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notizia del 26/11/2006 messa in rete alle 15:32:19
Questione ambientale, la politica si fa vedere
Il Consiglio comunale, in seduta straordinaria monotematica, ha affrontato lunedì scorso (insolita riunione mattutina) la questione dell’inquinamento ambientale, delle malformazioni neonatali e dei tumori. Mai una seduta così composta e dai toni garbati, grazie alla presenza autorevole di parlamentari regionali e nazionali del territorio, uomini di governo, i vertici della Raffineria e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste.
Sul banco degli imputati, proprio i dirigenti aziendali, il presidente della Raffineria dell’Eni, Rispoli, e l’amministratore delegato Ricci.
Interessante l’intervento di Rispoli, il quale ha ammesso che in passato l’azienda petrolchimica ha arrecato danni all’ambiente, pur nel rispetto delle normative sulle emissioni allora vigenti ma che da una certa data e fino ai nostri giorni l’impegno a tutela dell’ecosistema è stato massimo, con investimenti miliardari, il più grosso dei quali ha interessato l’impianto per l’abbattimento dei fumi (Snox). “Oggi – ha detto Rispoli – si guarda alla bonifica ed al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro”
Rispoli ha comunque assicurato la massima collaborazione per eventuali studi a fianco dell’Organizzazione mondiale della sanità, mentre il deputato Lo Maglio, ha annunciato per fine mese una riunione della Commissione Ambiente della Camera di cui fa parte. L’assessore regionale all’Ambiente Interlandi ha invece ha confermato il suo impegno ad aprire a Gela uno sportello di monitoraggio sull’inquinamento.
Sulle problematiche ambientali – tema focale della seduta consiliare – si sono concetrate le conseguenze e gli effetti negativi sulla salute dei cittadini, tanto da indurre i pochi “duri e puri” a collegare le tante nascite di bambini malformati e l’insorgenza a tassi elevati di malattie tumorali.
“Abbiamo ripulito il sotto suolo e quindi bonificato la falda acquifera di Gela – ha detto tra l’altro Rispoli – e presto potrete tutti verificare il funzionamento ad alta tecnologia dell’impianto di controllo della tenuta dei serbatoi a doppio fondo che abbiamo realizzato di recente. Abbiamo inoltre ridotto al minimo le emissioni di circa il 500 per cento. Questo vuol dire che sono state tolte dall’atmosfera quarantamila tonnellate l’anno di anidride solforosa. Abbiamo a Gela uno dei più grandi petrolchimici d’Europa e non c’è divieto di balneazione. Un risultato, credetemi, splendido”.
A lamentarsi, gli ambientalisti, che per bocca del presidente di Legambiente Gela, Pietro Lorefice, hanno accusato l’Eni di aver fatto da sempre il bello e cattivo tempo.
Hanno detto sulla questione ambientale
Davide Giordano, consigliere (Margherita) delegato al Ministero dell’Ambiente
“L’Eni deve intervenire oltre che sulle bonifiche anche sul fronte dell’eliminazione delle cause dell’inquinamento. L’incontro è stato positivo ma non voglio che questa sia l’ennesima querelle sull’ambiente ma che ci siano dei fatti concreti. C’è stato un piano che non è stato portato avanti, Ministero, Regione, provincia, Comune. Tutto per iscritto. Mi chiedo adesso se ciò che era stato scritto non è stato rispettato, che valore hanno tutti gli impegni presi in un dibattito monotematico sull’ambiente? Non bisogna fermarsi al Consiglio ma tenere alta l’attenzione ”
Guido Altamore, segretario cittadino dei Verdi
“ Tutte le iniziative sono buone se si parte su una base che è un migliore futuro per Gela. I danni subiti dal territorio sono stati enormi e la stessa Eni riconosce le proprie colpe. Se tutti, Eni e Politica avessero preso coscienza di quegli eventi nefasti, oggi non saremmo arrivati a questi livelli. C’è stata una collusione tra politica ed Eni. Occorre a questo punto che il petrolchimico crei sviluppo ecocompatibile col territorio”.
Ignazio Di Dio, gruppo consiliare Sicilia democratica
“E’ stato un consiglio monotematico che noi abbiamo voluto per parlare dell’ambiente.
Mi chiedo se questo appuntamento rimarrà fine a se stesso, una passerella per politici, o se da questa iniziativa nascerà qualcosa di concreto per la soluzione ai problemi dell’inquinamento con riflessi negativi sul piano sanitario. E’ importante stabilire un dialogo con i vertici dell’Eni perché solo così potrà mostrare al territorio tutta la sua sensibilità inquinando meno di quanto fa’adesso”.
Miguel Donegani, assessore (Ds) allo Sport, turismo e spettacolo
“Valuto positivamente l’incontro in quanto ho visto che la Raffineria ha assunto degli impegni seri soprattutto nei riguardi del nuovo impianto che stanno costruendo. Oggi noi chiediamo ai nuovi dirigenti ciò che gli altri non hanno fatto in passato. Gela rivendica il diritto alla salute, soprattutto per le nuove generazioni. Nessun baratto, per carità. Molto seria la proposta dell’investimento delle royalties capitalizzate dalle casse comunali”.
Pino Federico, presidente (Mpa) del Consiglio comunale
“Occorre recuperare il danno fatto da quarant’anni. Maggior controllo aprendo un ufficio distaccato dell’ ARPA, promesso dalla Regione. Verrà fatto a Gela un Ufficio per le aree ad alto rischi, ma anche un centro salute dal sottoscritto fortemente richiesto. Questa città non è stata capace di spendere quei 40 miliardi già stanziati. Ne sono stati spesi solo 5. E’ doveroso da parte di tutti noi lavorare per il recupero di questo territorio. Prima di qualsiasi investimento nell’industria è necessaria la valutazione di impatto ambientale per salvaguardare la salute dei cittadini gelesi. Ci auguriamo che tutti i servizi dell’Assessorato regionale al territorio e ambiente vengano realizzati, come l’Ufficio della medicina del lavoro. Stiamo lavorando per fare anche l’Ufficio delle prevenzioni. Dobbiamo intervenire per prevenire le patologie tumorali e neonatali. L’Eni deve investire in questa città perché diventi un gioiello dopo il suo risanamento. L’Eni potrà dimostrare al mondo intero come collaborando col territorio potrà convivere una bella città con l’industria”.
Massimo Catalano, capogruppo consiliare Forza Italia
“Una seduta costruttiva dove ognuno ha espresso la propria opinione. Devo dire che l’inquinamento non è dovuto solo all’Eni, ma anche a problemi di viabilità e dei rifiuti solidi urbani. Prima l’attenzione sulle problematiche ambientali da parte dell’Eni non cera così come lo è oggi, ma non basta perché il territorio che ha subito dei danni vuole essere risarcito anche in termini di opere che devono essere regalate alla città”.
Rosario Crocetta, sindaco (Pdci) di Gela
“E’ un fatto positivo che siano messi insieme Consiglio comunale, amministrazione, Eni, i sindacati, le associazioni ambientaliste, i rappresentanti del governo regionale e nazionale e del parlamento nazionale e regionale. Accanto a ciò la conferma del grande lavoro avviato da questa amministrazione negli ultimi due-tre anni, intraprendendo con l’Eni una vertenza che ha dato già qualche frutto e che ha dato. Non più serbatoi che perdono, ma con doppio fondo. Impianto di trattamento di acque di falda, una serie di misure che hanno portato all’abbattimento delle emissioni in atmosfera.
Accanto a questo il progetto futuro. Noi abbiamo avviato con l’Eni una piattaforma che veda un ruolo più attivo da parte della Regione sulle strutture sanitarie: polo oncologico, centro di medicine del lavoro, centro di ricerca per le malformazioni genetiche. Abbiamo lanciato anche l’idea di un monitoraggio della salute in collaborazione con la Regione e l’Eni.
Angela Galioto, capogruppo consiliare Alleanza nazionale
“E’ stato uno dei pochi incontri positivi per la qualità degli interventi e dei presenti. Si è capito che non potranno farsi più attività che appesantiscano ulteriormente l’ambiente e che è necessario procedere alla totale bonifica del territorio. Importante l’ufficio speciale della Regione, una sorta di polo di eccellenza per lo studio e il monitoraggio di tutte e malattie. Gli investimenti promessi li vogliamo nelle bonifiche ed anche per futuri impianti ma senza baratto, perché il diritto alla salute non può essere barattato per qualche posto di lavoro in più”.
Autore : Nello Lombardo
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