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notizia del 05/09/2009 messa in rete alle 14:31:00
In Consiglio torna la fiacca
Deludente seduta consiliare martedì 1° settembre. Poco meno di due ore di discussione ed una interruzione di dieci minuti per poi andare tutti a casa per mancanza di numero legale. All’ordine del giorno la rimessa in discussione degli articoli 2 e 4 del regolamento (approvato dall’organo consiliare il 22 giugno scorso) su gazebi, chioschi, edicole, realizzati da esercizi commerciali.
Era stata la conferenza dei capigruppo a decidere, dietro sollecitazione del presidente della Confcommercio Rocco Pardo, che il Consiglio provvedesse alla modifica dei due articoli che in città avevano generato un vespaio di polemiche tra gli operatori commerciali. In sostanza, l’art. 2 del regolamento, così come era stato formulato, sembrava volesse condizionare l’autorizzazione comunale al preventivo parere dell’assemblea dei condomini. L’art. 4 invece operava una discriminazione legittimando la titolarità dell’autorizzazione a chi operava in alcuni quartieri della città, negandola a chi invece aveva il proprio esercizio in una zona di carattere storico ambientale.
Di qui la necessità di rivedere quegli articoli. Il dibattito si è incentrato soprattutto sull’articolo 2 sul quale il consigliere Giuseppe Robilatte, che ne aveva proposto l’approvazione, ha fornito una interpretazione autentica. Dopo alcune esemplificazioni a sostegno della sua tesi, si è espresso per un parere dei condomini necessario ed obbligatorio per il rilascio dell’autorizzazione comunale. Per il democratico Giuseppe Ventura quel parere doveva ritenersi vincolante ma non obbligatorio. Il dirigente ing. Giovanni Costa ha sostenuto trattarsi di parere non vincolante e, fatti salvi i diritti degli uni (condomini) e degli altri (esercenti), la pratica sarebbe dovuta andare comunque avanti, fino al rilascio dell’autorizzazione. Il consigliere Fabio Collorà, traendo spunto dal ritrovamento di reperti archeologici dinanzi alla chiesa dei cappuccini, si è chiesto se non fosse opportuno riconoscere alla Soprintendenza ai Beni culturali il diritto di esprimere un parere obbligatorio per manufatti vari da impiantare in aree di pertinenza archeologica. In tal senso alla fine ha proposto un emendamento.
Il neovicepresidente del Consiglio Catania, dopo il chiarimento del consigliere Robilatte, ha sostenuto che l’impianto del regolamento dovesse restare così come era stato approvato dal Consiglio.
Anche il segretario generale Liotta ha fornito dei chiarimenti procedurali, ma visto che non si usciva dall’impasse, è intervenuto il presidente Dio dichiaratamente in difficoltà sospendendo la seduta per dieci minuti. Al rientro in aula, mancanza di numero legale e convocazione a data da destinarsi.
Autore : Nello Lombardo
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