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Corriere di Gela | Anna Giudice presidente del collegio revisori
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notizia del 22/09/2012 messa in rete alle 16:22:43
Anna Giudice presidente del collegio revisori

Rinnovato l’organo di revisione del Comune. Ad eleggerne i componenti è stato il consiglio comunale nella seduta del 19 settembre 2012. Questi i nomi con dentro parentesi i voti ottenuti: Anna Giudice (10), presidente; Maria Concetta Nardo (6) e Danilo Pisano (5) entrambi componenti. In concorrenza con la Giudice (è nota la sua vicinanza all’on. Speziale) c’era il dottor Gaetano Lorefice che aveva ottenuto 8 voti. Un voto gli è stato tolto perché, contestato da Guido Siragusa componente di seggio, è stato riconosciuto ambiguo e non corretto. L’estensore del voto aveva scritto a fianco al candidato il nome e cognome accompagnato dalla dicitura “componente” anziché “presidente”. Considerato che nel computo dei voti anche se fosse stato ritenuto valido sarebbe stato ininfluente, l’inghippo è stato subito superato.

Il consiglio, riguardo al sistema di votazione, si è avvalso di quello previsto dalla Regione siciliana che non ha recepito la legge nazionale. Quest’ultima, come ha spiegato il consigliere commercialista Enzo Cirignotta, ha sottratto alla politica il potere di eleggere i revisori dei conti i quali nel resto d’Italia si iscrivono in due speciali albi essendo previsto quello dei dottori commercialisti e quello dei ragionieri commercialisti. A deciderne la nomina nel caso specifico è la sorte, ossia presidente e componenti vengono sorteggiati.

Tornando alla seduta consiliare, grazie ad un emendamento presentato dal vice presidente del consiglio Cirignotta che ha elaborato i calcoli in base al decreto min. del 20/5/2005, è stato anche stabilito il compenso che va ai revisori dei conti. Al presidente andranno 19.067 euro lorde l’anno, mentre ai due componenti 12.711 euro. Riconosciuta all’unanimità l’immediata esecutività dell’atto esitato dal consiglio.

Anche questa volta non ha eccelso per solerzia il consiglio comunale che avrebbe dovuto affrontare 16 punti all’ordine del giorno. E’ riuscito a mala pena ad esitare solo il primo punto arenandosi come al solito sul secondo. Ma andiamo alla cronaca della giornata. La seduta ha inizio con pochi minuti di ritardo. Si parte con 28 presenze ma all’atto della votazione c’è il plenum di 30 consiglieri su 30. Insomma una serata d’eccezione.

Le prime schermaglie insorgono quando il consigliere Udc Siragusa chiede preliminarmente al presidente Fava il perché per la nomina dei revisori, in conformità della recente legge nazionale, non si è fatto ricorso al sorteggio. Fava risponde subito che non esiste obbligo di applicazione della legge nazionale, in quanto la Regione siciliana non ha recepito quella legge. Pertanto a Gela come nel resto della Sicilia si vota come vuole la legge regionale. A questo punto interviene il consigliere Morselli che intravedendo nelle parole del presidente una mera facoltà di scegliere per il sorteggio o per la votazione, propone che sia il consiglio ad esprimersi anticipando il recepimento della legge nazionale. Interviene subito il vicepresidente Cirignotta puntualizzando quale debba essere la procedura. Con poche e circostanziate parole afferma che la Regione siciliana non ammette categoricamente il sorteggio.

Il presidente Giuseppe Fava si accorge un po’ tardi di essersi cacciato in un vespaio e incalzato da Morselli che giustifica la sua proposta consequenziale alle dichiarazioni da lui fornite, con quell’onestà intellettuale che lo ha sempre contraddistinto cerca di rimediare alla gaffe. «Cirignotta che è un commercialista e che ha avuto la possibilità di studiare ogni procedura cui il Consiglio deve uniformarsi, ha dato la giusta risposta a Morselli ed io non posso che prenderne atto. Nello scusarmi devo aggiungere che mi ero convinto che gli enti locali potevano benissimo scegliere tra sorteggio o votazione». Chiuso l’incidente, viene subito costituito il seggio e uno per volta sulla base della “chiama” del segretario generale, ciascun consigliere depone la scheda con l’espressione del voto, dentro l’urna. Il resto è noto.

Il giorno prima c’era stato un question time senza storia. Discusso senza esito il primo punto all’ordine del giorno che riguardava una proposta dei consiglieri Cirignotta e Siragusa sull’area mercatale. Ad illustrare la mozione che non ha ottenuto alcun esito per via della mancanza di numero legale, è stato il consigliere Udc Guido Siragusa. Per l'amministrazione sono presenti l’assessore Casano e il vice sindaco Ferracane.

«Come mai l’area mercatale è scomparsa dal nuovo piano regolatore? – chiede Siragusa – questo consiglio aveva indicato delle soluzioni». Il proponente si attarda sulle varie indicazioni che erano state suggerite dal consiglio: Montelungo, Marchitello, sotto l’acropoli. «Invece l’amministrazione procede ad effettuare un bando – prosegue Siragusa – al quale partecipa una sola persona. Viene deciso di aggiudicare l’appalto alla ditta in via provvisoria. Ma ancora un’area definitiva la giunta non l’ha ancora trovata. Io ritorno a ribadire che questo consiglio comunale deve riaffermare che il mercato settimanale deve essere individuato su un’area pubblica. Sollecito, quindi, all’amministrazione di ti trovare una soluzione definitiva». Al dibattito intervengono Salvatore Gallo, Maria Pingo e Luigi Farruggia. Per l’amministrazione prende la parola il vice sindaco Fortunato Ferracane che ritiene ineccepibile il discorso avanzato dal consigliere Siragusa. «La nostra decisione – continua Ferracane – merita rispetta sapendo tutti come essa è maturata». Anche lui si sofferma sulla questione richiamando le difficoltà insorte fin dalla sindacatura Gallo ad arrivare a Crocetta. Sottolinea infine che per l’area di Settefarine il Comune non paga nulla in quanto l’affito riconosciuto alla ditta locataria viene compensato dalla tassa pagata dai commercianti per l’occupazione del suolo. Conclude il suo intervento augurandosi di uscire al più presto dalla provvisorietà perché da parte dell’amministrazione c’è interesse oltre che l’impegno ad arrivare ad una soluzione definitiva. Risponde, infine, che anche lui non sa spiegarsi come l’area mercatale non risulta evidenziata nel nuovo Prg. Chiuso il dibattito si vota sulla mozione che ottiene 12 voti favorevoli su 13 con l’astensione del presidente Fava. Purtroppo il risultato non è valido in qaunto era necessaria la presenza di almeno 16 consiglieri, ossia la metà più uno dei componenti l’organo consiliare (30 consiglieri).


Autore : Nello Lombardo

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