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notizia del 22/03/2009 messa in rete alle 12:36:37
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Dove va il Pdci di Gela?
Dopo Rosario Crocetta passato al Partito Democratico, il Pdci perde altri due pezzi importanti: il consigliere comunale Giovanna Cassarà e Anna Bunetto, (insieme nella foto, rispettivamente a destra e a sinistra) segretario cittadino uscente. Mentre la Cassarà rompe ogni indugio dichiarando di essere già fuori dal Pdci, la Bunetto attende una risposta ad un documento sottoscritto da lei e dal consigliere Cassarà e trasmesso agli organi nazionali e regionali. Contavamo di sapere come il Pdci, ridotto a poco più di una cellula, affronterà la prossima campagna elettorale europea girando la domanda al presidente regionale del Pdci Totò Crocetta. Purtroppo nulla di fatto in quanto, trincerandosi dietro un inspiegabile silenzio, ci ha dichiarato di avere deciso di non rilasciare più alcuna dichiarazione alla stampa. La Cassarà, il neo segretario Graziano Portelli e il segretario uscente Anna Bunetto hanno accettato invece volentieri di rispondere alle domande del Corriere.
– Consigliere Cassarà, dopo la recente riunione di direttivo, ha dichiarato che sarebbe andata via dal Pdci. Era una minaccia o di fatto è già fuori? Vuole spiegarci le ragioni di questa decisione?
“Certo, non voglio più saperne. Non si può continuare a militare in un partito dove non esiste democrazia. E’ sempre una scelta dura quando una persona decide dopo tanti anni di militanza di abbandonare un partito. Qualsiasi scelta seppure sofferta va sempre rispettata. La buona politica è quella in cui ciascuno dice la propria. In questo caso si è assistito alla morte della democrazia. Si voleva ad ogni costo addivenire ad una sorta di compromesso facendo sì che si scegliesse un assessore su indicazione del consigliere, però questi avrebbe dovuto rinunziare alla sua libertà di esprimere il proprio parere su una persona. Sul neosegretario Portelli avrei optato pure per questo ragazzo che poteva essere anche una figura positiva. Ciò che non ho condiviso e che mi ha convinta ad andarmene, è stato il metodo adottato per arrivare ad una decisione. Democrazia vuole che quando si deve operare una scelta, si discute, ci si confronta, si chiedono i pareri e poi alla fine si decide. Noi quella sera eravamo di fronte ad una riunione di un pseudo direttivo, con vistosi difetti di convocazione. Infatti io dopo averlo disconosciuto, me ne sono andata in una trasmissione tv, non importandomi più di tanto delle decisioni che sarebbero state adottate”.
– E adesso si dichiarerà indipendente in Consiglio comunale?
“Penso proprio di sì, voglio attendere qualche giorno prima di ufficializzare la circostanza, ma è certa la mia decisione di lasciare il Pdci. Da indipendente sarò più libera in quanto non dovrò più dare conto a nessun padrino”.
– Sia a destra che a sinistra ci sarebbe una corsa per invitarla ad assumere una nuova militanza. Democrazia e Socialismo le strizza l’occhio, ma anche il Pdl non è da meno? Cosa ha deciso?
“Non voglio esprimermi allo stato. Sono molto libera. Non posso negare che ci siano state delle avance da parte di tutti. Con DeS abbiamo intrapreso delle linee di stimolo verso l’amministrazione. Siamo stati critici e abbiamo sempre detto le cose come stavano”.
– Cosa le resta di questa esperienza di militanza nel Pdci?
“Non voglio fare alcun rendiconto, ma posso dire di essere stata molto corretta nei confronti del partito anche se ci sono state delle fasi in cui non sono stata capita e spesso messa da parte. Questo è il momento giusto per lasciare. Nulla vi è di eterno. Ciononostante, ho creduto sempre nei valori che questo partito esprimeva ed ho lavorato incessantemente sempre con correttezza anche quando non ho ricoperto cariche. Spero che gli ex compagni me ne diano atto e, perché no, mi facciano anche un applauso per questa mia scelta coraggiosa, come hanno fatto per il compagno sindaco”.
– Ingegnere Graziano Portelli, con quali sentimenti ha accettato la carica di segretario del Pdci?
“Il mio nome è stato proposto all’interno del direttivo del partito che lo ha votato all’unanimità. Anche il segretario uscente Anna Bunetto si è espressa votandomi. Mi accingo ad affrontare questo nuovo ruolo in modo da dare finalmente serenità a questo partito, senza avere a tutti i costi spazi nei giornali con fatti che non hanno alcuna attinenza alla politica”.
– Come affronterete la prossima campagna elettorale europea e come pensa di mettere assieme i cocci che sono rimasti nel suo partito?
“Mi dispiace che sia successa questa frattura tra il consigliere comunale e il Pdci. Abbiamo fatto di tutto per riallacciare questo rapporto tanto che in una prima fase avevamo posto la stessa consigliera come assessore. Non essendo stato possibile, poi abbiamo indicato, con il suo assenso, la Bunetto. Abbiamo fatto tutti i passaggi possibili affinchè questo rapporto potesse non rompersi. Poi c’è stata quella lettera alla stampa con cui offende tutto il partito e in cui la stessa consigliera si mette fuori”.
– Come vi organizzerete per la prossima campagna elettorale europea?
“Ci atterremo alle indicazioni che ci verranno dalla segreteria nazionale e regionale”.
Questa, infine, la dichiarazione rilasciataci dal segretario uscente Anna Bunetto:
“La mia posizione è ferma a quel documento sottoscritto da me e dal consigliere Cassarà. Quello voleva essere un resoconto di quanto era successo, da sottoporre all’attenzione degli organismi nazionali e regionali. Abbiamo stigmatizzato dei comportamenti poco democratici sottolineando l’illegittimità di come si sono costruite le proposte. Tra l’altro, da segretario uscente, avevo diritto a fare un consuntivo, cosa che mi è stata preclusa. Poi mi è stata data la parola in forma del tutto cortese dal segretario regionale. Avrei dovuto essere seduta al tavolo di presidenza per fare il mio resoconto. Non sono stata neppure informata sulle proposte che sarebbero state fatte. Nulla da obiettare sulla persona dell’ingegnere Portelli che tra l’altro è una persona con cui ho avuto dei rapporti privilegiati. Qualcosa da dire invece l’avrei nei confronti del Presidente regionale del Partito che si è espresso nei miei riguardi con atteggiamenti volgari usando appellativi pesanti per i quali ho già dato mandato al mio avvocato di fiducia di verificare se ci fossero gli estremi della querela. E credo che ci siano tutti. Mi ha definito lavandaia e può testimoniarlo l’intera assemblea. Voglio concludere dicendo di essere rimasta ferma a quel comunicato ma per una ragione ben precisa che si lega ad una frase che il senatore Crocetta ha espresso dinanzi a tutti e cioè, che la linea dei comunisti italiani a Gela è scelta unicamente da questa sezione e non c’è né Licandro, né Diliberto che tenga. In un partito così non mi ci riconosco. Se questa situazione non si chiarirà con chi di dovere, le mie ragioni di appartenenza decadono allora”.
Autore : Nello Lombardo
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