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notizia del 28/11/2011 messa in rete alle 17:18:25
Question time in consiglio, un quadro desolante
Uno scenario noioso. La seduta di question time di martedì 22 novembre scorso si caratterizza per un disinteresse generalizzato e a farla da padrona è la cattiva voglia di continuare nella discussione di un argomento appassionante come quello della distribuzione idrica e dei problemi che vi ruotano attorno. Ad aprire i lavori è Enzo Cirignotta con la sua mozione riguardante “la individuazione e approvazione di alcuni principi in tema di concezione dell’acqua come bene comune e indirizzo per la gestione dell’acqua da parte di un soggetto di diritto pubblico”.Dapprima parlaa braccio, ma per essere più incisivo annuncia di volere leggere la sua relazione. Numerosi i richiami alla gestione Caltaqua ritenuti fallimentari. Richiama all’attenzione dei colleghi anche i circa 50 licenziamenti in corso e i rimedi che a livello di prefettura si stanno cercando di prendere. Nel ricordare che l’acqua è un bene comune dell’umanità, ritiene che sia necessario riproporre la pubblicizzazione del servizio idrico, affidandolo ad un soggetto giuridico di diritto pubblico. A suo giudizio, Gela potrebbe essere la seconda città, dopo Napoli, ad assumere questa iniziativa. Infine conclude proponendo anche l’uscita del Comune di Gela dall’Ato idrico Cl6.
Giacomo Gulizzi (Pd) polemizza con il proponente ricordandogli che proprio il suo ex partito, l’Udc, con Cuffaro portò avanti la privatizzazione dell’acqua. Fu liquidata l’Eas – continua - e fu fatto credere che Siciliacque fosse l’ente di diritto pubblico a gestire il servizio, invece si è scoperto che essa detiene solo il 25% del pacchetto azionario.
Lo Nigro pur condividendo il principio ispiratore della mozione di Cirignotta, sostiene la necessità che alcuni passaggi debbano essere approfonditi e che ci sono ragioni giuridiche ancora da definire. Si dichiara concorde alla mozione solo se essa verrà modificata e intesa sotto il profilo politico. Ritiene apprezzabile l’impalcatura che però dovrebbe essere più articolata e puntuale. Vedrebbe bene una sua rimodulazione.
Il consigliere Guido Siragusa è del parere che la mozione vada letta bene e che si può affrontare una discussione che porti ad un percorso alternativo. In subordine, dopo i dovuti approfondimenti, la si potrebbe riproporre nella prossima seduta.
In un primo momento il consigliere Cirignotta dichiara la sua indisponibilità al ritiro della sua mozione.
Dopo gli interventi garbati di Arancio, Fava e del sindaco, accoglie la richiesta del ritiro con la condizione che la mozione sarà riportata nella conferenza dei capigruppo per approfondirla e rimodularla. Il sindaco nel suo intervento afferma che il problema dobbiamo guardarlo ad oggi. “Non possiamo riportarlo a prima della campagna elettorale – continua Fasulo – facciamo parte dei comuni che sanciscono il principio dell’acqua pubblica. In giunta abbiamo già deliberato per l’acqua come bene pubblico. Abbiamo aderito a tutte le iniziative in tale direzione ed abbiamo sancito il principio che i mancati introiti per Caltaqua non possiamo farli ricadere sui lavoratori che verrebbero licenziati. Abbiamo anche detto che non siamo disposti neppure a concedere sconti di nessun tipo”. Ad inizio di seduta il consigliere Tonino Ventura (Mpa) annuncia il ritiro di sue tre mozioni: 1) Salvaguardia bagnanti; 2) Obbligo dell’Ato rifiuti di pulire la città; 3) diffida agli uffici preposti per avviare procedure del bilancio 2011.
Scintille e polemiche nella seduta consiliare di lunedì scorso.
Con 17 voti favorevoli su 20 votanti è passata la variante urbanistica al progetto della ditta Lucauto. Hanno votato favorevolmente dodici consiglieri di maggioranza (Pd, Api ed Mpa) e cinque di opposizione (Pdl, Grande Sicilia e l’indipendente Gallo). Contrari i consiglieri Guido Siragusa (Udc), Giuseppe Morselli (Pid), Salvatore Mendola (Pli). Cafà, Cassarà e Gennuso hanno preferito non partecipare alla votazione uscendo dall’aula. Lo Nigro, cognato di Salvatore Luca, per questioni di incompatibilità si è assentato. La delibera è stata approvata con il vincolo di destinazione. Le polemiche registratesi in aula hanno riguardato il precedente che si sarebbe innescato da quel momento in poi, a prescindere dal caso riguardante il singolo. La spaccatura registratasi in consiglio ha riguardato il concetto di considerare imperfetto il prg e che quindi in qualsiasi mpmento si può intervenire con delle correzioni e modifiche a secvonda delle esigenze generali ed economiche di un territorio. Ma non tutti l’hanno pensata in questi termini ritenendo che a poco a poco stanno giungendo troppe varianti in consiglio.
«Non dobbiamo dimenticare che oltre ad essere maggioranza siamo anche classe dirigente – ha detto il consigliere Vella – che senso ha andare in tv o sui giornali per parlare di sviluppo e difesa dei posti di lavoro e poi votare contro questi atti? Siamo consapevoli che le varianti sono delle forzature, ma non le ha certo inventate il sindaco. In questa delibera ci sono tutti i pareri. Questo è un progetto che dà lavoro a 35 persone. Dire no sarebbe corrisposto ad un interesse privato”.
Autore : Nello Lombardo
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