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Corriere di Gela | Ma chi difende i nostri agricoltori?
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notizia del 26/02/2012 messa in rete alle 15:32:12
Ma chi difende i nostri agricoltori?

“Compagni avanti / il gran partito/ tutto passato/finito/ una mattina/mi son son svegliato/ tutto sbagliato…”. Sono versi di “Tutto sbagliato”, canzone bellissima di Edoardo Bennato, che già nel 1992, vent’anni fa, aveva evidentemente intuito il tracollo che da iì a qualche anno avrebbe avuto l’ideologia comunista.

In Italia i comunisti, grazie a varie operazioni di “trucco e parrucco”, sono diventati Pds, Ds e infine, oggi, Partito Democratico. Una volta il Pci lottava per i diritti dei più deboli, degli emarginati, difendeva la classe operaia, difendeva i braccianti agricoli sfruttati dai latifondisti. Cinquant’anni dopo i “nipotini” di quei comunisti, nella più totale confusione, non sanno più chi difendere e quale linea politica adottare. Di latifondi non ce n’è quasi più, l’agricoltura è portata avanti da coltivatori diretti, e la paga giornaliera di un bracciante agricolo, secondo il contratto collettivo, è di circa cinquanta euro al giorno. Ma nelle condizioni in cui si trova la nostra agricoltura, cinquanta euro al giorno non li “busca” neanche l’imprenditore agricolo, ed ecco che gli sfruttati di oggi sono i molti romeni che lavorano in campagna per trenta euro al giorno e senza contributi. E allora i “nipotini” del Pci e della Cgil, nella necessità di difendere comunque qualcuno, sollecitano ispezioni nelle campagne per colpire, giustamente, il lavoro nero. D’accordo, va bene così, ma chi difende i nostri agricoltori? Vediamo di capirlo. Il 16 febbraio scorso l’Unione Europea ha approvato l’accordo con il Marocco, in base al quale i prodotti agricoli marocchini, ortaggi, fiori e pesce, potranno entrare in Europa senza pagare dazi o pagandoli in misura minima. I deputati europei che hanno votato l’accordo (in gran parte del Nord Europa, che non produce ortaggi) sono convinti che l’accordo contribuirà a risolvere i problemi sociali ed economici del Marocco. Sarà, ma soprattutto permetterà ai Paesi del Nord Europa di ottenere ortaggi e fiori a basso prezzo, quindi con enormi risparmi.

Hanno votato contro l’accordo, com’è naturale, portoghesi e spagnoli. E gli italiani? Avrebbero dovuto votare contro anche i nostri, in difesa dell’agricoltura del Mezzogiorno. E invece, ha votato contro quasi tutto il Pdl, quasi tutta l’Udc, la Lega Nord e l’Italia dei Valori. Hanno votato a favore dell’accordo i due finiani di Futuro e Libertà e, udite udite, quasi tutto il Partito Democratico, di cui 16 a favore dell’accordo e 3 contrari, tra i quali Crocetta .

Questi “nipotini degeneri” del vecchio Pci, col loro voto hanno favorito la produzione del Marocco, dove non esistono sindacati e un giorno di lavoro viene pagato cinque euro, a scapito dei produttori della Sicilia e del Mezzogiorno, che rischiano, dopo l’invasione di ortaggi da Tunisia ed Egitto, di subìre l’ulteriore invasione dei prodotti marocchini a basso prezzo. Sì, d’accordo, andranno fatti i controlli di qualità, ma chi ci crede veramente?

E sarebbe bene anche riflettere sui meccanismi dell’UE, che non funzionano, così come dovrebbe essere, per salvaguardare tutti: si salvaguardano, come in questo caso, gli interessi dei più forti, a scapito dei più deboli. In quanto ai nipotini del Pci, che hanno votato in difesa dello sfruttamento dei lavoratori marocchini e contro gli agricoltori italiani, ha ragione Bennato: “Il gran partito è ormai finito”.


Autore : Giulio Cordaro

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