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notizia del 21/10/2007 messa in rete alle 15:06:02
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Pd, effetto primarie
Se la buona salute di una forza politica si potesse misurare con la massiccia risposta alla chiamata alle urne, seppure sottoforma di primarie, oggi potremmo dire che il neonato Partito Democratico è sano come un pesce e che quindi non gli servono cure particolari. Ma è e sarà proprio così? Non è che col tempo, e neanche troppo, magari ci si renderà conto che quello che si è voluto far passare come esempio di partecipazione democratica ad un progetto politico altro non è stato che l’occasione per dare, ognuno dei competitori, una prova di forza di se stessi?
Con questa analisi non è d’accordo Miguel Donegani (nella foto), vicesindaco e assessore comunale, che anche in occasione delle primarie di domenica scorsa ha dimostrato di saper mobilitare tanta gente attorno alla sua persona.
“Preferisco parlare del dato complessivo del voto di domenica scorsa. E questo ha dimostrato che Ds e Margherita hanno imboccato la strada giusta, che è quella del coinvolgimento delle persone esterne alla politica. E se oggi incassiamo questo primo buon risultato – e mi riferisco alla massiccia affluenza alle urne – è grazie alla diversa regia che abbiamo scelto per un cambiamento reale della politica nel Paese. A votare non è andato solo il popolo schierato, ma quella che non mi piace definire neppure come società civile, termine abusato dietro il quale spesso si celano riferimenti politici ad personam. E che io preferisco collocare tra la gente esterna ai partiti”.
Donegani, con i suoi quasi 1500 voti di preferenza, ha già dimostrato alle ultime amministrative di essere entrato nel cuore della gente. Alla vigilia delle primarie è riuscito, da solo, a portare a Villa Peretti un migliaio di persone, suscitando lo stupore generale e quello di Violante, Genovese, il segretario uscente dei Ds Tonino Russo e il suo predecessore Cracolici. La sua lista, il giorno dopo, ha fatto il pieno dei consensi. Chi gli vuole male ha voluto leggere questo personale successo come un tentativo di scalata alla leadership locale a scapito di Lillo Speziale. Ma Donegani, che evidentemente non vuole alimentare sul nascere litigiosità correntizie che potrebbero costituire la vera insidia di questo Pd, ha un’idea innovativa per quel che riguarda il modo di fare politica.
“Qualcuno nel partito parla ancora di leadership, dimostrando di non aver capito lo spirito vero che ha portato Ds e Margherita a dare vita al nuovo soggetto politico. Credo che la prima cosa che dovremmo cancellare dal nostro linguaggio corrente è proprio la parola leader. Almeno nella vecchia concezione del termine. Io, per esempio, parlerei piuttosto di partnership con la gente. Ecco, il mio obiettivo è questo: intensificare ancor più il rapporto con la gente, diventarne riferimento diretto per meglio interpretare i suoi bisogni. Per fare questo è indispensabile stare assieme alle persone, incontrandole fisicamente. Io mi sto attrezzando per fare questo e devo dire che dai primi risultati avverto segnali di reciproca comprensione. Bisogna, cioè, far capire alla gente cosa si vuole fare ed essere conseguenziali”.
Autore : Rocco Cerro
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