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Corriere di Gela | La Finanziaria è entrata in... chiesa
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notizia del 22/10/2006 messa in rete alle 15:03:17
La Finanziaria è entrata in... chiesa

La bozza di finanziaria varata dal governo Prodi continua a tenere banco nelle discussioni politiche tra i vari schieramenti. Il centrosinistra (ma con molte defezioni e molti imbarazzati silenzi) tenta in qualche modo di difenderla; il centrodestra non manca di esprimere giornalmente la propria opposizione. Ognuno esprime il proprio parere sulla base dello schieramento cui appartiene, prescindendo di solito da considerazioni di carattere squisitamente economico, che evidentemente non sono alla portata di tutti.
Va detto innanzitutto che Prodi, con la bozza di finanziaria, ha inanellato una serie di brutte figure, sia perché in svariate occasioni non ha saputo rispondere alle domande dei giornalisti (dimostrando di non conoscere, neanche lui, ciò che si sta proponendo ai cittadini), sia perché, dopo le proteste di mezza Italia, ha dovuto fare marcia indietro su numerose misure previste. Con la finanziaria c’è il “collegato”, che è già in vigore nella forma di decreto legge, e che tra qualche giorno sarà all’esame del Parlamento. Vi sono misure esageratamente pesanti: si prevede la chiusura di un negozio per due mesi per la mancata emissione di un solo scontrino fiscale, sono state rivalutate le rendite catastali degli immobili (+40%), è ricomparsa l’imposta di successione (mascherata da imposta ipocatastale), è stato dato il via libera alle regioni per l’aumento delle addizionali, e via di questo passo. L’elenco degli aumenti d’imposta è vario e numeroso, e questa rubrica non è certamente deputata ad un’analisi approfondita. Ma il risultato che viene fuori è che la manovra di Visco e Padoa “Schiappa”, se da un lato, con l’Irpef, concede un piccolo risparmio ai contribuenti, dall’altro genera aumenti di altre tasse ed imposte che non solo annullano i benefici Irpef, ma nel complesso aggravano il carico fiscale della famiglia media.
Tutto questo smentendo clamorosamente le affermazioni di Prodi, in televisione, qualche giorno prima del voto politico. Ricordate? “Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani” e “Non abbiamo alcuna intenzione di aumentare le tasse di successione”.
Se un cittadino oggi volesse dire a Prodi che è un bugiardo, non rischierebbe quindi alcuna querela. Si è già capito, immagino, che questa bozza di finanziaria non mi piace: serve solo a far raccogliere soldi allo Stato, ma non crea sviluppo, non spinge i consumi, blocca la competitività delle aziende italiane, si dimentica del Sud (che si allontanerà ancora di più dai parametri del Nord Italia), contiene misure superficiali, pasticciate, punitive.
Molti cittadini e gruppi che hanno votato per il centrosinistra ammettono con grande correttezza il loro pentimento: non si aspettavano certo questi risultati. Ma la barzelletta della settimana, naturalmente collegata alla finanziaria, è quella che segue. E’ un fatto vero, purtroppo, avvenuto qualche giorno fa in una chiesa di Gela, durante una particolare funzione religiosa. Durante l’omelia il sacerdote, dimenticandosi forse che i fedeli vanno in chiesa per ascoltare la “parola di Dio”, si è lasciato andare ad una serie di considerazioni sulla finanziaria di Prodi, spiegando ai convenuti che finalmente si sta tentando di fare giustizia sociale, che la finanziaria è un ottimo provvedimento, che “toglie ai ricchi per dare ai poveri”. Per celebrare Messa non è necessario avere nozioni di economia, siamo d’accordo. Ma il sacerdote in questione potrebbe, prima di fare affermazioni simili, fare uno studio approfondito della nuova normativa, rifuggendo da ciò che alcuni giornali e alcune emittenti televisive vogliono fare credere. A meno che, perbacco!, Prodi non sia il nuovo Robin Hood. O forse stai a vedere che, dopo Berlusconi e le barzellette che lo ponevano un gradino sopra Dio, dobbiamo aspettarci la piena corrispondenza tra la “parola di Prodi” e la “parola del Signore”…


Autore : Giulio Cordaro

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