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notizia del 02/11/2003 messa in rete alle 15:27:29
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Galioto: illegale contestare il sindaco?
Vedersi presentare a casa la polizia postale per avere scritto una critica al sindaco Crocetta può apparire paradossale. Eppure è accaduto la settimana scorsa quando il consigliere comunale di An Angela Galioto (nella foto) ha scritto una frase apparsa strana interpretata come una minaccia a Crocetta (Tanto va la gatta al lardo…). Quella breve frase, un modo di dire voleva semplicemente essere una tirata d’orecchi al primo cittadino il quale non si accorge che il sito dove tutti potrebbero consultare gli atti amministrativi emessi dalla giunta, è soltanto uno scatolone vuoto. Colpa non del sindaco ma della dittà che ha la gestione del sito. Funzionava solo la corrispondenza col sindaco. Quale migliore occasione per fargli sapere che non si può sperperare in quel modo il denaro pubblico?
Questo spiacevole o meglio “divertente” episodio, come afferma il nostro interlocutore, si conclude con un incontro col sindaco e con una risata generale. Ma non ride certamente il vice presidente del consiglio comunale quando sferra un attacco al primo cittadino propugnando che la battaglia per la legalità non può essere solo patrimonio di una parte, ma di tutti.
Angela Galioto critica l’assenza di un confronto sulle grandi cose in consiglio comunale, ormai solo testimone della frustrazione dei consiglieri il cui ruolo si è semplicemente ridotto ad avanzare interrogazioni, interpellanze e mozioni. Un grande merito però la Galioto lo riconosce a Crocetta. Quello di avere movimentato una estate con grandi manifestazioni culturali. Ma in fatto di sostanza e di cambiamento nei quartieri nonne vede assolutamente. Per lei la vera carta si gioca nella riqualificazione urbana e sull’ambiente da risanare che a suo giudizio non va limitato alle sole aree circostanti al Petrolchimico ma anche in periferia e nello stesso centro storico.
– Presidente Galioto, non è bello sentire bussare alla porta e trovarsi di fronte la polizia postale.
"E’ stato quello un episodio molto divertente. Si è trattato di una vera e propria provocazione per il sito informatico messo su dall’amministrazione comunale. Un sito nato col proposito di rendere di vetro il Palazzo ed invece il palazzo è vuoto perché non c’è un atto, non c’è nulla. Quindi comunicare con il sindaco attraverso un messaggio aveva proprio il significato di fare capire come fosse difficile se non addirittura incomprensibile per il cittadino doversi rivolgere ad una struttura che di fatto non c’è".
– Lei ha definito quel sito una scatola vuota.
"Ma veramente una scatola vuota. Devo dire che sono contenta, perché dopo quell’episodio il sindaco si è attivato per affidare un incarico ad altri per il caricamento dei dati di deliberazioni di consiglio comunale, giunta, direttive, determine sindacali, ordinanze".
– In una sua dichiarazione apparsa sui giornali ha affermato che sarebbe andata fino in fondo e avrebbe battagliato se tutto fosse rimasto uno scatolone vuoto.
"Si sarei andata fino in fondo perché quel sito fu voluto da Giovanni Scaglione con il proposito di realizzare una informazione alla città. Credo che sia giusto che questa informazione ci sia e mi auguro che sia completa. Verificherò che l’informazione data ai cittadini sia veramente corretta, ossia che contenga tutti gli atti prodotti dall’amministrazione comunale".
– E’ vero che dopo quella e-mail scritta al sindaco, vi siete incontrati e cosa vi siete detti?
"Ci siamo fatti una risata. Nessuno di noi si aspettava una visita della polizia postale e tanto clamore. Capisco che è ragionevole un sistema di controllo di questo tipo. Sono contenta ed è giusto che venga attenzionato il comportamento di ognuno proprio perché ognuno di noi debba poter rispondere delle cose che dice e delle cose che fa".
– Lei crede nella validità di questi strumenti di informazione?
"Credo che l’informazione sia utile. Molte persone e soprattutto i giovani hanno la possibilità di accedere ad Internet, di collegarsi e ricevere informazione da altri. Mi auguro che “Infocittà” realizzi davvero una equa distribuzione dello spazio tanto all’attività amministrativa della giunta che a quella del Consiglio comunale che allo stato non c’è. Mi auguro anche che le televisioni diventino luogo di approfondimento, cosa che non accade. Si finisce per fare di tutto una pubblicità. Bisogna distinguere la sponsorizzazione personale dalla informazione e dall’opinione. Oggi il rischio forte è che l’informazione passi attraverso l’opinione e che i fatti siano dettati dalla pubblicità. I consigli comunali debbano contenere degli spazi dove si motivano le ragioni delle discussioni".
– A proposito di consigli comunali, lei pensa che in generale ed in particolare quello di Gela, siano produttivi? "I consigli comunali si riducono sempre di più a luogo in cui si testimonia il malessere, per cui si esercita il potere dell’interrogazione, dell’interpellanza, della mozione. Tutti strumenti che servono a testimoniare l’esistenza di un problema. Da un lato i poteri dell’esecutivo sono cresciuti sempre più e ancor più con questa gestione amministrativa, dove si tende ad attribuire all’esecutivo competenze non proprie. Assistiamo sempre più ad un accentramento che se da un lato è positivo perché è indicativo delle responsabilità, al tempo stesso questo metodo costituisce una violazione di regole".
– Avvocato Galioto, è vero che voleva togliersi qualche sassolino dalla scarpa? Le do l’occasione. Di cosa si tratta?
"Più di uno. C’è una equazione che vorrei sfatare. In questa città si sta formando una sorta di sillogismo. Crocetta rappresenta il difensore unico ed ufficiale della legalità. Chi lo contesta è illegale. Questo è un sillogismo assolutamente sbagliato e rischia trasfigurare la realtà e consegnare alla città un messaggio falsato. Chi fa l’opposizione si oppone non all’obiettivo che si prefigge il sindaco, ma si oppone ad una gestione amministrativa. Io rivendico il diritto di continuare a contestare l’operato amministrativo laddove ritengo che vi siano degli errori sia sul piano amministrativo che su piano politico, senza per questo ottenere da alcuno il bavaglio".
– C’è qualcuno che le ha messo il bavaglio?
"No. C’è il rischio che ciò accada"
– Di recente c’è stata una tavola rotonda sul tema della legalità, degli appalti, della mafia ecc. C’è stata una forte partecipazione, ognuno ha detto la sua. E’ anche emerso un modo di intendere diverso del percorso tracciato dal sindaco. Quindi niente bavaglio. Un dibattito di quel tipo è valido strumento di democrazia. Lei non ritiene che se ne debbano realizzare più spesso?
"Trovo che non ci sia nulla di più significativo della testimonianza. Testimoniare i valori attraverso l’agire quotidiano sia il più grande esempio che vince e supera qualunque convegno e qualunque tavola rotonda. Auspico che l’apparato amministrativo voglia intraprendere questo percorso che poi è l’unico credibile che la storia potrà valutare con obiettività".
– Che dice la Casa delle libertà? Sonnecchia? Qual è il suo ruolo di opposizione alla giunta Crocetta. Sembra un po’ offuscata.
"Come opposizione, devo dire che di atti amministrativi ce ne sono stati così pochi, per cui un confronto sugli atti non c’è praticamente stato. Quello che oggi i consiglieri del centro destra lamentano, ma anche quelli del centro sinistra, è proprio l’assenza della possibilità di un confronto. L’unica cosa di cui si parla è la legalità. Diamo un contenuto a tutte queste cose. Vorremmo regolamenti, scelte concrete, vorremmo accertare e verificare reali inversioni di tendenza. Ciò che vorremmo è un confronto che allo stato non c’è".
– Quali sono le vostre proposte oltre le critiche?
"Credo che bisognerebbe costruire un complesso di regole che servono a rendere sempre più possibile la macchina amministrativa distante da qualunque forma di contaminazione. Poi vigilare che ciò si realizzi. Penso che un grande messaggio sia quello di dedicarsi a quelle strutture che hanno funzioni educative. Penso alla scuola che dovrebbe essere attenzionata ancor di più".
– Quale giudizio politico dà dell’amministrazione Crocetta in questi sei mesi di governo? Qualcosa in meglio è cambiata nella città?
"Le posso dire che questa estate è stata molto ricca di eventi culturali e di manifestazioni. C’è stata una grane attenzione su questo tema. Sul piano della vita quotidiana non colgo nessun cambiamento. Chi vive nel quartiere non credo che abbia avvertito un miglioramento nel proprio vivere quotidiano. D’altro canto a Crocetta non si può assolutamente dire che in sei mesi avrebbe dovuto fare miracoli. Lo si può accusare che appartiene ad un centro sinistra che in nove anni hanno realizzato ben poco. Se diamo uno sguardo ai quartieri, come Macchitella, Settefarine. Mi sembra che sia cambiato gran che. In cantiere ha diverse idee. Vediamo come si potranno concretizzare".
– Cosa si aspetta da Crocetta riguardo a quel confronto da lei auspicato?
"Mi auguro che si possa arrivare ad una discussione seria sulle grandi questioni. Oggi c’è un’altra vertenza che rischia di cadere nel dimenticatoio. Mi voglio riferire alla perimetrazione delle aree da bonificare. C’è il rischio che questo territorio rimanga inquinato e che le ditte che hanno provocato l’inquinamento se ne escano a buon mercato. Mi auguro che ci sia la voce forte di un sindaco che sia tenuto in grossa considerazione dalle Istituzioni. E mi auguro che lo stesso impegno che sta profondendo in alcune importanti cause venga versata con altrettanta passione e impegno su questa vicenda molto seria.
Pensare che individuare le aree da bonificare siano circoscrivibili solo all’area in cui insiste l’impianto industriale è davvero una cosa ridicola. C’è un territorio che è profondamente devastato. Tutta l’area attorno allo stabilimento. Cerchiamo di allargare l’area da perimetrare comprendendo quali siano gli interventi reali di bonifica. Finiamola col gioco a rimpiattino. Anche qui avverto il grande silenzio del mondo sindacale. Dalla bonifica potrebbero derivare fuori grossi investimenti con tante possibilità di occupazione. Gela non potrà rinascere se non si porrà il problema del risanamento ambientale. Il rinascimento è la nascita di un contesto che deve essere riossigenato. Ristabiliamo le condizioni normali di esistenza. Poi pensiamo al recupero urbanistico. Mi auguro che il sindaco scelga i migliori luminari e si faccia aiutare per dare un volto nuovo alla città che sta vivendo un abbandono. Il rinascimento reale parte da qui, garantendo condizioni di ambiente che trasmette e comunica fiducia. Credo che l’ambiente sia diverso dalla macchia verde. L’ambiente è la nostra proiezione esterna".
Autore : Nello Lombardo
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