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notizia del 13/06/2009 messa in rete alle 14:12:02
Gli scenari possibili
La competizione elettorale per l'emiciclo di Strasburgo è, oramai, alle nostre spalle: il sindaco Crocetta, è riuscito a centrare il prestigioso risultato, auspicato da pochi, ed avversato da molti.
A questo punto, considerando che il primo cittadino dovrà rimettere il proprio mandato entro la prima decade di luglio, bisogna necessariamente capire quali futuri scenari attendono la nostra città.
Con Rosario Crocetta, artefice di un lampante successo elettorale (nell'intera circoscrizione Isole, ricomprendente Sicilia e Sardegna, il candidato del Pd ha conseguito più di 151.000 voti), se ne va un protagonista decisamente essenziale dell'ultima campagna elettorale del partito.
I democratici, anche nel caso di queste consultazioni, si sono confermati primo partito in città, ottenendo 11.079 preferenze, distanziando, così, tutti gli altri avversari. Non si delineano, quindi, particolari ostacoli alla immediata conquista della fascia tricolore lasciata vacante dal suo ultimo titolare?
Una risposta positiva ad un simile quesito non sarebbe del tutto corretta, per svariate ragioni, legate, sicuramente, agli equilibri delle compagini politiche attive sul territorio. Sia nell'area del centrosinistra che in quella del centrodestra l'inconveniente primario da oltrepassare è quello della conflittualità interna: tradizionale protagonista della quotidianità politica locale.
La scelta assunta dal neo deputato europeo, Rosario Crocetta, trasformerà il Partito Democratico gelese in un vero terreno di scontro, ove si troveranno a competere la corrente guidata dal presidente della Commissione regionale antimafia, Calogero Speziale, e quella che fa capo all'attuale deputato all'Assemblea regionale siciliana, Miguel Donegani.
L'identikit del nuovo aspirante alla carica di sindaco dovrebbe, dunque, acquisire i caratteri peculiari di uno dei componenti delle due “fazioni”.
Molte voci ritengono addirittura scontato un diretto intervento del coordinatore provinciale democratico, Calogero Speziale, il quale, conquistando la massima carica cittadina, completerebbe una lunga carriera istituzionale.
Ma l'onorevole Donegani, insieme al gruppo che si riconosce nell'associazione dalemiana Red (Riformisti e Democratici), farà di tutto per impedire la realizzazione di un siffatto scenario.
La lunga scia crocettiana potrebbe, comunque, confermare la sua forte presa, imponendo un candidato di fiducia, destinato ad assumere l'eredità del predecessore: la figura ideale, in una tale eventualità, non può che individuarsi nell'attuale vicesindaco, Elisa Nuara, anch'essa esponente democratica, legata al primo cittadino da un rapporto di stima e fiducia reciproci.
Da non sottovalutare, ancora, entro i confini, sempre più ampi, del locale centrosinistra, la personalità di un “dissidente” del calibro di Paolo Cafà, già esponente di vertice dell'ex partito dei Democratici di Sinistra, ed ora fondatore di un neonato soggetto politico, Democrazia e Socialismo, al quale aderiscono altri ben tre consiglieri comunali (Nicolò Gennuso, Santo Giocolano, Dionisio Nastasi), e da sempre appoggiato dall'ex rappresentante del Pdci, Giovanna Cassarà; le intenzioni dello stesso Cafà sono conosciute da tempo: partecipare, con o senza l'appoggio del Pd, alla prossima competizione elettorale, oramai pienamente confermata.
E il centrodestra come replicherà?
Se un'evidente difficoltà sorge nel ricostruire gli equilibri alla base della coalizione di centrosinistra, questa si amplia ancor più per lo schieramento avverso.
Chi potrà ambire alla fascia tricolore?
Un componente del Pdl oppure un esponente degli altri partiti alleati con quello del premier?
Non mancano gli interessati, ognuno titolare di pretese personali.
La principale entità del centrodestra, all'indomani della scissione messa in atto dai fedeli del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè, potrebbe fare affidamento su uno tra Cristoforo Greco e Gaetano Trainito, entrambi tra i più attivi componenti del Consiglio Comunale; la corrente ex An, allo stato attuale, non appare pronta a schierare un proprio prescelto, nonostante l'intento di taluni aderenti, fra questi Maurizio Scicolone, di ambire a prestigiose poltrone.
L'Udc, rinfrancato dalle massicce adesioni al progetto avviato in città, farebbe affidamento, qualora decidesse di agire autonomamente, sul protagonismo, forgiato tra i banchi del civico consesso, di Vincenzo Cirignotta, uno dei maggiori antagonisti del programma di rinnovamento teorizzato dalla giunta Crocetta.
Tra tutti i gruppi politici alleati del Pdl a Gela, comunque, quello con maggiori possibilità di affermarsi, candidando un esponente interno, è, senza dubbio, l'Mpa del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo: movimento sorto quasi come forma di ritorsione ai danni degli uomini di Berlusconi in Sicilia, ma capace, negli ultimi anni, di attirare consensi ulteriori, riuscendo a far eleggere nel nisseno, Giuseppe Federico, sia alla carica di Presidente della Provincia che a quella di deputato regionale. Le entità minori, al contrario, attendono le scelte altrui, per organizzare le rispettive reti di sostenitori a favore di uno o dell'altro schieramento, ossia di quello che garantisca maggiore risalto nell'ipotesi di elezione.
L'attuale condotta del raggruppamento “Cristiani e Liberali”, a fianco della maggioranza di centrosinistra a Gela e di quella di centrodestra alla Provincia, riesce bene a sintetizzare la volatilità dei rapporti sussistenti tra realtà diametralmente distanti.
Autore : Rosario Cauchi
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