 |
notizia del 09/03/2008 messa in rete alle 15:11:06
Gela rialzi la testa!
Dopo mezzo secolo di lungo letargo, in cui i vari Sindaci ed Amministratori di questa tormentata Città hanno dormito sonni tranquilli (o hanno fatto finta di nulla), assistiamo ad un risveglio consapevole che grida”basta” alla triste condizione di degrado e di sudditanza nella quale siamo caduti. L’ho potuto notare seguendo per televisione le recenti movimentate sedute del Consiglio Comunale in carica: mi ha colpito in particolare intervento accurato e fremente del consigliere Collorà che sento di condividere in pieno. Un trascorso sciagurato e vergognoso, che certamente non ci fa onore, ha consentito al complesso petrolchimico del l’Eni di avere campo libero sul nostro territorio per attuare le proprie espansioni incontrollate, apportando dati incalcolabili sullo stesso territorio, disseminando inquinamenti e veleni: sulla purezza dell’aria che prima aleggiava tra il limpido mare e la pianura ubertosa; sulla potabilità dell’acqua alimentare che più non abbiamo.
Sulle attività marinare, sulla campagna che fu granaio della Sicilia ed oltre; su tutto ciò che un tempo costituiva le premesse di un emergente turismo vocazionale.
Ma ancor più lacerante è l’avere accentuato l’insorgenza di malattie tumorali, che in senso a tante nostre famiglie hanno spezzato la vita di molte persone care e la nascita infausta di creature malformate. Mi commuove profondamente il racconto pubblicato sul quotidiano “La grande Sicilia” di domenica 2 c. m. laddove l’ex operaio sig. Salvatore Mili, ripercorrendo gli anni in cui lavorava al clorosoda, dichiara che in quell’impianto veniva costretto a raccogliere senza maschera quantità enormi di mercurio. Ora colpito anche lui da patologie tumorali, ripensa ai suoi colleghi deceduti per lo stesso lavoro e la stessa malattia Chi lo doveva dire?! L’Illustre presidente Eni, ing. Enrico Mattei e il nostro cittadino Ministro Salvatore Aldisio, nel consentire allora l’avvento dello stabilimento industriale in questo territorio, avevano previsto le più radiose prospettive, auspicando che Gela divenisse Centro luminoso di benessere per tutta la Sicilia; ricordo l’entusiasmo generale di questi anni ’50-60, quando ancora non spareggiavano devianze trasversali. Ora venga il tempo della verità! Su questo Consiglio Comunale, nel doveroso ricordo del collega consigliere Rocco Celona e di tutte le altre vittime scomparse, incombe il compito non facile e gravoso di recuperare l’ orgoglio perduto di una Città devastata e ferita. E ciò può avvenire con la mobilitazione di tutti e con l’aiuto onorevole delle altre Autorità dello Stato perché finalmente si prenda coscienza dei così gravi disagi e si affronta una battaglia di salvezza. L’Eni non poteva e non può impunemente esporre a repentaglio la vita della nostra Comunità umana. L’Eni deve approntare senza perdere altro tempo tutti gli accorgimenti tecnici, come ha operato altrove, per la totale remissione dell’inquinamento sul nostro territorio. Gela aveva ed ha sempre bisogno di posti di lavoro, ma non in cambio di stravolgimenti ambientali e morte. Nell’approssimarsi delle consultazioni elettorali, concordo con Collorà di non votare per quei candidati di qualsiasi appartenenza politica che non dichiarino di impegnarsi del problema di assoluta priorità.
Autore : Angelo Vitale
» Altri articoli di Angelo Vitale
|
|
 |
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |

|
|
|
|