|
notizia del 04/12/2010 messa in rete alle 13:55:43
Partito Democratico-1 Quale segretario cittadino
Sembra una notizia politica come tante, in realtà l’occasione è sommamente piena di significati e di opportunità. L’elezione del segretario cittadino del PD gelese è in dirittura di arrivo e le consultazioni e l’elaborazione dei criteri di selezione sono in corso.
I due circoli della città riscaldano i motori della selezione e della concertazione, pronti al confronto sul profilo e sui nomi.
A ben riflettere la nuova figura di segretario cittadino del maggiore partito locale ha una valenza apparentemente inferiore alla recente sindacatura ma, a ben analizzare il contesto nel quale si inserisce, costituisce una opportunità per le sorti del Pd cittadino.
Cerchiamo di coglierne i risvolti ed i significati, preludio per la scelta del personaggio che potrà rivestire tale ruolo di guida ed indirizzo.
Il Pd di Gela paga lo scotto di un territorio politicamente rilevante, sia per il consenso numerico che per la capacità di influenza, che, proprio per questo, ha fatto emergere varie anime politiche che non hanno saputo trovare linguaggi comuni e punti di convergenza. D’altra parte lo scontro politico ha raggiunto picchi di intensità che hanno messo in discussione anche i vessilli del partito, tanto che l’attuale assetto del consiglio comunale è conseguenza non tanto delle elezioni ma delle dichiarazioni di adesione successive alla competizione elettorale, così da costituire un “aggregato bulgaro” a favore del sindaco Fasulo.
Come dire: un muoversi senza spostarsi, politicamente inteso. L’elettorato ne ha sofferto, principalmente quello più votato ai valori del PD o meglio dire quello che si riconosce nei valori intrinseci del partito, quei valori che sono un obiettivo in sé.
Su questa sofferenza si innesta l’elezione del segretario cittadino, una sofferenza che deriva dall’aver sacrificato un’unità di intenti tra i circoli cittadini e quindi un’unità di azione e di proposta. Cosa non da poco se si pensa che il contesto generale impone la ricerca di masse critiche a supporto di scelte e istanze per superare problemi strutturali e non più congiunturali.
Ecco quindi che ben tre tematiche rendono la scelta del segretario carica di un valore che supera il semplice ruolo partitico.
Il primo: si diceva che la crisi generale e conseguentemente cittadina non è congiunturale ma strutturale, non è ciclica ma stabile. I posti di lavori che si stanno perdendo non verranno rimpiazzati, almeno per un lasso di tempo ampio. Si comincia a pensare a temi di prospettiva come lo sviluppo della città secondo nuove direttrici, che non sono più ancorate alla realtà industriale per eccellenza che è la raffineria. Gela sta comprendendo che l’azione, per preservare l’economia cittadina, passa attraverso la differenziazione delle fonti di reddito e su questo le parti sociali ed istituzionali si stanno confrontando, anche se con una reattività ancora non soddisfacente. Tutto questo imporrà riflessioni politiche in senso pieno e ampio, riflessioni sul significato del lavoro e del modo di generarlo e mantenerlo, sulla sostenibilità dei business in un territorio difficile da controllare ancor prima che da amministrare. La riflessione politica pertanto, su questi temi, occuperà un ruolo di indirizzo non da poco. Un segretario cittadino non potrà chiamarsi fuori da questi temi, anzi dovrà essere una di quelle leve che dovrà orientare il dibattito e la conseguente sintesi, in un contesto ove il protagonismo emergerà continuamente a rallentare o distogliere l’attenzione sui temi rilevanti. Un segretario pertanto capace di una analisi dei temi strutturali della città nel quadro siciliano e nazionale che ne influenza i contorni.
Secondo tema: il segretario cittadino dovrà interpretare il ruolo, non semplice, di collegamento tra il popolo del Pd ed in senso lato tra la popolazione gelese e la classe dirigente e politica del partito locale. Dovrà, in una parola, usare canali di comunicazione e coinvolgimento sapendo che ancora oggi l’elettorato poggia su una base clientelare che ha suoi referenti e pur tuttavia dovrà lavorare su iniziative collettive aggreganti. Tale compito sarà meno faticoso e più efficace quanto più giocherà un ruolo di generale autonomia dalla dirigenza politico istituzionale gelese, interpretando al limite un ruolo di complementarietà nell’azione di indirizzo politico. Tale autonomia è l’unica leva per non ricadere in un eterno conflitto di aree di influenza contrapposte all’interno del PD, che purtroppo perdureranno fino a quando il ricambio generazionale imporrà un pensionamento della vecchia guardia. In questo caso l’autonomia o la complementarietà di azione sarà non solo un valore politico ma un moltiplicatore di efficacia.
Terzo tema: Il segretario cittadino dovrà evitare di essere un “creativo”. Intendo una di quelle figure che spesso nei circoli si vedono in azione: volenterosi ma disorientati, pronti a qualunque invenzione del momento pur di dimostrare la propria incisività di azione. Il partito impone una disciplina mentale oltre che comportamentale. Il raccordo con la segreteria nazionale e regionale dovrà essere il perimetro all’interno del quale muoversi. Soprattutto la segreteria nazionale, che è quella che elabora gli indirizzi e li declina in campagne di azione mirate e attentamente studiate. Il raccordo con la politica del nostro segretario Bersani dovrà ispirare l’azione del nuovo segretario locale. Non foss’altro per aderire al principio che una società complessa come la nostra si guida e si indirizza creando massa critica e non semplice leaderismo. Concetto che i vecchi partiti conoscevano e che la politica aziendalista imperante ha stravolto.
Un ultimo cenno alle competenze: il profilo del segretario dovrà essere il più distante possibile dagli schemi ripetitivi che il localismo cittadino ci presenta, voglio dire che oggi la politica ha bisogno di nuovi saperi che vengono non solo dalle professioni ma anche dalle esperienze e dalle relazioni. Quanto più il profilo sarà distante dal nostro localismo, tanto più si avrà la possibilità di contaminare positivamente l’azione di indirizzo politico con metodi e stili di comportamento che potranno giovare al ruolo ed alla qualità dell’azione. Più che puntare sulla giovanilità del candidato, che è pur sempre un valore, occorrerà puntare su tale contaminazione dei saperi. Il contatto con altre realtà politiche del Pd nazionale e la concertazione cooperativa con altre esperienze territoriali italiane potranno solo giovare in termini di attrazione del consenso e di efficacia dell’iniziativa. Insomma, non un “papa nero” come direbbe messianicamente qualche esponente politico, ma un “cittadino della modernità” a cui tutti ormai dovremmo aspirare.
Autore : Sebastiano Abbenante
» Altri articoli di Sebastiano Abbenante
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|