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notizia del 24/10/2010 messa in rete alle 15:37:15
Il “lascia e prendi” della politica
La bagarre elettorale si è conclusa ormai da poco più di quattro di mesi, ma la politica gelese non smette di riservare acrobazie sempre più ardite.
Il cambiamento è sempre stato in cima ai programmi delle due coalizioni scese in campo: ma a questo punto, sembra proprio che quello a cui si riferivano fosse solo un sinonimo di passaggio da un partito ad un altro.
L'ultima novità, solo in ordine di tempo, giunge direttamente dal neonato movimento “Liberi e Gelesi”, tra le sorprese della competizione elettorale.
Dopo aver conquistato il varco verso il consiglio comunale, l'entità si è dissolta e ha cessato di esistere.
“Liberi e Gelesi”, costituito da ex esponenti del “Movimento per le Autonomie”, si è trasferito in blocco in casa Udc, ad eccezione (vedi articolo a sinistra) di Terenziano di Stefano, rientrato nell’Mpa.
Giuseppe Di Dio e Guido Siragusa, consiglieri comunali del gruppo che non c'è più, affiancheranno Vincenzo Cirignotta tra le fila del partito di Pier Ferdinando Casini.
La squadra dovrebbe ricomprendere, fino a prova contraria, anche Giuseppe Morselli, eletto nella lista Udc ma, al momento, corteggiato dai fuoriusciti dei “Popolari per l'Italia di domani”, novità regionale voluta da Salvatore Cuffaro, Calogero Mannino, Saverio Romano e Giuseppe Drago.
Ma la capacità di adattamento, a quanto pare, non difetta neanche ai nuovi acquisti dell'Unione di Centro.
Giuseppe Di Dio, infatti, già presidente del Consiglio Comunale nel corso della seconda legislatura Crocetta, riuscì a svolgere l'incarico per una prima fase come componente del Partito Democratico, al quale giunse dopo la militanza nella Margherita di Rutelli, e, successivamente, come aderente all'Mpa, lasciato alla vigilia delle ultime elezioni per “Liberi e Gelesi”.
Un percorso analogo a quello dei fautori della scelta compiuta da Di Dio e Siragusa, ovvero Antonio Gagliano e Fabrizio Lisciandra, sempre al lavoro dietro le quinte del palcoscenico politico cittadino.
Del resto, anche l'Udc ospita valenti acrobati: a chi ha deciso di seguire il progetto di Cuffaro&co si affianca l'attuale consigliere provinciale Vincenzo Pepe.
Solo in aprile ammetteva, “Miccichè mi ha fatto nuovamente innamorare della politica, il nostro progetto è aperto a tutti e rappresenta un forte cambiamento”.
Si riferiva, ovviamente, alla sua convinta adesione al Pdl Sicilia di Gianfranco Miccichè, scelto dopo aver abbandonato il Popolo della Libertà ufficiale, arrivando ad ottenere la candidatura per la poltrona di sindaco, saltata, però, a qualche giorno di distanza dall'investitura.
Un vero trasferimento in blocco è stato quello dei sei consiglieri eletti nella lista “Democratici per Gela”, costruita da Calogero Speziale in opposizione al gruppo capeggiato dall'attuale sindaco Angelo Fasulo, ritornati al porto di partenza, il Partito Democratico.
Rappresentanza democratica che in questa nuova composizione annovera anche alcune novità: da Piero Lo Nigro, ancora formalmente vicino all'area socialista, per la verità poco identificabile al momento, e addirittura indicato come referente di uno pseudo cantiere della Federazione della Sinistra, al liberale, perlomeno sulla carta, Salvatore Mendola. Senza dimenticare Giovanna Cassarà, in pochi mesi transitata dal Pdci alla lista “Democratici per Gela”, passando dall'avvicinamento al gruppo di “Democrazia e Socialismo” e a quello degli indipendenti e concludendo il tour in territorio democratico.
Mosse, contromosse, tatticismi, passaggi: a quanto pare, a Gela i partiti non sono ancora morti mentre le ideologie sono, invece, defunte e seppellite sotto parecchi strati di terra.
Autore : Rosario Cauchi
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