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notizia del 12/09/2009 messa in rete alle 12:56:13
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Giacomo Gulizzi: “Rinnoverò il mio impegno per la città”
Giacomo Gulizzi (nella foto), 36 anni, commercialista, sposato da sette anni con la signora Colly, con la passione per la politica fin da ragazzo, sta per concludere la sua esperienza di consigliere comunale. Gulizzi, è stato eletto nelle fila del Partito democratico. Ha iniziato a farsi conoscere impegnandosi in una serie di iniziative che ne hanno subito caratterizzato il carattere ed il temperamento. Battagliero, determinato e di grande capacità di coinvolgimento. Coerente nella sua linea politica, ma anche capace di uscire dal coro quando si è trattato, per esempio, di sostenere il principio che tutte le imprese debbono pagare la Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani). Una sua interrogazione tendente a fare chiarezza sul perché il petrolchimico non debba pagare quella tassa ha determinato un forte dibattito in aula consiliare, i cui effetti dovranno ancora conoscersi. Per sapere di più sulla sua attività politico-amministrativa, gli abbiamo posto alcune domande.
– Perché ha deciso di entrare in politica?
“E’ una passione che mi porto dietro fin da quando ero piccolo. Ho sempre apprezzato i programmi politici della sinistra. Li conoscevo seguendo le tribune politiche ed elettorali in tv. Diciamo che ho ereditato la passione da mio padre Emanuele, essendo stato anche lui è stato consigliere comunale”.
– Le i sa che ad ottobre ci sarà il congresso nazionale del Pd. Lei in quale mozione si colloca?
“A livello nazionale mi ritrovo con Bersani ed in Sicilia ho scelto di appoggiare Peppe Lumia che esce dagli schemi nazionali. E ciò per dare una risposta al Pd nazionale che nella scorsa legislatura impose candidature calate dall’alto facendo venire a mancare molti consensi dagli elettori tradizionalmente legati al Pd”.
– Come valuta questa sua breve esperienza di consigliere?
“E’ stata una bellissima esperienza che mi ha arricchito sia sul piano politico che culturalmente. Ho veramente compreso, toccandoli con mano, i problemi della nostra gente confrontandomi in aula con gli altri colleghi consiglieri. Peccato che la consigliatura si sia conclusa prematuramente facendo venir meno il completamento dei programmi del sindaco. Comunque, molto è stato fatto sul piano del rispetto della legalità e della lotta alla mafia, ma anche sul versante delle opere strutturali che stanno cambiando il volto della città. Certo, Crocetta avrebbe potuto fare molto di più soprattutto nelle piccole cose, come la pulizia delle strade, una migliore gestione del verde pubblico. Gli rimprovero anche di essere stato molto accentratore”.
– C’è stato un momento in cui lei si è dissociato da alcuni comportamenti omissivi del suo gruppo. Vuole dirci in che occasione?
“Quando ho saputo che l’Eni, a differenza di altre industrie, non pagava la tassa sui rifiuti. Per essere certo di non commettere una gaffe, ho fatto delle ricerche e sono venuto a conoscenza che l’Eni in tutta Italia dove opera paga regolarmente la Tarsu. Allora ho posto subito una interrogazione consiliare a conclusione della quale ho chiesto un immediato intervento del sindaco per imporre all’Eni quel pagamento. A distanza di mesi, andando a verificare se l’Amministrazione si è mossa, ho constatato che il dirigente del settore ha notificato all’Eni quanto gli spetta pagare per eliminare i rifiuti che fa nel territorio in cui opera”.
– Quali gli atti amministrativi qualificanti che portano anche la sua firma?
“Cito il varo del regolamento per la realizzazione di gazebo e altre strutture di arredo da parte di commercianti ed esercenti. Non si poteva continuare ad assistere al caos esistente con gazebi, tettoie, baracche, bancarelle e palchi creati senza criterio, con grave pericolo per la circolazione stradale e senza tenere in nessun conto delle barriere architettoniche. Ciò che adesso occorre è il controllo per eliminare ogni abuso”.
– Quali sono i suoi progetti politici futuri?
“Credo che mi ricandiderò, raccordandomi e stimolando molti miei coetanei a fare questo passo. Ciò perché nell’ultimo ventennio non c’è stato alcun ricambio generazionale nella politica. Lo ritengo necessario. Devo dire che nella scorsa legislatura un certo svecchiamento c’è stato. Per esempio penso anche ad un giovane che possa candidarsi a sindaco di Gela, come è avvenuto in altre città d’Italia”.
– Perché Gela rinasca occorrerebbero moltissime risorse che al momento non ci sono. Allora bisognerà stabilire delle priorità. Vuole elencarcene alcune che potrebbero far parte del suo programma politico?
“Prima di tutto occorre pensare a creare infrastrutture come il porto, l’intermodalità, migliorare la strada Gela-Catania, potenziare la ferrovia. Non saremo noi a realizzarli come consiglieri, ma possiamo spingere affinchè le deputazioni nazionali e regionali facciano i loro passi e tengano conto delle istanze di noi giovani e della popolazione. Infine voglio aggiungere che è pur vero che bisogna venire incontro alle esigenze sociali della città, ma credo anche che debbano essere incrementate quelle voci del bilancio comunale che prevedano il potenziamento di tanti altri servizi gratuiti per il cittadino”.
– A suo giudizio c’è un’alternativa all’industria per far crescere questa città?
“Prima dell’avvento del petrolchimico la nostra città aveva una vocazione marinara, agricola e in un certo senso turistica. Credo che dobbiamo riappropriarci di questa vecchia attitudine senza necessariamente rinunciare al tipo di economia presente.
Autore : Nello Lombardo
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