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| notizia del 20/09/2003 messa in rete alle 13:57:00 Gela Provincia, dimenticata? A Palermo qualcosa si muove, ma non in favore di Gela. L’obiettivo del governo Cuffaro, sollecitato dal gran movimento di opinione che si è creato in quella città, è quello di elevare Caltagirone a decima provincia regionale della Sicilia, con buona pace per la sin qui frustrata aspirazione dei gelesi. Dopo mesi di silenzio, a farsi sentire è stato il deputato regionale comunista Salvatore Morinello, il quale resosi conto che a Palermo si potrebbe consumare l’ultimo schiaffo ai danni della città di Gela, che è anche la sua e quella del sindaco Crocetta, ha preso posizione. “Il disegno di legge del govero Cuffaro – scrive Morinello – in discussione in prima Commissione legislativa all’Ars, introduce alcune modifiche che di fatto promuoverebbero a provincia autonoma esclusivamente Caltagirone e che finirebbe, dunque, per disattendere le legittime aspettative di realtà locali, come quella della provincia del Golfo di Gela che, a tutto diritto, attendono il buon esito dell’iter legislativo”. Per abolire quella che viene definita una discriminante ingiusta e politicamente iniqua, il parlamentare gelese annuncia strenua battaglia in Commissione e, quindi, in Aula. Aspettando l’impegno del sindaco Nel pieno dell’ultima campagna elettorale per l’elezione del presidente della Provincia, dal palco dell’Ulivo nel comizio di chiusura del rieletto Collura, il sindaco Rosario Crocetta, nella foga del suo accorato intervento per Gela e per Collura, in uno dei tanti proclami affrontò la questione dell’atavica aspirazione dei gelesi di vedere elevata a provincia la loro città. “Mi batterò in prima persona – disse pressappoco Crocetta – e mi metterò in testa ad ogni manifestazione di lotta perchè Gela diventi provincia”. Ebbene, trascorsi sei mesi dalla sua elezione non c’è ombra di un intervento ufficiale (ma neppure ufficioso) dell’amministrazione comunale per sostenere questo progetto che, se realizzato, significherebbe cambiare il corso della storia di questa città, che merita e ha tutte le carte in regola per aspirare a diventare capoluogo di provincia. Significherebbe, tra l’altro – e lo abbiamo più volte sottolineato – beneficiare di tutti i vantaggi che portò l’insediamento del petrolchimico ma senza i risvolti negativi legati all’impatto ambientale. Significherebbe poter contare almeno altri 5.000 nuovi posti di lavoro, quindi uno sbocco sicuro per almeno la metà di quei diecimila giovani tra i 15 e i 20 anni che di qui ai prossimi cinque anni reclameranno il diritto costituzionale al lavoro mai pienamente rispettato. Caro sindaco, forse è arrivato il tempo di allentare la presa sulle cose che lo hanno impegnato diuturnamente in questi primi sei mesi di mandato e cominciare a fare qualcosa in questa direzione. Le suggeriamo di costituire un Comitato cittadino da lei capeggiato per fare la giusta pressione presso il governo regionale, che se non “molestato” finirà davvero col legiferare solo in favore di Caltagirone. Lasci stare per un momento le commissioni di valutazione per la cultura e gli spettacoli e pensi a qualcosa di più importante per la città. Non segua fino in fondo le orme del suo predecessore, che in otto anni di sindacatura non è riuscito a compiere e neppure ad iniziare una sola opera pubblica che lo possa ricordare. Autore : Rocco Cerro » Altri articoli di Rocco Cerro |
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