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notizia del 17/01/2009 messa in rete alle 14:29:57
Le due precedenti sedute del 13 e 14
Le due sedute dedicate al piano regolatore generale, quelle del 13 e del 14 gennaio, dovevano servire, secondo copione accettato per la massima parte da entrambi gli schieramenti, a tracciare un percorso che nel giro di qualche mese avrebbe portato alla sua adozione definitiva. Nella prima, il vice sindaco Elisa Nuara ha fatto conoscere il punto di vista dell’amministrazione e la seconda dove va servire per le dichiarazioni di incompatibilità dei consiglieri. Purtroppo la scaletta predisposta e proposta da Di Dio è saltata. Nella seduta del 14 gennaio l’aula consiliare è apparsa più un palcoscenico che un assise civica, dove se ne sono dette di cotte e di crude. Si è rasentata quasi la farsa per il linguaggio usato e per certi atteggiamenti assunti da alcuni consiglieri. La prima scintilla è scattata subito dopo che il vice presidente del Consiglio Dionisio Nastasi ha dichiarato aperta la seduta. Sono volate parole grosse e rimproveri tra lui e il consigliere Ferrara. Quest’ultimo si era legato al dito il rimprovero che il vice presidente gli aveva fatto la sera prima, accusandolo di avere incitato i consiglieri a non votare l’atto, cosa non completamente vera, a suo dire. Di contro gli ha ribattuto che era stato proprio lui a scombussolare il protocollo predisposto dal presidente Di Dio. Nella seduta in cui il prof. Urbani aveva illustrato il piano, Di Dio aveva dato delle indicazioni che sembravano essere state recepite da tutti i consiglieri. La scaletta dei lavori indicata prevedeva che nella prima seduta il prof. Urbani illustrasse il piano, nella seconda l’amministrazione avrebbe portato il suo punto di vista, nella terza i consiglieri avrebbero dovuto dichiarare la loro incompatibilità o meno e nella quarta si sarebbe aperto il dibattito. “La prossima volta – ha continuato Ferrara – sarà meglio che il capo lasci i compitini per iscritto al suo sostituto, così non stravolgerà tutto il percorso già tracciato”. Parole pesanti sulle quali il vice presidente ha risposto in modo incomprensibile, andando anche oltre a microfoni spenti. Un vero e proprio cortile.
Il consigliere Cirignotta cercando di gettare acqua sul fuoco, ha richiamato le parti a moderare i toni perché non si fa bella figura di fronte alla città. Quindi una frecciatina al sindaco che si può permettere di bacchettare consiglieri e Consiglio dai microfoni delle tv private e una difesa d’ufficio per affermare che il Consiglio sta lavorando bene. Infine un appello a essere uniti evitando polemiche interne.
Anche la Cassarà non ha lesinato critiche a Crocetta che ricorre ai mass media per dare risposte anziché venire in aula, la vera sede consona e legale. Anche lei ha invitato i colleghi ad essere sempre compatti come spesso è avvenuto evitando di fare affermazioni non proprio edificanti. Ma a parte lo squallido battibecco Ferrara-Nastasi che poteva essere evitato, ciascuno ha recitato la sua parte lasciando trasparire che era intendimento di tutti giungere presto alla adozione del piano regolatore, invece i fatti hanno dimostrato che si è temporeggiato per far saltare la seduta. Infatti, l’unica proposta sulla quale c’è stato l’accordo è stata quell’avanzata dal consigliere Trufolo: rinvio della seduta al 19 gennaio.
Nella polemica innescatasi tra Ferrara e Nastasi, sono intervenuti altri consiglieri per smorzare i toni, come Paolo Cafà che si è dichiarato pronto a votare l’atto e che non si deve dare impressione ai cittadini che i consiglieri non lo vogliano votare. Ha rilevato, infine, che stando alle dichiarazioni dei colleghi, c’è la volontà di andare avanti. Anche D’Arma si è detto favorevole sostenendo che nessuno ha interesse di fare slittare i lavori e che pertanto si doveva discutere e andare avanti.
Si è votato quindi sul rinvio raggiungendo l’unanimità dei voti.
La seduta del 13 è stata quella in cui la credibilità del Consiglio ha toccato il fondo. Abbiamo visto un organo consiliare più svogliato e distratto che interessato all’approvazione di un atto che attende da più di trent’anni per essere approvato.
Si è aperta la seduta con l’intervento del vice sindaco Nuara in un’aula quasi vuota. Ha esposto il punto di vista dell’amministrazione preannunciando che sarebbero stati proposti degli emendamenti. Ha anche risposto a Cafà, sostenendo che si sarebbero avute solo delle indicazioni generiche sulle compravendite degli ultimi cinque anni per non violare la privacy.
Ad un certo punto, il colpo di scena. Mancavano gli allegati che secondo Nastasi erano sotto chiave nell’ufficio del presidente Di Dio.
Nel giro di qualche minuto però sono arrivati, provenienti dall’ufficio di Crocetta. Il vice presidente, nessuno più avendo chiesto la parola, ha invitato a votare l’atto. Ma a rompere le uova nel paniere è stato Marchisciana che ha chiesto la sospensione della seduta per quindici minuti. Si è votato, ma nel frattempo è mancato il numero legale.
Se ne riparlerà il lunedì 19, alle 20,30.
Autore : Nello Lombardo
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