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Corriere di Gela | Monti e la ministra elettroshocchiamoli con il Muos
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notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:08:57
Monti e la ministra elettroshocchiamoli con il Muos

Il ministro degli Interni Cancellieri, che per fortuna ha ancora soltanto poco più di un mese di permanenza nella carica prima di andare a fare altro, ha fatto proprio un bel regalo ai cittadini di Niscemi, dichiarando, unitamente allo “scalatore” della politica Monti, che il sito del MUOS è di interesse strategico per la difesa militare nostra e dei nostri alleati (americani) e pertanto “non sono accettabili” comportamenti tesi ad impedirne la realizzazione.
Il messaggio è chiaro e deciso: il Governo ha deciso che il MUOS si deve realizzare, per cui se i cittadini continueranno a protestare, potrebbe anche arrivare l’esercito a difendere la struttura.
Peccato che altrettanta chiarezza, in senso democratico, non sia stata messa in atto dal Governo per fornire ai cittadini i dati e gli studi che, eventualmente, dimostrino che l’impianto non è nocivo. E’ probabile, quindi, che le proteste anti-MUOS continueranno e in modo sempre più forte, in attesa della trasparenza sulle radiazioni elettromagnetiche che rischiano di minare la salute della popolazione per “esigenze nazionali”.
A questo punto l’amministrazione comunale di Niscemi dovrebbe offrire in comodato qualche amena villetta in prossimità del MUOS alla Cancellieri, libera presto dagli impegni di governo, e a Monti, al quale qualche onda elettromagnetica non potrebbe che fare bene, stimolandolo ad uscire dallo stato precomatoso con cui si presenta alle interviste.
E a proposito del ministro Cancellieri, membro del governo “dell’equità” che non si vede, la gentile signora ha emanato un decreto, qualche mese fa, che fa ben comprendere come il concetto di “equità” venga inteso da questi cosiddetti “tecnici”. Mi riferisco al regolamento sull’istituzione dell’elenco dei revisori dei conti negli enti locali, che prevede la suddivisione dei comuni in tre fasce. La fascia 3, che comprende i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e le province, potrà avere revisori che “abbiano già svolto almeno due incarichi di revisione” in passato. Tutti sanno che i revisori degli enti locali, fino ad oggi, sono stati scelti per nomina di partito, e chi ha rinunciato a fare il lacchè ai politici di turno non è mai stato nominato revisore. Con il decreto Cancellieri i lacchè, i ruffiani della politica, vengono premiati nuovamente: potranno accedere agli incarichi più importanti, mentre agli altri resteranno solo i comuni fino a 5.000 abitanti. Si tratta di “equità” o di un regalo fatto alla “casta” e ai suoi vassalli?


Autore : Giulio Cordaro

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