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notizia del 15/03/2005 messa in rete alle 15:21:34
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Difensore civico, la spunta la Cdl
Poco entusiasmo anche se la partecipazione è stata molto forte. Ben 28 consiglieri comunali su 30. Ma solo il tempo di eleggere il difensore civico e poi la stragrande maggioranza si è defilata approfittando della sospensione di due minuti della seduta.
Qualcuno per giustificare la mancanza di numero legale alla ripresa dei lavori ha affermato che c’era nell’aria quasi un accordo tecnico di rinviare il tutto perché c’era da inserire all’ordine del giorno una serie di atti di una certa importanza e che dovevano essere votati al più presto. Quando il segretario generale dott.ssa Liotta ha chiamato l’appello avevano riposto presente solo 12 consiglieri e quindi al presidente Federico non è rimasto altro da fare che sciogliere la seduta per mancanza di numero legale comunicando che i consiglieri sarebbero stati informati del giorno e dell’ora di una prossima convocazione.
Il centro destra aveva votato compatto concentrando i propri voti sul loro nominativo di bandiera il dottor Massimo Bruno (foto) presentato da Forza Italia, mentre il centro sinistra puntava sul dott. Rosario Giordano, fratello del consigliere della Margherita Davide Giordano. Allo spoglio dei voti sui 17 avrebbero dovuto confluire su Massimo Bruno, se ne sono contati 16, comunque più che sufficienti per essere eletto. I consiglieri per controllarsi l’uno con l’altro sono ricorsi a qualche trucchetto di anteporre o posporre il cognome al nome del candidato difensore civico. Cose d’altri tempi ma che comunque hanno funzionato a dovere. Quando il presidente Federico ha proclamato il neoeletto difensore civico, si è registrato qualche timido applauso durato qualche secondo. Come interpretare questa circostanza? E’ presto detto. Ci si crede poco alla funzione che potrà esercitare questa figura sulla quale si è scritto un fiume di inchiostro fino a qualche anno fa e sul quale sia la sinistra che la destra avevano fatto un gran parlare. Solo che ora alla luce dei fatto si rivela quasi un flop. Ma le opinioni sono tra le più varie. C’è addirittura chi ritiene che sia una figura prestigiosa, istituzionale quasi una sorta di controllore degli atti partoriti dall’amministrazione. Intanto potrebbe partire qualche ricorso al Tar che potrebbe dichiarare nullo l’atto che ha sancito l’elezione del dott. Massimo Bruno. Sembrerebbe che ci sia stata molta fretta nel presentare in consiglio i due nominativi da votare. Chi, sui 16 candidati alla nomina di difensore civico, avrebbe posseduto i requisiti previsti dal regolamento che lo stesso consiglio comunale si era dato, sarebbero stati il dottor Bronte ed il vicequestore della Polizia di Stato dott. Filippo Vitale. Si sarebbe dovuto fare quindi una certa istruttoria che pare non ci sia stata. Si sarebbero dovuti passare al vaglio i curricola dei candidati e non solo. Secondo lo Statuto comunale i candidati avrebbero dovuto possedere non solo la laurea in legge, ma anche una provata esperienza nel settore amministrativo. Invece, secondo l’ex segretario comunale dott. Bronte chi avrebbe dovuto farlo, non si è attenuto allo Statuto comunale.
Qualora il bando dovesse riaprirsi in seguito ad una eventuale accettazione del ricorso al Tar, il dottor Bronte si riterrebbe soddisfatto che giustizia sia stata fatta e pertanto rinuncerebbe a ripresentare la sua candidatura.
Il "chi è" di Massimo Bruno
E’ nato a Gela, 45 anni. Non è sposato. Ha studiato al liceo scientifico e si è laureato in giurisprudenza presso l’università di Palermo. Esercita la professione presso il foro di Gela e annuncia che non appena gli sarà notificata la nomina chiederà la cancellazione del suo nome dall’albo degli avvocati in quanto esiste incompatibilità.
– Dottor Bruno, ha mai svolto attività politica diretta?
"No. Però non è un mistero che mi colloco nello schieramento politico della Casa delle libertà. Sono espressione di Forza Italia e sono anche tesserato".
– E’ vero che le piace leggere? Me lo hanno detto i suoi amici.
"Mi piace leggere i classici ed ho provato tanto piacere nel riprendere alcuni testi studiati quando ero studente, come la Divina Commedia di Dante. Non disdegno i classici e poi per tenermi informato su ciò che accade leggo volentieri i settimanali".
– Come mai scelse di frequentare il liceo scientifico?
"Perché ritenni che questo tipo di scuola potesse darmi una maggiore possibilità successivamente di scegliere con maggiore serenità quello che sarebbe stato il successivo periodo di studi. Ho scelto poi giurisprudenza con grande cognizione di causa".
– La carica di difensore civico è a tempo indeterminato o determinato?
"Dura quattro anni ed è sancito dalle norme dello statuto comunale. La durata la si faceva coincidere con i quattro anni del mandato del sindaco".
– Ha esperienze amministrative?
"Sotto l’aspetto pratico durante il periodo universitario per racimolare qualche soldino ho lavorato al Comune di Gela".
– E’ a conoscenza della presa di posizione del dottor Bronte che sarebbe in procinto di fare ricorso al Tar?
"Io non amo la polemica soprattutto se dovesse recare un danno alla città. Il dottor Bronte ha ritenuto opportuno di uscire così e le dico solo questo. Mi sono già attivato parlandone con una dozzina di miei colleghi ai quali ho chiesto cosa ne pensassero sul punto in questione. Erano tutti concordi nell’affermare se il dottor Bronte dovesse fare un eventuale ricorso andrebbe incontro ad una sconfitta. Le do anche una chicca. Mi sono sentito con due avvocati che erano anche come concorrenti difensori civici e specificatamente l’avvocato Joseph Donegani e l’avvocato mio concorrente diretto Rosario Giordano. Tutti e due mi hanno confortato nel dire che hanno fatto delle ricerche di carattere giurisprudenziale e risulta che c’è una totale discrezionalità per quello che concerne l’elezione. I titoli ci vogliono ma non sono indispensabili. Ciò che è indispensabile è la laurea in giurisprudenza. La cosa non mi preoccupa assolutamente".
– Dottor Bruno come funziona questa figura di difensore civico?
"Intanto è una figura istituzionale e alla pari del prestigio del presidente del consiglio comunale. Non può essere licenziato su due piedi se dovesse dare fastidio a qualcuno. Per quattro anni è inamovibile e se ci sono le condizioni può essere rieletto per altri quattro anni. E’ uno strumento a difesa dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. La legge che ha previsto questo istituto è del 1990 e Gela vi arriva con quindici anni di ritardo. Ha una funzione di controllo sulle delibere del Consiglio comunale e della giunta ed agisce su richiesta di un quarto dei consiglieri comunali. Infine ha una funzione di controllo sulle assunzioni e sulla variazione della pianta organica del personale".
– Si sente gratificato per questa nomina?
"Si. Essere il primo difensore civico in assoluto della città è per me un motivo di orgoglio. Non c’è solamente la figura del difensore civico comunale ma anche quello provinciale".
– Penso che le sarà assegnato un ufficio con tanto di impiegati che la collaboreranno.
"Mi auguro che il sindaco che tiene tanto al benessere dei suoi cittadini, mi dia dei locali veramente all’altezza della situazione e con dei dipendenti. Aggiungo infine che sin da martedì scorso c’era gente che mi fermava e chiedeva di essere aiutata a dipanare certi atti dell’Amministrazione che si erano rivoltati con accanimento contro di loro. In meno di quarantotto ore decine di cittadini che si sentivano vessati dall’amministrazione invocavano questa figura. Sino a quando non mi giunge la nomina non potrò esercitare".
Competenze e funzioni
Competenze. E' un organo indipendente dall’amministrazione comunale e svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione. Agisce anche nell'interesse dell'amministrazione comunale, contribuendo ad un miglioramento dell'attività. Il difensore civico ha il compito di difendere il cittadino dagli abusi dell'amministrazione comunale e degli enti collegati. Interviene per la tutela dei cittadini contro le disfunzioni, le carenze, le omissioni e i ritardi degli uffici. La competenza del diffensore civico coincide con il territorio del Comune di Gela e comunque a lui possono rivolgersi anche i non residenti e gli stranieri sempre per fatti e circostanze che abbiano riferimento all’amministrazione comunale e agli enti collegati. Secondo quanto statuito dalla legge Bassanini, il difensore civico ha ora anche il compito di controllo, previa richiesta di un quarto dei consiglieri comunali, sulla legittimità degli atti della giunta e del consiglio per le seguenti materie:
a) appalti e affidamento di servizi o forniture di importo superiore alla soglia di rilievo comunitario;
b) assunzioni del personale, piante organiche e relative variazioni.
Cosa può fare. Il difensore civico può chiedere l'esibizione di tutti i documenti relativi ad una pratica, senza il limite del segreto d'ufficio, e sentire il responsabile dell'ufficio competente; può inoltre accedere agli uffici per consultare atti e documenti. Non può sostituirsi all'amministrazione comunale nell'emanare o modificare un atto, ma può sollecitare la stessa a riesaminarlo, modificarlo o annullarlo, se lo ritiene illegittimo. Quando un funzionario sollecitato ometta, rifiuti o ritardi atti del proprio ufficio, il difensore civico può proporre la promozione dell’azione disciplinare. Annualmente il difensore civico deve sottoporre all'esame del Consiglio comunale una relazione sull'attività svolta, contenente eventuali proposte di innovazioni normative e amministrative.
Di fatto, il difensore civico valuta di volta in volta l'opportunità di intervenire su questioni che riguardano i rapporti con altre amministrazioni diverse da quella comunale. In questi casi di intervento informale presso le pubbliche amministrazioni statali, parastatali, ecc., il difensore civico non ha alcun potere, se non quello derivante dalla propria autorità morale e capacità di persuasione.
Le consulenze e gli interventi del difensore civico in favore dei cittadini sono gratuite.
Cosa non può fare. Il difensore civico non può intervenire sugli atti politici dell'amministrazione; non può sostituirsi ad alcun funzionario nel compimento di una attività dovuta; non può annullare o ri-formare atti amministrativi, né infliggere direttamente sanzioni. Si deve astenere quando su una determinata questione sono stati investiti organi di giustizia penale, amministrativa, civile o tributaria. L'ufficio assicura comunque ai cittadini più deboli una risposta attraverso un parere o un suggerimento.
In Sicilia la figura di difensore civico è facoltativa, però se è prevista dallo statuto dei Comuni o Provincie, essa è obbligatoria e quindi la Regione per questo motivo han intimato al Comune di procedere alla sua elezione pena la nomina di un commissario ad acta. In una circolare inviata a tutti gli enti autarchici territoriali c’era scritto: “Il Difensore civico si configura come portatore di istanze, proteste, lamentele dei cittadini nei loro rapporti con l’Amministrazione per ravvicinare le distanze fra amministratori ed amministrati e per superare le incomprensioni fra essi. E’ un momento di incontro indiretto e tale da rappresentare un utile ed opportuno interfaccia tra pubblica amministrazione e cittadini, avendo facoltà di intervento con competenza generale su istanza di parte a garanzia di situazioni giuridicamente rilevanti vantate dai cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, con competenza generale quale garante della imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione, segnalando abusi, disfunzioni, carenze e ritardi.
Nella legislazione regionale l’istituzione del Difensore Civico è facoltativa, Essa deve essere prevista nello statuto degli Enti, ma una volta prevista la sua elezione diventa obbligatoria”.
Autore : Nello Lombardo
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