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notizia del 13/06/2009 messa in rete alle 14:11:25
Successo annunciato
Saro, Saro, Saro! Il popolo dei supporters non si stancherebbe mai di invocarne il nome. E lui, come sempre, pronto a rispondere a tutti, lasciandosi cullare da quell’autentica marea di amici, conoscenti e di cittadini di ogni ceto sociale, venuti a festeggiarne l’ennesimo successo elettorale, certamente il più lusinghiero e prestigioso della sua esperienza politica.
Il day after, quello cioè dedicato ai festeggiamenti post elettorali e, soprattutto, ai ringraziamenti, è contraddistinto da una molteplicità di emozioni, che finirebbero con il coinvolgere ed anche contagiare il più navigato e disincantato degli osservatori.
Si provi, quindi, ad immaginare con quale stato d’animo chi scrive – uno fra i più oltranzisti estimatori di Crocetta – possa vivere queste ore e con quanta soddisfazione possa dedicarsi alla redazione di queste note. Che sono, certamente, di celebrazione di un successo annunciato, ma anche di apodittica (per quanto umanamente possibile) analisi del responso uscito dalle urne.
Il sindaco di Gela ha ottenuto complessivamente 151 mila voti, di cui 143 mila in Sicilia e poco più di 8 mila in Sardegna.
Basterebbe prendere in considerazione questo dato meramente numerico per poter affermare che il consenso, di cui è stato gratificato, è frutto della diffusa popolarità di cui Crocetta gode in tutta la realtà siciliana. Comprese quelle zone storicamente controllate dalla mafia (alcuni quartieri di Palermo e Catania, paesi come Vallelunga e Riesi), dove ha lanciato un’autentica sfida, facendo distribuire fac-simili, sui quali campeggiava la scritta “Sindaco antimafia di Gela”.
Nei due comuni della provincia nissena si è spinto oltre, rivolgendosi direttamente agli appartenenti alle cosche mafiose, apostrofandoli e definendoli “uomini del disonore”. Registrando, con non poca meraviglia, ma con altrettanta soddisfazione e gioia, un comportamento dei presenti che, da solo, giustifica la speranza dei siciliani onesti.
“Nella piazza principale di Riesi – mi dice Rosario – c’erano tantissime persone, che si erano radunate nell’area circostante per sentire cosa avevo loro da dire. Così ne ho approfittato per rivolgere un chiaro messaggio, per lanciare un’autentica sfida, come avevo fatto, in precedenza, a Vallelunga, la patria dei Madonna”.
– Qual è stata la reazione dei presenti?
«Era logico che stessi ad osservare, con estrema attenzione, il comportamento dei presenti e sono rimasto positivamente colpito dal fatto che la gente sia rimasta in piazza ad ascoltarmi fino al termine del comizio. Ma c’è di più – prosegue come un fiume in piena –. Nelle province di Caltanissetta, Enna e Ragusa sono stato in assoluto il più votato, battendo, per numero di preferenze ottenute, lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi...».
– Proprio i numeri dicono tante cose, compreso il fatto, non trascurabile, che a Tuo favore, ha giocato anche una consistente percentuale di voti trasversali….
«E’ vero – ammette candidamente – almeno un buon 40% dei suffragi proviene da ambienti vicini al centro-destra. La scommessa più grande è stata e dovrà, a mio parere, essere quella di intercettare lo scontento, sempre più crescente, suscitato dalla politica berlusconiana fatta di Veline e di apparenze. Io sono fermo a Gramsci, il quale sosteneva che il novello Principe è colui che si fa architetto della nuova società e che, quindi, non ha nulla da spartire con chi non informa i propri comportamenti politici a questa filosofia ed ai grandi valori di legalità che essa sottende».
– Mi dicono che hai affrontato un autentico tour de force…
«Era inevitabile, tenuto conto dell’estensione territoriale delle due isole. Ma, pur mettendo a dura prova il mio fisico e rischiando anche qualche collasso, ho tenuto qualcosa come 120 comizi, incontrando decine di migliaia di persone, che mi hanno fatto sentire il loro affetto, la loro stima e la loro fiducia, sentimenti che hanno trovato conferma con lo spoglio delle schede elettorali».
– Nel comizio di ringraziamento, pur senza fare esplicitamente dei nomi, Ti sei tolto qualche sassolino dalle scarpe?
«In verità, nelle scarpe non avevo sassolini, ma...cuticchi!” – dice ridendo di gusto e compiacendosi della battuta –. A Gela, nella mia città, dove con la mia amministrazione sono state realizzate opere pubbliche per 300 milioni di euro; dove, grazie all’istituzione della “zona franca”, le aziende che opereranno nell’ambito dei progetti di riqualificazione ambientale potranno dare occupazione ad almeno 1200 lavoratori; dove, con la possibilità di utilizzare a fini potabili l’acqua del Ragoleto, sta per cessare quella che è stata finora una totale dipendenza, dal punto di vista idrico, dal dissalatore gestito da società del Gruppo Eni; dove, con l’adozione del nuovo Piano Regolatore, sarà possibile rilanciare, ma nel rispetto delle leggi e dei regolamenti urbanistici, l’attività nel settore dell’edilizia abitativa, ho ricevuto appena 10 mila voti, pari alla metà dei consensi andati al Pd. Tuttavia – conclude – mi ritengo complessivamente soddisfatto, tenuto conto che contro la mia candidatura e la mia elezione hanno lavorato ambienti e soggetti che miravano a conservare lo status quo, chi per scongiurare l’inevitabile scioglimento del Consiglio comunale che farà venir meno una non disprezzabile (con i tempi che corrono – ndr) fonte di reddito, rappresentata dall’indennità di carica di cui godono i componenti dell’Assemblea civica».
Il neo onorevole Crocetta non lo dice, ma lo fa intendere: a Gela non si torna più indietro!
Autore : Elio Cultraro
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