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notizia del 16/02/2003 messa in rete alle 13:54:28
Morinello e Speziale, "visti" da vicino
Avete mai sentito parlare di problemi della nostra città al di là dei dibattiti in Consiglio comunale? Dibattiti che non tutti seguono. Fanno eccezione le manifestazioni dei club e delle associazioni che fanno il loro mestiere di propagandare il sodalizio, ma nessuno si azzarda ad affrontare le problematiche della città. E dire che di locali adatti per aprire dibattiti pubblici ce ne sono: Cinema, teatri, Palazzo Ducale, Sala Museo, auditorium delle varie scuole, Chiesetta San Biagio ecc.. Il problema è che manca la cultura. Si vuole lasciare che “il popolo” sonnecchi e non intervenga nella discussione. Dov’è questa classe dirigente arruffona che pensa a farsi viva solo in prossimità delle scadenze elettorali. Guardate in questo momento co-me si stanno rimodulando le alleanze politiche e tutto ciò in vista delle imminenti elezioni provinciali.
Dicevamo che qualche straccio di discussione la si può “gustare” nelle sedute consiliari a volte snervanti, a volte interessanti, ma la musica è sempre la stessa. L’unica nota positiva è che i problemi della città li vedi emergere dalla miriade di mozioni e interrogazioni che i consiglieri del Centro sinistra sfornano e ne pretendono la discussione. Ma non è così che si può gestire una città. Occorre molto di più. E poi non spetta alle opposizioni farlo, anche se in qualche misura hanno il dovere di contribuire alla bisogna. Una città che avrebbe tanta necessità di dialogo purtroppo si ritrova con una classe politica che a tutto pensa tranne che a confrontarsi sulle cose da fare per il bene comune. Il centro destra assolve ai propri interessi di parte? Ma il centro sinistra di contro cosa fa? Si sta forse preparando all’alternanza? Ha qualcosa nel cassetto da proporre ai cittadini gelesi in alternativa al centro destra?
Vien da chiedersi: perché la politica si fa soltanto in consiglio comunale? E dire che sono tanti gli strumenti per confrontarsi, far cultura, preparare progetti per un territorio divenuto ormai terra bruciata e dove le attese sono tantissime. Abbiamo provato a stuzzicare, visto che non lo fanno di loro iniziativa, Lillo Speziale e Salvatore Morinello, deputati regionali della sinistra, con una serie di domande.
– Un giudizio politico sulla giunta Scaglione.
Speziale: “Dopo l’elezione avevo sospeso ogni giudizio per dare alla giunta un tempo ragionevole per produrre atti significativi di governo. Purtroppo il centrodestra si è caratterizzato per un eccesso di litigiosità e per uno scontro sugli assessorati che hanno determinato varie dimissioni e indotto l’on. Ventura a preannunciare l’invio di atti alla Procura. E’ dunque evidente che il centrodestra non ha discusso di programma ma ha litigato sul potere”.
Morinello: “Mi sembra evidente il fallimento politico della destra al governo della città. La mia non è una valutazione di uomo di parte. Basta andare in giro e sentire i discorsi della gente, anche di quei settori che si sono spesi per il centro-destra, per trovare conferme a quanto dico. Vi è una delusione di massa nei confronti di una amministrazione che si proponeva di superare certi limiti presenti nelle esperienze di governo passate. E questo non solo per responsabilità di Giovanni Scaglione, ma per il carattere assolutamente incolore dei gruppi dirigenti della de-stra che nell’affrontare i problemi della città hanno fatto ricorso alle pratiche di potere tradizionali, cau-sa spesso della situazione di degrado che ereditiamo. D’altronde molti di questi uomini hanno avu-to esperienze di governo e di gestione nei decenni passati. Dire che c’è uno scarto tra il programma annunciato in campagna elettorale e la condotta di governo è dire poco. La verità è che il programma presentato da Scaglione è l’affastellamento di temi e problemi, che senza originalità, l’ufficio propaganda di Forza Italia ha elaborato per la campagna elettorale dell’anno scorso per tutti i comuni d’Italia, da Domodossola a Gela. La suggestione e la forza del messaggio della destra consisteva nel richiamo alla vittoria della cosiddetta casa della libertà nelle elezioni nazionali e in quelle regionali: il famoso treno subito deragliato Gela-Palermo-Roma, oltre alle difficoltà del centrosinistra che affrontava la prova elettorale dopo le dimissioni di Franco Gallo. Oggi risulta oggettiva la pochezza e l’inconsistenza della capacità di governo della destra a Gela, oltre che a Palermo e a Roma”.
– C’è intesa e raccordo tra governo locale e governo regionale?
Speziale: “L’accordo si realizza quando da parte del Comune si indica una via da percorrere prospettando una strategia chiara e da parte della Regione si decide di decentrare poteri e risorse verso gli enti locali. Siamo invece a un potere locale privo di strategie e uno regionale appannato e in forte affanno: il governo regionale nella finanziaria anzichè trasferire risorse ha dato un taglio ai trasferimenti agli enti locali”.
Morinello: “Direi di no. Altro che treno Gela-Palermo, la considerazione che il governo Cuffaro ha di Gela la si può evincere dal suo disegno di legge che esclude la possibilità che la nostra città possa aspirare a diventare capoluogo di provincia, e questo ben conoscendo un’aspirazione che è ormai storica. Il disegno di legge del governo è infatti tutto calibrato su Caltagirone. A fronte di tutto questo c’è l’impegno e l’azione dei deputati della sinistra a modificare il testo pervenuto in Commissione”.
– Come si spiegano le incomprensioni tra i patners della coalizione, le esclusioni e gli abbandoni?
Speziale: “Non si tratta di incomprensioni. Nella fase di formazione del centrodestra per le elezioni amministrative di Gela hanno dato vita a una al-leanza elettorale priva di progetto politico, di una strategia amministrativa per lo sviluppo della città, e priva di leadership, incapace cioè di superare interessi di parte o, peggio, personali. I nodi vengono sempre al pettine e lo spettacolo che offrono i patners della coalizione sta davanti agli occhi di tutti con grave danno per l’immagine della città e dei suoi abitanti”.
Morinello: “E’ presto detto: questa è una coalizione cementata dal potere e non dalla politica, è un assemblamento di forze e di uomini, alcuni dei quali sono transitati a destra solo per un mero calcolo di opportunità, nella presunzione che il vento di destra fosse duraturo. A questo si aggiunge l’arroganza e la presupponenza e anche l’insipienza con cui si sono affrontati e gestiti i rapporti tra forze diverse”.
– Se al centrodestra evidenzia le crepe, l’opposizione di centrosinistra non è stata ancora in grado di indicare dei percorsi alternativi alla città, limitandosi solo a denunciare. Quale potrebbe essere la linea vincente?
Speziale: “Non condivido affatto questo giudizio. Il centrosinistra a Gela è stato in grado di strutturare una politica di sviluppo che non ha pari nei precedenti cinquanta anni di storia della città. Mi riferisco in particolare agli strumenti di programmazione negoziata (contratto d’area, patto territoriale, patti agricoli, credito d’imposta, bonus per l’occupazione, incentivi contributivi) che, unitamente all’utilizzo dei fondi del quadro comunitario di sostegno, hanno consentito di rendere il nostro territorio conveniente per gli investimenti, nonostante la presenza della mafia. Per averne conferma basta leggere i dati sulla occupazione nella nostra provincia o guardare alla infrastrutturazione di Contrada Burgio, dove sorgerà il più grosso polo agroalimentare della Sicilia. Accanto a questo una politica di riordino e di recupero urbanistico e ambientale, unitamente a ulteriori interventi di bonifica, hanno caratterizzato la politica del centrosinistra, seppure con qualche incomprensione. Non credo che sia possibile invece citare un solo atto del centrodestra – nazionale, regionale o locale – che sia di sviluppo. Il Governo nazionale addirittura ha tagliato gli strumenti di programmazione negoziata e il credito d’imposta, gettando nel panico diverse centinaia di imprese”.
Morinello: “Non è colpa del centro-sinistra se di fronte al fallimento e all’inconsistenza dell’azione di governo della destra non si sono affrontati i grandi problemi della città. La denuncia serve per impedire pratiche scorrette di gestione della cosa pubblica e nello stesso tempo per proporre soluzioni e pratiche diverse”.
– E’ possibile che l’ingessamento della giunta Scaglione sia dovuto al-l’attesa della sentenza del Tar riguardante il ricorso Crocetta?
Speziale: “Non c’è stato alcun ingessamento, anzi c’è stata una vorticosa e continua sostituzione di assessori. L’incapacità di promuovere iniziative a sostegno della comunità locale, che abbisognano di strategie che la giunta non ha, può considerarsi la vera ragione di quella paralisi politica che, impropriamente chiamate ingessamento. Per quanto riguarda il ricorso Crocetta questo, semmai, doveva costituire un pungolo per la giunta Scaglione che, in vista dell’esito avrebbe dovuto produrre atti che la facessero apprezzare per qualità ed efficacia. Invece nulla di tutto questo è avvenuto”.
Morinello: “Solo in parte. I limiti della coalizione sono costitutivi e genetici, come dicevo prima. Certo la delusione di massa nei confronti della Giunta si riverbera anche nel Palazzo, e questo non fa che acuire le contraddizioni e le divisioni. Ripeto: manca un progetto e un’idea forte di Governo. Per questo c’è grande attesa per le decisioni della giustizia amministrativa previste per l’11 marzo”.
– Nella prospettiva delle elezioni provinciali c’è intesa nelle forze del centro sinistra su chi andrà a candidarsi come presidente e sui programmi da proporre agli elettori?
Speziale: “Nel 1998 il centrosinistra propose come candidato a Presidente della Provincia e ha poi eletto il preside Filippo Collura. Per la prima volta una personalità politica di Gela assumeva il ruolo di presidente della Provincia. Presidente e giunta hanno fatto un buon lavoro. Il presidente Collura è fra l’altro molto stimato per il suo rigore morale e intellettuale: penso sia naturale la sua ricandidatura per portare a compimento una parte del lavoro copiosamente avviato“.
Morinello: “Il candidato naturale è il Presidente uscente Filippo Collura”.
Nello Lombardo
Autore : Nello Lombardo
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