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Corriere di Gela | Intervista al presidente della Provincia Collura, a metà percorso
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notizia del 25/01/2006 messa in rete alle 13:00:39

Intervista al presidente della Provincia Collura, a metà percorso

Politica 2 Intervista al presidente della Provincia Collura, a metà percorso Incontriamo il Presidente della Provincia prof. Filippo Collura (nella foto insieme a Nello Lombardo) per conoscere a due anni e mezzo dalla scadenza del suo mandato quali sono le sue aspettative e quali obiettivi sono stati raggiunti. Per l’occasione Collura fa un quadro della situazione riguardante gli interventi realizzati e ciò che resta ancora da fare per completare il suo lavoro. Ci parla di strutture sportive, di strade, di scuole, ma anche del suo modo di governare che in certo senso si è tradotto in un riequilibrio degli interventi nell’intera provincia. Pur sobbarcandosi le critiche dei nisseni, è riuscito con equilibrio a portare acqua al mulino di Gela e di altri Comuni che in precedenza erano stati trascurati. Sulla politica e sui guai che negli ultimi tempi hanno investito la Margherita ha preferito dribblare considerando queste vicende dei mezzucci provinciali di poco conto.
Soddisfatto del lavoro svolto ma soprattutto fiero di consegnare al territorio un nuovo vivaio di giovani che sanno lavorare in squadra puntando sullo sviluppo della provincia nel contesto del Mediterraneo e nella prospettiva della liberalizzazione del mercato.
– Presidente Collura, mancano due anni e mezzo per concludere il suo mandato alla Provincia di Caltanissetta. Vuole dirci quali opere restano ancora da completare e sulle quali lei ha puntato tantissimo?
"Ci sono degli edifici, palestre come quella che stiamo realizzando al professionale maschile e riferendoci a Niscemi, sono in corso di completamento venti aule. Stiamo intervenendo sull’Alberghiero creando altre dodici aule per le quali c’è già il finanziamento. E’ in fase di completamento l’anfiteatro e stiamo provvedendo a recintare la zona per procedere poi alla piantumazione. Speriamo quindi di renderlo fruibile al più presto con rappresentazioni teatrali e con campeggi. Ci auguriamo che non si ripetano gli atti vandalici del passato che hanno messo a dura prova tutta la zona".
– A che punto sono le strutture sportive a nord di Macchitella?
"Sono a buon punto e mi voglio riferire al kartodromo e al palazzetto dello sport. Nel cartodromo stiamo andando a realizzare un campetto che verrà utilizzato per allenamenti o per le partite non importanti. Considerato che si giocherà anche in notturna, stiamo prevedendo anche un imponente impianto di illuminazione. L’opera più imponente per la quale abbiamo investito oltre 22 miliardi di vecchie lire, ossia il palazzetto dello sport, con una capienza di 2500 posti di cui 2000 a sedere, sarà sicuramente il nostro fiore all’occhiello. Vi sorgerà anche un centro commerciale, punto di ristoro, bar. Mi pare che sarà completato il prossimo anno, ma entro il 2006 la struttura sarà sicuramente definita in tuta la sua complessità e l’impiantistica sarà l’ultimo tocco che la potrà infine rendere fruibile".
– Qualche tempo fa ci sono state delle critiche secondo cui sarebbe mancato un certo coordinamento tra Comune e provincia. Si è detto che due palazzetti dello sport sono troppi e dei doppioni. Uno costruito dalla provincia ed uno dal Comune. Lei come la vede Presidente?
"Anche se c’è un doppione, dobbiamo dire che il Palacossiga nasce quasi sedici anni fa. Giunsero i finanziamenti, poi si persero infine sono stati recuperati ed in questo clima di incertezza che nasce l’idea di realizzare un palazzetto dello sport ma di concezione moderna con tutta una serie di servizi di cui le parlavo poco fa. La struttura comunale è un giocattolo di 6 miliardi che ha anch’essa ha la sua funzione. Che ben vengano le strutture sportive perché Gela non ne ha".
– La provincia ha anche competenze sulla viabilità. In questo settore cosa c’è di nuovo e che merita di essere ricordato?
"Devo ricordare la progettazione e la messa in sicurezza della 417 Gela Catania. Con Raffaele Lombardo abbiamo chiesto ed ottenuto dall’Anas degli interventi. Sono previste per Gela quattro rotatorie con segnaletica orizzontale e verticale. Una nella zona Peretti, un’altra all’altezza di Castelluccio, altra ancora al secondo ingresso di Niscemi dopo Ponte Olivo, ed in ultimo allo svincolo per Mazzarino. Queste infrastrutture saranno completate entro l’anno".
– Altri interventi?
"Si. Il potenziamento della strada n.83, già finanziata e progettata e tra poco andrà in gara. Per intenderci si tratta della strada provinciale che costeggia Castelluccio e raggiunge la diga Comunelli. Si tratta di un’arteria importante perché consentirà di risparmiare circa dodici chilometri per raggiungere Caltanissetta. Stiamo anche mettendo mano alla strada n.51 che porta a Scoglitti con un intervento che si ferma poco prima del ponte dove poi interviene la provincia di Ragusa. Ma anche la strada di Settefarine che si innesta con la strada di Castelluccio dove verrà allestita anche una rotatoria. Stiamo anche bonificando delle strade dove il malcostume di alcuni cittadini ha determinato allagamenti a causa dell’otturazione dei tombini di scarico delle acque".
– Qualche tempo fa le sono state rivolte critiche per il fatto che lei nella sua azione amministrativa ha privilegiato Gela anziché il capoluogo e la parte nord del Vallone. E’ una critica che risponde a verità?
"Pronunciata in questi termini, è una cosa che corrisponde a verità. La provincia era intervenuta quasi sempre ed esclusivamente su Caltanissetta. Io invece mi sono detto che quelle poche risorse di cui si dispone andavano spese su tutto il territorio. Ora Caltanissetta si sente defraudata di un privilegio di cui ha goduto. Quello che io ho fatto, è stato di pareggiare. Quando venti anni fa fu progettato il Palazzetto dello sport, c’era in programma anche il palazzetto per Gela. Solo che a Caltanissetta lo hanno realizzato, mentre a Gela no. Allora con la mia amministrazione ho inteso operare in modo più equo bilanciando gli interventi. Non ho fatto altro che riprendere il progetto che c’era per Gela e l’ho realizzato. Non potevo consentire che il bilancio della provincia di Caltanissetta fosse una sorta di bilancio del Comune del capoluogo. Poi riguardo a strutture scolastiche nel nord della provincia c’era il deserto. A Niscemi esisteva solo il liceo scientifico. Sono stato io a portarci la Ragioneria. Mentre in un Comune piccolo come San Cataldo troviamo sei-sette istituti superiori. Con la mia presidenza si è ripristinato un bilanciamento e questa situazione a Caltanissetta viene vissuta come qualcosa che è stata loro sottratta".
– Per il 2006 quali prospettive di intervento ci sono nell’ambito della provincia?
– "La partita più importante si gioca sul fronte dello sviluppo economico".
– E riguardo al turismo?
"Su questo versante stiamo aspettando la riforma sul turismo che è in atto alla Regione. E’ stata impugnata per alcune parti dal commissario dello Stato. Quando sarà definitivamente legge, le competenze passeranno tutte alla provincia. E allora saremo in grado di programmare e conoscere ciò che si potrà fare. Io ho una mia idea dello sviluppo turistico. A livello nazionale, regionale e provinciale non si possono staccare i Beni culturali dal Turismo. Sono entrambi interconnessi. C’è turismo perchè ci sono i beni culturali e viceversa. Spero che questa metodologia venga inserita nella nuova legge. Intanto qui da noi Bei culturali e turismo debbono camminare di pari passo. Per far ciò è bene che i beni culturali si immettano nel mercato nel senso che debbono veicolare ed essere oggetto di investimento anche da parte dei privati. Così si finisce per promuovere il turismo".
– Qual è la più grossa scommessa?
"L’Europa sta puntando sul Mediterraneo per creare un’economia forte che funga da contrasto alla presenza sempre più massiccia della Cina e dell’India. Entro questa grande economia europea la Sicilia giocherà un ruolo fondamentale essendo proprio al centro del Mediterraneo che diventerà zona di libero scambio nel 2010. Cosa può fare una piccola provincia di fronte a queste prospettive? Noi possiamo sicuramente dare un grosso contributo di idee a costruire un pacchetto col quale la Regione Sicilia può partecipare a questo partenariato. Pensi che già la Regione Calabria è capofila di un progetto che si definisce Urbacoste che punta alla valorizzazione dei beni culturali e alla costruzione di strade che partono dal mare e fino a giungere alla città. Anche noi stiamo partecipando".
– Ma in modo sparso senza coordinamento non si rischia di fallire ancor prima di iniziare?
"No perché si stanno realizzando una serie di agenzie per lo sviluppo nell’area euromediterranea. Si potrebbe optare anche per Gela sviluppo rinnovata che abbia come obiettivo primario di intervenire in tutti i settori dello sviluppo, fare ricerca di mercato, fondamentale per lo sviluppo del territorio. Se riuscirò a lasciare questa eredità a chi verrà dopo di me, sarà la cosa più importante per la sopravvivenza del territorio".
– Presidente, una domanda politica. Che temperatura c’è nella Margherita? Tira ancora aria di crisi e di scontro?
"Ma no. Io ho fatto la mia scelta di non candidarmi perché ho ancora dinanzi altri due anni e mezzo di governo della provincia. Se ci saranno altri percorsi li valuterò fermo restando che so fare la mia autocritica ed autoanalisi. Se mi accorgo che c’è qualcuno molto più in gamba di me, mi faccio subito da parte senza alcun problema. Intanto mi sto spendendo per promuovere una classe nuova di partecipazione democratica e credo di essere fra i pochi a Gela ad avere messo in campo persone integre, intatte dentro, ossia persone nuove allontanando soggetti stantii. Ma ciò per dare ai giovani capaci una possibilità di dimostrare quanto valgono. Sono convinto che occorre creare una nuova stagione etica".


Autore : Nello Lombardo

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