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notizia del 25/01/2006 messa in rete alle 13:01:23
La nave Gela sta affondando
La nave affonda, ma in ossequio al codice d’onore della marineria, il capitano sarà l’ultimo ad abbandonare lo scafo, dopo avere messo in salvo la ciurma. Questo avviene sui mari di tutto il mondo. Sulla terra ferma le cose vanno diversamente: la nave Gela sta affondando, ma il capitano ed i suoi luogotenenti fanno finta che la navigazione proceda regolarmente, mettendo a serio rischio la ciurma.
Se negli ultimi quattro anni, dal 2001 ad oggi la popolazione di Gela è diminuita, un motivo ci deve pur essere, e non credo ci sia bisogno di filosofi o antropologi o istituti di demografia per capirlo: manca il lavoro, l’occupazione, manca l’elemento essenziale per cui giovani e meno giovani, laureati, operai, famiglie, avrebbero un motivo per rimanere in città. E allora si emigra, come una volta, come negli anni ’50 e ‘60, non più con la valigia di cartone legata con lo spago ma con la valigia magari griffata-taroccata, ma comunque si emigra. Si va via. Si cambia regione, città, e si va dove c’è il lavoro che può assicurare il sostentamento e la dignità della persona. Sono scelte dure, ma comprensibili.
Ma quelli che se ne sono andati sono causa di impoverimento della città. Sono consumatori in meno, persone che non compreranno più alimentari, abbigliamento, giornali, giocattoli, mobili e via dicendo. Si impoverisce il commercio e con esso l’artigianato, i servizi. L’economia, in generale, si contrae.
Da quasi tre anni attendiamo invano che l’amministrazione comunale prenda di petto il problema dell’occupazione. Le risposte sono altre: la legalità e l’antimafia, ottime cose che però da sole non bastano a frenare l’emorragia di emigrati.
E ancora qualche nuova strada, qualche giardinetto, qualche panchina, tutte cose belle che migliorano la qualità della vita ma non portano pane a casa. E poi i parcheggi, il rifacimento di qualche piazza, qualche lampione artistico che non si può cucinare per cena.
Sui parcheggi ho fatto qualche conticino approssimativo, avvalendomi dell’esperienza personale di uno che, durante il giorno, ha bisogno di recarsi un paio di volte, in auto, dal centro storico in altri quartieri per poi tornare in centro e non trovare più parcheggio.
Fare in auto il giro del centro in attesa di un posto libero, per trenta minuti, con l’attuale prezzo del carburante, costa all’incirca due euro. Fare il giro due volte al giorno, quindi, costa quattro euro. Fare questa trafila venti giorni al mese, duecentoquaranta giorni l’anno, costa quasi mille euro. Se il giro viene fatto, giornalmente, da 500 automobilisti (ma è una stima per difetto), il costo annuo sofferto dai gelesi è di 500.000 euro di carburante. A ciò si aggiungano il tempo perso, che ha un grandissimo valore non facilmente quantificabile, e i gas di scarico che ammorbano l’aria procedendo a passo d’uomo.
Dimenticavo, ci sono le navette che dal lungomare portano comodamente in centro ogni quindici minuti (così ci dice l’amministrazione comunale). Ho qualche dubbio: qualche giorno fa, dopo l’ennesima ricerca a vuoto di un posto auto, ho deciso di parcheggiare al lungomare e di provare il servizio. La navetta attendeva al capolinea, e ho creduto di essere fortunato e di potere partire velocemente. L’autista era accovacciato su uno dei sedili posteriori, ammazzava il tempo con le parole crociate. “Scusi, quando parte?” “Alle 11,30”. Guardo l’orologio, erano le 11,05. Ma le corse non dovrebbero essere ogni quindici minuti? Mi sento abbandonato, guardo con angoscia la lunga scalinata che porta in prossimità del Tribunale e vengo salvato da un amico di passaggio che si offre di portarmi in centro. Se quindi dovessi affermare che questa amministrazione sta portando Gela alla fame, c’è qualcuno che può darmi torto?
Autore : Giulio Cordaro
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I Vostri commenti
Sono un ragazzo di Gela che studia in Inghilterra e appunto voglio aggiungere che questi emigrati perdono pure la voglia di tornare per le vacanze e portare qualche' soldo alla citta' perche' essa non offre i servizi adeguati per passare una vacanza comod. Come servizi almeno quello di base dovrebbe essere il bus. Da via crispi per andare a macchitella senza motorino o macchina devi fare salti mortali... cmq questa citta' sta perdendo gente che potrebbe ridare una dinita a questa citta'. Se poi nossuno si lamenta e le cose nn migliorano non mi resta che dire (purtroppo) che se lo merita. Gela ha bisogno di disciplina qualche anno di politica estremista nn gli farebbe male. I gelesi hanno bisogno di bastonate per rigare diritto. Come una volta quando andai in banca per fare un cambio, aspettavo la fila con il biglietto in mano, mi voltai un attimo ed il mio numero era passato ed un' altro cliente si era diretto allo sportello, uno dello sportello mi disse di prendere un altro biglietto e riattendere la fila( dopo 40 minuti,alla faccia della correttezza e apparte il fatto che quando si va in banca a gela e come andare ad un escursione: alzarsi presto la mattina e preparare colazione e la cena) all'operatore gli spiegai con calma che mi ero voltato un attimo ( circa 5 secondi per vedere se la mia ragazza stava per entrare) per qualche istante non ne volevano sapere e per convincerli purtroppo ho dovuto alzare la voce e subito mi hanno servito allora significava che era possibile in primo luogo. Morale: a Gela per far andare bene le cose ci si deve arrabbiare sempre, si deve mostrare i denti altrimenti se sei gentile civile e onesto ti mettono i piedi in faccia. Ho vissuto in germania per 5 anni adesso mi trovo come ho detto prima in Inghilterra e non ho mai avuto il motivo di arrabbiarmi o alzare la voce a qualcuno perche' i servizi di base, quelli che ogni cittadino dovrebbe avere di diritto, sono efficienti. Saluti
Autore: Orazio Fama
data: 28/01/2006
Il problema del parcheggio per le auto è molto più gravoso nelle grandi città. Per fare un esempio, a Catania si potrebbe rimanere imbottigliati nel traffico per ore e senza neppure trovare un parcheggio a pagamento (non dico gratuito!), in centro durante le ore di punta. Quando torno a Gela godo, in confronto, di un traffico abbastanza composto e recupero facilmente parcheggio. Condivido che la maggior piaga di Gela sia invece la disoccupazione. Gela presumo debba ancora trovare la sua
Autore: Antonio
data: 29/01/2006
Sono uno dei tanti emigranti di gela. Credo ma non lo spero che la nostra città non vedrà mai luce, ne benessere, ne economia, perché manca di cultura, di strutture e di legalità. Ma non stiamo tutti a criticare, ognuno di noi può cambiare con dei piccoli gesti che sembrano banali ma che servono alla città come x es non sporcare la spiaggia, non parcheggiare in 2 fila ecc... al nostro caro sindaco gli sono vicino ma oltre ad estirpare il tumore, vorrei che avesse a cuore tutti i padri di famiglia che lavorano alla iurnata, ai tanti giovani in gamba - e ce ne stanno - che tutto il giorno stanno al caposoprano o ai bambini che giocano x strada a loro rischio e pericolo.
…
Autore: orazio
data: 30/01/2006
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