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Corriere di Gela | Gela Jt, messaggeria sociale
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notizia del 29/09/2005 messa in rete alle 15:15:36
Gela Jt, messaggeria sociale

Il Gela JT ha iniziato bene la propria avventura in C1. Nuova dirigenza, nuovo allenatore, alcuni nuovi calciatori in sostituzione di quelli “emigrati”.
Sappiamo tutti quanto sia stata sofferta l’iscrizione al campionato di C1 e quanto si siano impegnati Crocetta e Donegani, mentre altri si limitavano a “gufare”.
L’amministrazione comunale ha però deciso che il Gela deve essere veicolo di messaggi sociali, perciò all’inizio di ogni partita casalinga si dovrà trovare un messaggio da trasmettere urbi et orbi.
L’esordio è stato contro la Lucchese: il sindaco, dopo avere convinto il presidente della Federazione nazionale antiracket, Tano Grasso, ad assistere ad un incontro di calcio, ha fatto vestire i calciatori delle due squadre con magliette bianche con la scritta “io non pago il pizzo”.
Immediato è stato lo sconforto dei titolari di mercerie, che per scongiurare il dissesto economico hanno repentinamente alzato i prezzi del merletto, suscitando le proteste dei consumatori e causando un aumento dell’inflazione del 2% annuo.
Contro la Massese le maglie del pre-partita ricordavano gli undici sventurati extracomunitari morti l’11 settembre sulla spiaggia di Desusino. Da fonti bene informate si è appreso che d’ora in poi gli scafisti delle “carrette del mare” provenienti dalla Libia non punteranno più su Lampedusa o su Sciacca, ma tenteranno di attraccare a Gela, così che in caso di di-sastro le vittime possano avere imperituro ricordo.
Per le prossime partite casalinghe sarà op-portuno costituire uno specifico ufficio che provveda ad elaborare appositi messaggi in grado di avere grande effetto mediatico Ma qualcosa si potrebbe già proporre: contro il Napoli, per esempio, si potrebbe scrivere sulle maglie “aiutiamo gli orfani della camorra”, o in alternativa “dimentichiamo Bassolino e Rosa Russo Jervolino” (che fa anche rima).
Ma a Gela possiamo occuparci di tutto: dalle stragi delle foche monache (“Viva la foca e che Dio la benedica”) alla giustizia (“Certa gente è viva solo perché l’omicidio è un rea-to”), dall’evasione fiscale (“Io pago l’Irpef”) alla prevenzione delle nascite indesiderate e dell’Aids (“Usiamo i profilattici”), e via di questo passo.
Dispiace che qualche consigliere comunale, naturalmente di opposizione, abbia criticato questo tipo di messaggi, che contribuiscono ad allietare l’inizio delle partite e consentono al Sindaco, in ogni domenica casalinga, di fare trionfale ingresso sul terreno di gioco. Pare anzi che d’ora in poi Crocetta, entrando in campo come dodicesimo uomo, indosserà anche lui, per mettere a tacere le malelingue ed allietare gli spettatori, una speciale maglietta con la scritta “Io amministro Gela”.


Autore : Giulio Cordaro

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