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notizia del 31/01/2006 messa in rete alle 16:16:45
Ballo turistico delle debuttanti
L’analisi di partenza dell’assessore gelese allo Sviluppo economico, Cirignotta, è esatta: “Non si poteva sviluppare il turismo perché mancava la ricettività alberghiera. Ora gli alberghi li abbiamo, quindi diamoci da fare”. Cirignotta ha azzeccato anche il modus operandi, riunendo attorno a un tavolo ben tre-assessori-tre della giunta Crocetta, l’Azienda Turismo, i commercianti, gli albergatori, la direzione del Museo.
Gli esiti del plenum, però, sono tutti da verificare, se, come pare, l’idea migliore spuntata dal cilindro dei partecipanti è stata quella di organizzare a Gela un grande “ballo delle debuttanti” che dovrebbe dare respiro turistico nazionale alla meschina considerazione di cui oggi la città gode. Intendiamoci, l’idea in sé non è da buttare, anche se è un po’ d’altri tempi e, dove resiste per adeguata tradizione, è roba da ricchi e non per chi fatica ad arrivare a fine mese con lo stipendio. Potrebbe anche riempire gli alberghi cittadini per tre o quattro giorni, tra debuttanti, famiglie e cadetti dell’Esercito o di altre armi. Sarebbe motivo di qualche articolo di costume sui periodici nazionali, che direbbero: “Guarda un po’, nella città del racket, del pizzo e dell’antimafia si volta pagina con l’ingresso in società delle debuttanti”. Magari specificando che la società in questione non è l’“onorata società”, come si potrebbe credere. Poi, calati i riflettori, sarebbe il nulla. Quindi ben venga, se proprio lo si vuole, il ballo delle debuttanti, ma non è questo che riempirà in modo sensibile gli alberghi di Gela. Occorre invece una comunione di intenti per rendere vivibile la città, che oggi è invivibile per i suoi abitanti, figuriamoci per i turisti!
Occorre che Gela sia ordinata, che si possa circolare e parcheggiare con tranquillità, che le strade siano pulite e non invase da cartacce e immondizia varia, che i luoghi archeologici siano facilmente fruibili e opportunamente pubblicizzati, che vi siano alternative culturali nell’impiego del tempo libero, che il mare torni ad essere l’importante risorsa che era un tempo, che scompaia nell’immaginario collettivo nazionale l’equazione Gela=Mafia, che soprattutto i cittadini gelesi imparino ad essere civili, tolleranti, rispettosi del prossimo, abbandonando certi atteggiamenti arroganti che hanno preso piede negli ultimi anni. E’ troppo? Forse, ma ritengo che su questo si debba lavorare, al di là di estemporanee manifestazioni che durano lo spazio di tre giorni per poi essere dimenticate.
Ma tutto, prima o poi, si dimentica. Chi invece, non dimentica i propri amici, a quanto pare, è l’amministrazione comunale, che avrebbe assegnato, secondo quanto denunciato da alcuni consiglieri d’opposizione, incarichi e consulenze varie ad amici, amici degli amici, parenti di assessori e consiglieri, e via di questo passo, con una frenesia che, se altri fossero stati sul ponte di comando, avrebbe fatto gridare allo scandalo e al clientelismo. Ma certamente la denuncia è frutto di un equivoco, o magari di una interessata manipolazione della verità.
Come si può pensare che l’amministrazione della legalità possa comportarsi alla stessa stregua di una qualunque amministrazione di un qualsiasi paesino di montagna? E anche i tipografi, che lamentano, per di più pubblicamente, incarichi affidati senza gara d’appalto, la finiscano di rimestare nel torbido! Pensino a stampare in pace quel po’ che hanno e lascino lavorare chi si è assunto il gravoso compito di amministrare la città, tralasciando le proprie occupazioni e le proprie famiglie per i cittadini! Il Sindaco e i suoi assessori stanno traghettando Gela ad un futuro radioso, stanno sconfiggendo le cosche mafiose: se per raggiungere questo immane obbiettivo hanno bisogno di blindare incarichi e consulenze ai loro amici con patente antimafia, cosa volete che sia?
Autore : Giulio Cordaro
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