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notizia del 07/03/2010 messa in rete alle 14:20:34
Consiglio, per il Prg nuovo nulla di fatto
Per la terza volta (seduta consiliare del 3 marzo) il consiglio comunale affronta il problema delle incompatibilità prima di avviare ogni discussione sul Piano regolatore generale elaborato dal prof. Urbani.
Le dichiarazioni pervenute all’ufficio di presidenza, alcune delle quali manifestate nel corso della seduta, sono allo stato attuale 13 (Robilatte, Gulizzi, Marchisciana, Muncivì, Cirignotta, Collorà, Gallo, Cassarà, Susino, Napolitano, Greco, Ventura, Giocolano). Infine vi sono altre dichiarazioni con le quali alcuni consiglieri (Trainito, Cafà Paolo, Cafà Nunzio, Scuvera, Biundo, Collura, Nastasi, Ferrara) affermano di trovarsi nell’incertezza di dovere fare una dichiarazione di incompatibilità o meno.
Affermano che sino al momento attuale non sono stati messi nelle condizioni di conoscere il loro stato di compatibilità o meno. A nulla sono valsi i precedenti chiarimenti forniti dai tecnici e dal segretario.
Insomma i dubbi permangono e pertanto si va avanti con uno stillicidio di dichiarazioni che finiscono col creare sempre più confusione. Vien da chiedersi se la strategia dei consiglieri sia quella di abbandonare il campo per consentire così al nuovo consiglio che verrà fuori dalle prossime elezioni amministrative di prendere la “patata bollente” e portarla a compimento, oppure ci sia il timore di incorrere anche inconsapevolmente in errore per eventuali conflitti di interesse che li porterebbero ad indugiare trincerandosi dietro le vere o dubbie dichiarazioni di incompatibilità. Di questo passo è probabile che nella prossima seduta potrebbero aggiungersi altre dichiarazioni di incompatibilità che raggiunto un certo quorum (16 o 20 a seconda delle interpretazioni della legge) potrebbero indurre il presidente del Consiglio Di Dio ad invocare alla Regione la nomina di un commissario ad acta. Emerge, insomma, con chiarezza dal dibattito in aula, un certo malcontento, ma anche il malessere dell’organo consiliare.
A detta dei più, in tutti questi anni le indicazioni del consiglio sono state totalmente disattese e stravolte dal progettista. Se si arriverà, come sembra ormai scontato, al commissariamento del piano, sic et semplicter lo strumento potrebbe essere approvato a scatola chiusa. Si passerà poi alla fase delle osservazioni e delle proposte di aggiustamento da parte dei cittadini, con tutte le garanzie di trasparenza e della salvaguardia dei diritti per giungere attraverso varie fasi ad un riassetto del territorio che significa sviluppo urbanistico, ripresa dell’economia e lavoro. Dopo tutte le vicissitudini che hanno accompagnato l’iter del Prg, verrebbe da pensare ad una Gela destinata a restare ai margini dello sviluppo e sempre un grande paesone. La speranza è che cresca una classe dirigente all’altezza del compito, ma ci sia consentito di dubitarne perché allo stato non c’è nulla all’orizzonte che faccia sperare bene. Manca il gioco di squadra che dovrebbe contrassegnare una politica ed il senso dello stato.
Tornando alla seduta, a prendere per primo la parola è il consigliere Gulizzi che chiede al segretario generale chiarimenti circa la presenza e se essa influenza una eventuale incompatibilità. E’ il presidente Di Dio a rispondergli. “Basta partecipare all’appello – osserva Di Dio – e dopo aver preso la presenza ci si può allontanare”.
E’ la volta quindi di Paolo Cafà che manifesta tutta la sua incertezza assieme ai compagni del suo gruppo (DeS), al quale se ne aggiungono altri. Si chiede se è il legislatore ad esautorare il ruolo di consigliere o se è il consigliere stesso ad esautorarsi. Per Cafà non ci sono le condizioni soggettive, né oggettive per andare avanti, ma bisogna fare in fretta. Terenziano di Stefano denuncia l’assenza di progettista, del commissario, ma anche di dirigenti e si chiede come si possa andare avanti così senza alcun supporto.
Vincenzo Catania non condivide le posizioni dei consiglieri che manifestano incertezze e paura. Ferracane è del parere che si debba restare in aula a prendere parte alla discussione. Lui ha fatto le dovute ricerche nell’ambito della parentela ed è certo di non essere incompatibile.
Collorà annuncia di essersi costituito in gruppo consiliare denominato “Uniti per Gela” assieme a Salvatore Gallo che ne sarà il capogruppo. In una sua dichiarazione così Collorà spiega la nascita di questo gruppo sul finire della consigliatura: “Purtroppo – ha detto – una modifica del regolamento consiliare mi ha impedito di esercitare le mie funzioni di capogruppo. Per potere visionare gli atti che solo i capigruppo possono visionare, siamo ricorsi a questo stratagemma del gruppo misto”.
Autore : Nello Lombardo
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