|
notizia del 29/01/2007 messa in rete alle 13:40:37
Intervista al neo presidente della Margherita, ing. Renato Cassarà
L’ing. Renato Cassarà, consigliere provinciale, è il nuovo presidente della Margherita. Plebiscitario il suo successo (430 voti contro 17) domenica scorsa, al al termine del congresso che lo ha visto opposto ad Enrico Vella, assessore comunale. Dopo anni di spaccature, che neppure l’on. Cardinale e il sen. Montagnino sono riusciti a sanare, è arrivato il momento della conta: il gruppo Di Dio (con Zoda leader a livello provinciale) ha prevalso sui referenti di Collura, presidente della provincia. Su 25 componenti del direttivo, ben 21 sono andati alla componente Cassarà-Di Dio, solo 4 ai colluriani, i quali non hanno eppure ottenuto il quorum per il delegato al congresso provinciale.
Cassarà sa perfettamente che si gioca il prestigio e che deve porgere il ramoscello d’ulivo, non come sottomissione ma per un invito al dialogo. Lui lo cerca il dialogo, ma in caso contrario tira dritto andando per la propria strada.
Lo abbiamo incontrato e per par condicio abbiamo anche cercato di intervistare lo sconfitto presidente della Provincia Collura. Dal quale, però, ci siamo visti rispondere che non era assolutamente interessato a fare alcun commento sugli esiti della votazione. Ci ha detto che lui ha preferito star lontano da questi fatti di partito. Per il momento – ci ha dichiarato – tutto il suo interesse è concentrato sul problema dell’Università, dopo i recenti fatti e voci che avevano dato per certo la chiusura dell’Università.
Ma torniamo all’intervista a Cassarà.
– Lei è stato sempre un uomo di pace e di mediazione, è così?
«Mi sforzo di essere tale».
– Se lei viene definito come appartenente al vecchio stampo, la offende?
«Posso essere solo onorato».
– E’ difficile ricucire uno strappo che dura da anni, ossia due posizioni che si scontrano?
«Certamente non sarà un compito semplice, però io ho anche esperienza di altre situazioni. Posso ricordare il buon lavoro da me fatto a Mazzarino quando fui nominato commissario e proprio in sede congressuale nel prendere la parola gli assessori di quel Comune ricordavano come si era riusciti insieme prima affrontando l’aspetto umano e subito dopo quello politico, a ricomporre una situazione che pressappoco assomigliava a quella di Gela. Devo dire che ora la Margherita a Mazzarino è diventato un partito guida. Mi auguro adesso che ci sia buona volontà da tutte le parti di recepire questo messaggio e di andare avanti. Il tentare in tutti i modi con determinati comportamenti di invalidare un congresso con quote e contro quote, percentuali di celebrazione minima per l’elezione dei delegati. Si voleva imporre il limite delle 18,30 pensando di invalidare il congresso. E poi è veramente ridicolo quando viene affermato che si è andati a casa della gente con le macchine per farle votare».
– Quali saranno ora i passi che farà sia all’interno del suo partito che nei rapporti con gli alleati del centro sinistra?
«Il mio obiettivo è quello di cercare di tenere quanto più possibile tutti dentro questo partito. L’importate è che ci sia coerenza di comportamenti da parte di tutti. Ci devono essere delle regole, riconoscere un partito che ormai si è organizzato uscendo da un congresso senza eccessive polemiche anche se travagliato. Da qui si ricomincia. Voglio riconoscere i ruoli istituzionali, però un raccordo con il partito deve esserci da parte di tutti. Nella mia relazione ho parlato dell’Amministrazione, ho ammesso anche che difficoltà verso l’Amministrazione sono state anche causate dalla situazione della Margherita sia dal punto di vista amministrativo che politico».
– Chiederete a Crocetta l’azzeramento della giunta o cos’altro?
«Allo stato attuale, ossia nell’ultima fase amministrativa, non credo che serva questo. Come ho detto nella mia relazione, questa giunta ha avuto meriti, ma ci sono una serie di cose che andrebbero modificate, e mi riferisco al funzionamento della macchina burocratica, ai rapporti ed alla scelta dei dirigenti, e ad altro. Penso sia sbagliato tenere dirigenti a termine. Gradirei che si realizzassero delle procedure concorsuali pubbliche».
– Lei ha una concezione della burocratica che tende a valorizzare l’individuo ed a stabilizzarlo nel suo ruolo. Naturalmente, tutto ciò avviene attraverso un meccanismo di selezione?
“Certo, per avere delle figure apicali stabili occorre che provengano da una selezione seria. E’ vero che il personale va ruotato, ma con intelligenza. Ho parlato nella mia relazione anche di politica ambientale. Non mi pare che si sia seguita una linea chiara e retta. Tante cose vanno modificate cercando di capire il meglio. La città deve essere pregiudizialmente controparte nel rispetto delle parti. La politica è in grado di fare delle scelte epocali”.
– I Democratici di sinistra vi chiederanno di sostenere la candidatura di Crocetta. Come vi comporterete?
“A differenza di altri abbiamo sempre assunto un atteggiamento coerente. Dopo le elezioni regionali siamo stati coinvolti in una riunione del centro sinistra quando si iniziò a parlare di sfiducia a Crocetta e di superamento di questa esperienza amministrativa. Proprio io posi un problema procedurale, dicendo che se c’erano problemi di ordine amministrativo e politico di verifica, andavano affrontati ad un tavolo con il sindaco. Questo noi dicemmo e ci accusarono di filocrocettisimo. Nel momento in cui formeremo gli organi e all’atto del mio insediamento, saremo noi che chiederemo un incontro con i Ds, per iniziare un ragionamento in termini programmatici, di comunione di intenti, sui temi che dovremo inserire nel programma. Dopodichè, questi incontri andranno estesi alla coalizione e alla presenza del sindaco.
Autore : Nello Lombardo
» Altri articoli di Nello Lombardo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|