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Corriere di Gela | Il «sistema Crocetta» s’infrange a Palermo
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notizia del 14/04/2013 messa in rete alle 15:09:53
Il «sistema Crocetta» s’infrange a Palermo

Corsi e ricorsi storici. Negli anni tra il 2003 e il 2009 l’amministrazione comunale di Gela, capeggiata da un sindaco di cui non ricordo il nome, faceva e diceva tutto ciò che voleva grazie ad una copertura mediatica che lasciava ben poco spazio a critiche e dissensi. La grande maggioranza della stampa era allineata e coperta, e le emittenti televisive private erano ammansite con contributi per “comunicazione istituzionale” pagati a spese dei cittadini. Da notizie non confermate, pare che anche alcuni emissari della Corea del Nord abbiano studiato il “sistema Gela” per migliorare la cappa di censura della dittatura comunista di quel Paese “alla fine del mondo”.

Diventato presidente della Regione, l’ex sindaco di Gela (ah, ecco, Crocetta) pensava forse di trasferire a Palazzo d’Orleans gli stessi metodi utilizzati nella sua città, iniziando a strombazzare la “rivoluzione” e “il cambiamento”. Ha nominato assessori due persone di gran richiamo tv nazionali per parlare del “modello Sicilia”, ha infarcito gli organi politici e amministrativi di magistrati e poliziotti, ha infine nominato un altro “rivoluzionario civile”, l’ex pm Ingroia, alla dirigenza delle esattorie siciliane. Ma Palermo non è Gela, è più difficile o quasi impossibile tenere a bada tutti i dissidenti. Così Zichichi e Battiato sono tornati ai loro lavori di sempre, il “modello Sicilia” è già naufragato sulla nuova legge elettorale, e in ultimo il Csm ha negato ad Ingroia l’aspettativa per potersi insediare al vertice di Riscossione Sicilia: andrà a trascorrere cinque anni di calma piatta ad Aosta (dove i rivoluzionari sono pochini), a meno che non si dimetta dalla Magistratura. Addirittura, grazie ai franchi tiratori, Crocetta ha rischiato di non essere nominato tra i grandi elettori del Presidente della Repubblica.

A parte gli annunci mediatici, nei primi sei mesi di Presidenza non ho ancora visto granché di nuovo alla Regione, e mi auguro, come tutti i siciliani, che si cominci presto ad aggiustare il tiro assumendo provvedimenti forti per risollevare l’economia e fare ripartire le aziende. Ma occorre un vero e proprio cambio di marcia, al di là delle prebende a magistrati politicamente vicini o ad avvocati fedeli da nominare ai vertici di organi amministrativi.

Torniamo nella nostra città, dove qualche giorno fa è stata organizzata una manifestazione, con relativo corteo, per la sicurezza e contro la criminalità. Iniziativa senz’altro positiva, ma che i media hanno gonfiato a dismisura, parlando di “grande manifestazione” e di corteo con “duemila partecipanti”. In verità, e questo ci deve dispiacere, la manifestazione è stata piccolina e al corteo c’erano non più di trecento persone, in maggioranza bambini e ragazzi delle scuole medie. Segno, questo, che il problema della sicurezza è sentito solo da chi è stato vittima di azioni criminose e da pochi altri.

Ma il problema sicurezza è sentito dall’Amministrazione comunale, che recentemente ha proposto l’utilizzo dei Vigili Urbani mediante pattuglie in servizio notturno che servano a scoraggiare gli atti criminosi. Peccato che, per realizzare tale servizio, occorra procurare ai Vigili una serie di dotazioni, tra cui arma lunga, giubbotti antiproiettile ed altro, ma soprattutto occorra pagare le relative indennità per il lavoro notturno. E qui il progetto si è fermato. Perché? Ma diamine, perché il Comune non ha i soldi! Quindi rassegniamoci : difficilmente vedremo di notte le auto dei Vigili Urbani a fare le ronde con equipaggiamento da Starsky e Hutch, anche perché nel bel mezzo di un eventuale inseguimento potrebbero rimanere senza benzina.

Pazienza. Però, pensandoci bene, se i Vigili Urbani hanno la capacità tecnica di pattugliare la città di notte garantendo la sicurezza dei cittadini, come mai non sono capaci di garantire la sicurezza del loro Comando in Via Ossidiana? E già, perché la vigilanza notturna al Comando di Polizia municipale non è affidata ai Vigili Urbani, ma ad una Società esterna, al costo di 65.000 euro l’anno. L’amministrazione comunale, evidentemente, non ha poi così tanta fiducia nei suoi Vigili. E come potremmo averne noi, se dovessimo imbatterci di notte negli Starsky e Hutch “de noantri”?


Autore : Giulio Cordaro

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