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Corriere di Gela | Il Consiglio approva la variante per l’Eni
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notizia del 28/10/2005 messa in rete alle 13:30:07

Il Consiglio approva la variante per l’Eni

Nulla di fatto martedì, si riprende mercoledì. E qui il Consiglio partorisce la variante al Prg per consentire all’Eni di utilizzare per fini commerciali l’area a ridosso del distributore Agip di fronte Macchitella. Aria di lobby attorno a quest’atto, che ha avuto una procedura alquanto discussa e tormentata.
Il Consiglio si aggiorna a giovedì, ma la seduta salta per mancanza di numero legale. Sette consiglieri del centrosinistra tra i banchi, un pò meno quelli del centrodestra. Si sarebbe dovuto discutere di demolizioni e ricostruzione ma non ancora di sindaci revisori. Il ds D’Arma aveva proposto che si votasse l’atto, ma non avendo ancora il centrodestra le idee chiare su chi far votare, é stato chiesto di ritirare la proposta. Se ne parlerà più avanti.
Approvato definitivamente nella seduta di mercoledì 19 ottobre scorso il progetto di variante al piano regolatore per la sistemazione e valorizzazione dell’area compresa tra il Viale Enrico Mattei e la strada statale 115 a Macchitella. Si tratta di un progetto presentato dall’Eni Spa – area commerciale Rete Agip Sicilia con cui la società si proponeva l’ampliamento e la realizzazione, in variante rispetto alle destinazioni urbanistiche a verde previste dal piano regolatore, di un complesso attrezzato per la sosta degli automobilisti, di tutte le opere pubbliche di urbanizzazione previste a fronte della concessione del diritto di superficie valida 99 anni concessa dal Comune su un’area di 7.600 metri quadrati, già di proprietà dell’Eni. Si è trattato di una deliberazione molto sofferta su cui si sono incrociati pareri, delibere, adozioni, da parte di commissioni consiliari, da parte della Regione. In linea di massima un po’ tutti i gruppi consiliari quando venne presentata per la prima volta in aula si erano espressi favorevolmente, anche se con qualche distinguo. Era però necessario modificare e rendere lineare l’iter amministrativo trattandosi di un’opera su cui i vincoli erano scaduti e soprattutto occorreva deliberare una variante in quanto il vecchio piano regolatore prevedeva che quell’area doveva essere destinata a verde. Anche se si è un po’ pasticciato in aula e si sono registrate schermaglie tra maggioranza ed opposizione, alla fine è prevalso il buon senso. Con dodici voti favorevoli (Federico, Di Giacomo, Ferra-ra, D’Arma, Orlando, Gulizzi, La Folaga, Italiano, Giordano, Napolitano, Ferracane e Marchisciana), un astenuto (Collura) e quattro contrari (Giudice, D’Aleo, Pingo e Robilatte), la deliberazione è stata approvata. Qualche consigliere ha preferito lasciare l’aula per motivi di opportunità politica o per dissenso, sicchè al limite del numero legale si è votato con il risultato di cui si è detto.
Subito dopo il clima stava per infuocarsi a seguito della proposta di prelievo avanzata dal capogruppo consiliare Totò D’Arma (nella foto). Veniva chiesto il prelievo del punto riguardante l’elezione dei revisori dei conti. Si sa che il centro destra ancora non aveva maturato l’accordo sui nomi da votare e quindi votare avrebbe significato mettere in grosse difficoltà il gruppo consiliare della casa delle libertà. Le motivazioni che D’Arma adduceva si configuravano nella necessità di avere subito un organo funzionante che potesse esprimere parerei vincolanti nella prospettiva degli storni ed impinguamenti al bilancio che dovranno farsi ai primi di novembre. Era troppo evidente che l’iniziativa del diessino era strumentale e provocatoria. Se il numero dei presenti del centrosinistra si fosse mantenuto a 13 come era inizialmente, superando le presenze del centrodestra, in caso di votazione il colpaccio avrebbe potuto avere successo. Naturalmente questo é un discorso prettamente teorico, non attribuibile alle reali intenzioni del capogruppo D’Arma, i cui comportamenti sono stati sempre lineari e improntati alla massima trasparenza. Tant’è vero che quando si è trattato d fare un passo indietro nel momento in cui gli veniva richiesto di ritirare la sua proposta, non se l’è fatto ripetere due volte, acconsentendo all’invito.
Il primo ad innervosirsi, e sempre con la sua solita teatralità, è stato il comunista Bonura che si è detto profondamente contrario a rivoluzionare l’ordine del giorno dopo che era stato concordato con tutti i capigruppo consiliari. A gettare acqua sul fuoco, il socialista Rosario Italiano che pur ritenendo legittima la presa di posizione di Bonura, sottolinea che è necessario procedere alla ricomposizione dei revisori dei conti, senza dei quali non si potrà procedere ad operare gli storni e impinguamenti entro il 30 novembre.
Il ritornare sull’argomento da parte del consigliere Italiano che fi-nisce col sostenere la richiesta del consigliere D’Arma, spinge Massimo Catalano di Forza Italia ad intervenire.
“Mi fa piacere – afferma l’esponente forzista – che il centro sinistra finalmente mette a nudo i problemi preoccupandosi dei tempi stretti per il consuntivo e la manovra di fine anno. Solo che c’è una grande contraddizione in questo suo comportamento. Il loro o è un discorso strumentale oppure alcuni consiglieri si stanno svegliando. Hanno perfettamente ragione a chiedere il prelievo, ma perché questa loro preoccupazione ce l’hanno solo ora e non lo scorso anno? E poi il consuntivo andava approvato entro giugno e se ne accorgono ora? Stasera siete in 13, quindi in maggioranza, ecco perché state facendo di tutto per votare sui revisori dei conti. Mi sarei aspettato un approccio con i capigruppo del centrodestra prima di avanzare una proposta di prelievo. Comunque concludo con una mia proposta che è quella di invitare il consigliere D’Arma a ritirare la sua richiesta di prelievo. L’impegno è quello che sulla votazione ri-guardante i sindaci revisori potremo affrontarlo entro la prossima settimana”. Anche il forzista Franco Giudice chiede al proponente di ritirare la richiesta di prelievo invitandolo a concordare una data in cui effettuare il prelievo.
Come si è detto, il capogruppo dei Ds accetta e ritira la proposta. C’è una breve sospensione ed al rientro dei consiglieri si stabilisce che i revisori dei conti saranno votati lunedì prossimo. La seduta continua con una nuova proposta di D’Arma, che chiede di approvare una deliberazione riguardante la disciplina che regolamenta gli interventi di attività edilizia (demolizione, ricostruzione, restauro) sugli stabili del centro storico. Pur con tutta la buona volontà dei consiglieri la seduta si impantana su fatti interpretativi, su quali edifici vanno considerati di valore e quali no, se vi rientrano anche quelli limitrofi alle zone A1-2 e A2 oppure no. E se le commissioni edilizia ed urbanistica dovessero essere soppresse come si dovrà intervenire per controllare la situazione? Seguono molte discussioni ed interventi come quelli dell’architetto Galanti, dell’assessore all’Urbanistica Arancio, del consigliere comunista Ignazio Di Dio, che propone un emendamento chiedendo che sia la Soprintendenza a fornire un parere vincolante prima di potere procedere ad interventi sul centro storico. Anche il consigliere Giordano interviene proponendo un emendamento per estendere l’intervento alle zone periferiche, ma poi in considerazione che le cose stanno per ingarbugliarsi e temendo che il suo emendamento possa complicare ancor più l’iter decide di ritirare la sua proposta. Alla fine Giudice, dopo avere fatto presente la necessità di un approfondimento, propone che se ne discuta nella prossima seduta, dopo che le idee saranno meglio chiarite. Ma la sua proposta viene respinta a maggioranza di voti. Passa invece la proposta di Bonura che chiede di aggiornare la discussione all’indomani alle ore 21.
Alla fine del dibattito abbiamo raccolto alcune opinioni sulla deliberazione riguardante l’approvazione della variante al piano regolatore per la sistemazione e valorizzazione dell’area su cui realizzare un’area attrezzata di posteggio e attività commerciali a ridosso della stazione di servizio Agip di Macchitella.
Giuseppe Robilatte: “L’aspetto positivo è sul fatto che l’area era un acquitrino e probabilmente con quest’atto si può migliorare la situazione. Bisogna vedere però se la procedura adottata sarà approvata dall’assessorato territorio e ambiente o si impantana. Il problema è più di uno. In quest’area il vincolo di dieci anni è scaduto. L’area era di un privato che poi lo passa al Comune dopo la scadenza del vincolo. L’area andava normata. Ora l’altro problema è se l’area cui il Comune sta concedendo il diritto di superficie è da considerarsi di pubblica utilità o meno. Un’attività commerciale è diversa da un’opera pubblica. Ha una refluenza di tipo pubblico ma è diversa. Bisognava fare una variante ordinaria. Io coerentemente col parere dato in Commissione urbanistica sono rimasto in aula e votare contrario anche se mi auguro che possa andare avanti”.
Totò D’Arma:“Dal punto di vista procedurale voglio esimermi dal dare giudizi in quanto l’amministrazione ci ha garantito che tutto l’iter è stato improntato a massima trasparenza e legittimità. L’aspetto che voglio evidenziare è quello squisitamente politico e come questa scelta alla fine ha fatto sì che Gela potrà dotarsi di nuove possibilità e occasioni di sviluppo”.
Gaetano Orlando (Ds) dichiara che si tratta di un’opera che agevolerà l’automobilista in quanto sia che si provenga da Macchitella sia che si provenga dalla strada statale sarà più agevole fare rifornimento di benzina. Positivo anche il progetto che prevede un campo di calcio e di pattinaggio.
Angela Galioto (An): “Quando l’atto venne portato in aula per la prima volta, ho espresso parere favorevole. Successivamente torna in aula per un’errata procedura adottata. Questa nuova proposta di deliberazione è stata molto travagliata. Alla fine mi accorgo che alcune perplessità sulla delibera non sono state totalmente chiarite. Di fronte ad un atto che parte male, bisognava approfondire meglio. Tutte queste perplessità ci hanno indotto ad assumere un atteggiamento non dico neutrale, ma distante. Per questi motivi abbiamo preferito non partecipare alla votazione”.


Autore : Nello Lombardo

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