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Corriere di Gela | Scappano pure le suore
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notizia del 01/09/2012 messa in rete alle 13:14:58
Scappano pure le suore

Siamo a fine agosto e ancora il bilancio preventivo 2012 del Comune di Gela non è approdato all’esame del Consiglio comunale. Nel frattempo, per rispettare il patto di stabilità, l’Amministrazione stabilisce che i fornitori del Comune non potranno essere pagati prima di 180 giorni (sei mesi) dall’emissione delle fatture. E’ quindi evidente come non sia appetibile, per qualunque impresa, fornire beni o servizi al Comune di Gela. Tra l’altro una direttiva europea prevede che dal 2013 le pubbliche amministrazioni dovranno pagare i fornitori entro trenta giorni, pena pesanti sanzioni. Come farà il Comune di Gela ad onorare i tempi “europei”?

Il Comune continua a pagare, e con esso pagano i fornitori e i cittadini, privati di servizi essenziali, la dissennata e spendacciona politica messa in atto negli ultimi anni. Quella politica fatta di annunci roboanti, presenze mediatiche, pubblicità “istituzionali” strapagate a spese dei cittadini, che però nascondeva le solite pratiche da “prima repubblica”. Perché il vizio di fondo degli uomini politici, o se volete dei “politicanti”, è duro a morire: resiste al di là di ogni sbandierato cambiamento più o meno democratico. Il problema è sempre quello: la ricerca del consenso. E se in tempi di crisi è difficile trovare consensi con le belle parole, è senz’altro più facile trovare il modo per favorire qualche amico con incarichi pubblici o con contributi ad associazioni di vario genere (naturalmente senza scopo di lucro…).

Alla Casa di riposo Antonietta Aldisio, priva di fondi, se ne vanno pure le suore, le “spose di Dio” che hanno dedicato la loro vita all’aiuto verso i poveri e gli emarginati. Perché va bene l’aiuto al prossimo, ma bisogna pur campare. E se scappano pure le suore, la situazione è veramente grave.

L’amministrazione Fasulo è in carica ormai da più di due anni. Cerco di ricordare cosa abbia prodotto, al di là dell’ordinaria amministrazione, in questo periodo, ma ho qualche difficoltà. Evidentemente la mia memoria comincia a perdere colpi, o forse le mie facoltà mentali sono ormai così limitate che non riesco ad accorgermi dei grandi risultati ottenuti nell’ultimo biennio…

Vabbè, voltiamo pagina e tuffiamoci nella campagna elettorale per le elezioni regionali. Al momento in cui scrivo i candidati sono nove: Musumeci, Miccichè, Crocetta, Fava, Giacalone, De Luca, Sturzo, Cancellieri e Mariano Ferro. Probabilmente, prima del termine per presentare le liste, si ridurranno, ma c’è un’ampia scelta di candidati per tutti i gusti. Gli intenti sono spesso simili: liberare la Sicilia dalle lobby, eliminare la mafia, la massoneria e le collusioni con la politica, rilanciare l’autonomia regionale, applicare in toto lo statuto siciliano, e naturalmente rilanciare l’economia di un’isola che sempre più sta scivolando verso livelli di vita da terzo mondo. Anche da noi, come per il governo nazionale, ci vorrebbe “un’ideona” per risolvere i problemi, ma quest’”ideona” ancora non si vede. Siamo ancora nella fase dei programmi fumosi, vaghi, buoni per tutte le stagioni. Ma questa stagione, per la Sicilia, è una delle peggiori, con le casse desolatamente vuote e una “revisione di spesa” (spending review per gli anglofili) che, come segna il passo a livello nazionale, da noi è difficilmente applicabile a causa delle annose incrostazioni favorite dai politicanti di casa nostra.

Scaldano i motori anche i candidati gelesi che aspirano a una poltrona a Palazzo dei Normanni: saranno tanti, qualcuno con convinzione, qualcuno per spirito di servizio. E nei partiti, i mal di pancia sono tanti, grazie alle alleanze “contro natura” che si stanno creando ( ma a fin di bene, con l’unico scopo di rilanciare la Sicilia…). La dirigente UDC nissena, Giovanna Candura, ha dichiarato che lavorerà per il suo partito, ma non si candiderà perché il suo lavoro andrebbe a favorire un candidato alla Presidenza, Crocetta, che ha un’idea politica molto lontana dalla sua. Tanto di cappello per la chiarezza. Ma per l’Assemblea regionale l’UDC a Gela sembra debba candidare, e con buone possibilità, l’avv. Gagliano, che nel 2007 fu il candidato sindaco del centrodestra opposto proprio a Crocetta. Potrà Tonino Gagliano far votare Crocetta? Chissà: in politica non bisogna mai dire mai, Magari turandosi il naso, alla Montanelli.


Autore : Giulio Cordaro

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