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Corriere di Gela | Il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio in visita a Gela
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notizia del 02/04/2007 messa in rete alle 12:24:34

Il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio in visita a Gela

Mezz’ora prima dell’arrivo in fabbrica del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (nella foto al centro), mercoledì scorso, sono notati alcuni cartelli con scritte “Vogliamo uno sviluppo ecosostenibile”, “Basta malformazioni”, “La salute non ha colori politici”. A mostrarli sono stati i rappresentanti dell’Mpa con in testa il candidato a sindaco del centro destra Tonino Gagliano. Appena il ministro è sceso dall’auto ministeriale, Gagliano gli si è avvicinato consegnandogli, e chiedendogli di accettare, un volantino da lui stesso stilato e distribuito dinanzi all’ingresso dello stabilimento.
“Non bastava Crocetta, adesso anche il Ministro dell’ambiente va a braccetto con l’Eni”, questo il titolo del documento dattiloscritto con otto punti di denunci. Tra le altre cose Gagliano chiede a Pecoraro Scanio se “condivide l’inaccettabile e oscuro connubio tra il sindaco Crocetta ed i vertici della Raffineria gelese per cui gli stessi notoriamente concordano appalti e sub-appalti, il riciclaggio di personaggi abbastanza discussi, colloqui ed assunzioni sino al punto che numerosi dirigenti e responsabili di ditte, cooperative, imprese dipendenti dal sistema dei subappalti dell’Eni, sono direttamente candidati o impegnati in candidature a sostegno del sindaco di Gela”. “E’ scandaloso che l’acqua potabile venga fornita all’industria mentre quella dissalata viene riservata ai cittadini di Gela. E’ un fatto assolutamente scandaloso. Ne sono venuto a conoscenza solo ora e lo devo alla denuncia del sindaco Crocetta”.
Queste le parole forti pronunciate dal Ministro dell’ambiente onorevole Pecoraro Scanio in visita Gela a conclusione di una giornata che doveva servire a far conoscere quali risposte il governo e l’Eni dovranno dare alla nostra città per il suo risanamento ambientale, per gli investimenti su fonti alternative e per il problema acqua. Le risposte ci sono state sia da parte del Ministro che ha illustrato il percorso che il governo intende fare sul versante salvaguardia dell’ambiente, possibilmente battendo anche i pugni se la Regione siciliana nell’ambito delle sue competenze continuerà a sonnecchiare, ma anche da parte dell’Eni sempre più impegnata ad investire di più sul fronte delle bonifiche ambientali dedicando anche una fetta di risorse alla ricerca ed alle fonti di energia alternative. E’ la prima volta che il Ministro dell’Ambiente mette piede a Gela e viene a constatare de visu anche per la prima volta il colosso petrolchimico. Non ha avuto mai l’opportunità di visitarlo neppure quando si occupava di agricoltura, però ora da Ministro dell’Ambiente lo afferma a gran voce che è sua volontà e del governo fare in modo che Augusta, Priolo, Gela vanno tenute sotto osservazione per liberarle dalle scorie dell’inquinamento che ha provocato guasti ambientali senza pari ad altre realtà industriali ed ha comunicato che come è avvenuto a Porto Marghera così si arriverà anche a Gela a coniugare ambiente sviluppo ed ecocompatibilità. Poi non ha risparmiato una bacchettata all’Eni, quando ha detto che la sigla va bene ma che dovrebbe essere letta non Ente nazionale idrocarburi, ma Ente nazionale innovazioni. E proprio su questo versante ha raccomandato o meglio, ha auspicato che l’Eni riservasse maggiori investimenti, perché questo è il futuro del Paese e del mondo. Infine il suo interesse si è spostato poi a quei Paesi come la Spagna che investono tanto sull’ energia solare abbattendo costi e ottenendo anche ambiente sano e pulito. La Sicilia e la Sardegna che hanno tanto sole potrebbero essere i capi saldi di questa nuova economia. Un dialogo a più voci è quello che si è registrato tra il Ministro e i dirigenti dell’Eni con in testa il direttore generale della Refining and Marketing (ex Agip petroli) che ha rinnovato l’impegno dell’azienda a spendere di più per il risanamento e la bonifica dell’ambiente ma anche per potenziare gli interventi tendenti a mettere sempre più in sicurezza gli impianti. Col sorriso sulle labbra ma con fermezza Crocetta ha detto che l’Eni deve cambiare percorso. Le cose così non vanno bene. E il sindacato ha rincarato la dose quando, richiamando alle proprie responsabilità l’industria, ha denunciato tutta una serie di malanni che sono piombati su Gela citando le malformazioni, i tumori in crescita vertiginosa e l’inquinamento del terreno, dell’aria e dell’acqua. Sgomento e incredulità da parte del Ministro quando Crocetta ha richiamato alla mente di tutti come sia possibile che a Gela non si riesca a risolvere una volta per tutte il problema dell’acqua, giungendo al paradosso che l’acqua potabile serve l’industria mentre i cittadini di Gela sono costretti a bere, si fa per dire, acqua dissalata. Ancor più duro, Crocetta, verso la Regione siciliana per l’ostruzionismo nella erogazione dei fondi e nella caparbietà a volere gestire direttamente i fondi della radioterapia. In rappresentanza della Regione è intervenuto il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana on. Lillo Speziale che ha lanciato bordate al governo siciliano che anziché favorire la soluzione dei problemi di Gela fa continuamente ostruzionismo. Anche il prefetto Lisi ha denunciato lentezze nella erogazione dei fondi per il risanamento ambientale, arrivando a chiedere un intervento diretto del governo per consentire l’accelerazione delle procedure e se possibile che i poteri di spesa passino direttamente dallo Stato ai sindaci senza baipassare dalla Regione.

Il Ministro Pecoraro Scanio è giunto al Centro di Formazione della Raffineria dove era atteso dal prefetto Lisi, dal presidente della Provincia Collura dal sindaco Crocetta e i vertici dell’azienda petrolchimica ai massimi livelli intorno a mezzogiorno. Grande l’attenzione della stampa locale, regionale e nazionale per l’evento molto atteso se si pensa che mai un Ministro dell’Ambiente ha messo piede a Gela.
A prendere per primo la parola è stato il neodirettore dello stabilimento che ha preso il posto dell’ingegnere Rispoli. A fare gli onori di casa l’ingegnere Ricci che ha svolto funzioni di coordinatore degli interventi.
Il presidente della Provincia Collura ha ricordato lo scempio del territorio che si è perpetrato tra gli anni sessanta e ottanta, parlando di una inversione di tendenza che si è registrata da quando l’Eni realizzando lo Snox ha incominciato ad intervenire sul territorio a salvaguardia dell’ambiente. Ha detto infine che si deve continuare ad investire molto di più perché Gela torni ad essere quella, in fatto aria pulita, che era prima dell’avvento del petrolchimico.
E’ stata quindi la volta del sindaco Rosario Crocetta che ha ringraziato subito il ministro per avere accettato l’invito. Ha sottolineato che si tratta di un fatto eccezionale per Gela, anche perché in passato, a memoria d’uomo, nessun ministro si è guardato bene di venire nelle città siciliane perché consapevoli delle grane che si sarebbero sorbite.
“La sua presenza è apprezzata perché un atto di impegno concreto – ha detto Crocetta – lo sa signor Ministro ieri sera cosa sosteneva un rappresentante della Regione siciliana? Che a Gela non esiste il problema acqua. Invece la realtà è che Gela è una città europea dove l’acqua che viene fornita alle abitazioni non è potabile. Ed inoltre quelle persone che nel 2002 fecero diventare il pet coke un combustibile da potere utilizzare per mettere in marcia la centrale elettrica adesso vogliono chiudere lo stabilimento”.
Inoltre, Crocetta si è soffermato a denunciare la non potabilità dell’acqua e dei vari disservizi. L’arrivo di Pecoraro Scanio coincide con una fase positiva della lotta ambientale. “Negli ultimi tre anni – ha continuato Crocetta - sono stati fatti investimenti seri sul piano dell’ambiente, il trattamento dei sottosuoli, i doppi fondi dei serbatoi. Io lo voglio dire ai rappresentanti dell’Eni, non basta. Abbiamo bisogno di migliorare la qualità dell’aria, dare acqua potabile alla città . Io non condivisi quella legge con cui Berlusconi chiedeva di ampliare i limiti di soglia del pet cok. Le Istituzioni non possono essere schizofreniche o agire a seconda dei momenti elettorali. Così non funziona. Io sono convinto come allora che bisogna andare nella gassificazione del pet coke. Bruciare direttamente petrolio in torcia non va bene e dobbiamo migliorarla questa cosa. Io lancerei una sfida in relazione alle risorse che abbiamo disponibili ampliando le capacità produttiva della raffineria cambiandola in forma più moderna. Noi riteniamo che questo percorso positivo debba svilupparsi in modo più forte e su questo che dobbiamo misurare la realpolitique con le esigenze dell’economia salvaguardando la salute dell’uomo. La prossima settimana verrà il ministro dei trasporti. Anche lì vogliamo delle risposte concrete. I porti, gli aeroporti. La questione delle ferrovie, dei collegamenti. Mai è stata fatta una battaglia ambientale come in questi momenti che sta vivendo Gela dove attualmente sono coinvolti cinque ministeri. Io devo ringraziarla signor ministro per il ruolo che sta svolgendo il suo dicastero nelle risposte concrete che deve dare in termini di legislazione e di risorse finanziarie. Gela vuole aria, terra, acqua, mare puliti, vuole vivere in pace e nella legalità. Io credo che possiamo creare una fase di confronto e fare in modo che una parte dei profitti realizzati dall’azienda vengano investiti qui per la tutela dell’ambiente. L’azienda non la può fare da padrona”.

Chiare, concise ed efficaci le risposte del Ministro dell’ambiente. Molto decisi e dettagliati gli impegni presi.
“E’ la prima volta che vengo in uno stabilimento dell’Eni – ha detto Pecoraro Scanio – Sono stato all’Enel dove la centrale solare era incagliata da anni. Poi ho nei mesi scorsi sbloccato la politica di Bagnoli. Ora spero che gli interventi di questi ultimi mesi possano sbloccare la politica di Gela. Abbiamo una dichiarazione del 90 di emergenza, poi un piano di disinquinamento del 95, un decreto del 2000 per un piano di bonifica, una serie di fondi stanziati per circa 38 miliardi. Di cui a me risultano spesi meno di seicento mila euro. Ho trovato una situazione disastrosa. Io sono un ministro che sblocca, è chiaro che ho ferma intenzione di sbloccare la politica di Gela e lo dico con la determinazione di dire che sono venuto qui all’Eni proprio perchè c’è un rapporto molto chiaro. Sono ben contento degli investimenti sulle bioenergie e sul solare di cui ha parlato il direttore, ma mi aspetto che l’Eni faccia degli investimenti sull’innovazioni perché questa regione può dare centinaia di megawat nel solare. Dobbiamo potenziare i controlli per quanto riguarda le malattie e le malformazioni su cui non si possono chiudere gli occhi. Sul pet- coke sono stato contrario al decreto legge del 2002. Io non sono in grado di cambiare le leggi dello Stato, però dobbiamo fare in modo che tutte le verifiche utili a superare l’uso di sostanze non utili siano fatte. Mi propongo a fare un tavolo tecnico con l’Eni, associazioni, sindacati, la Regione, la provincia il Comune per verificare davvero la vicenda pet coke. Vedremo le proposte concrete e le fattibilità. Poi dico alla Regione se ci sono questi piani di cui ha parlato il prefetto di Caltanissetta, facciamo in modo che vadano avanti le opere che sono già cantierabili. Sono qua a sbloccare Gela e sono disponibile a sbloccare ciò che per legge sbloccabile. Do atto che l’Eni farà degli investimenti. Sono del parere che anche qui si possa fare come si è fatto a Marghera trovando un’intesa, dove le imprese hanno contribuito a disinquinare l’ambiente”.
Infine rispondendo all’intervento di Stefano Italiano dell’Agroverde, ha detto che sarà necessario continuare sulla strada intrapresa e puntare sulla qualità del prodotto per essere competitivi e non sulla riduzione dei salari ai lavoratori. Inoltre saranno disponibili contributi per l’uso di fonti energetiche alternative.

Hanno detto

Pietro Lisi, Prefetto di Caltanissetta
“Per il risanamento ambientale abbiamo dato incarico all’università di Catania. I piani di risanamento sono ormai quasi cantierabili. Il prossimo mese di aprile avremo già tutto pronto. Ciò dimostra che tutto quanto si poteva fare si è fatto. Però la Regione siciliana per questo risanamento ha chiesto tramite i propri uffici speciali di potere essere delegata a portare avanti questi discorsi. Per quanto mi riguarda, nulla questio, però quello che desidero dire è che in atto c’è una situazione di stallo. Pur avendo avuto una proroga fino al gennaio 2008, con quest’intervento della Regione siciliana abbiamo un attimo di stand bay. Quello che io chiedo al Ministro dell’Ambiente è che su questo punto si faccia chiarezza. Si dica se dobbiamo procedere noi o la Regione siciliana”.

Silvio Ruggeri, Segretario Uil
“Noi pensiamo che le aziende del gruppo Eni si debbono assumere delle responsabilità sociali che competono loro, garantendo degli investimenti doverosi sia nel campo del risanamento ambientale che nel campo delle innovazioni tecnologiche che della salvaguardia occupazionale attraverso investimenti che possono integrarsi con altri comparti , generando altra occupazione. Gli accordi sindacali degli ultimi anni stanno a dimostrare che i temi di salute, ambiente e sicurezza rivestono fondamentale importanza nell’ambito delle relazioni industriali. Per fare un esempio signor Ministro, negli anni che vanno dal 2004 al 2006, nella raffineria di Gela solo per investimenti a difesa del suolo, per la sicurezza e per la riduzione dei gas in atmosfera sono stati realizzati investimenti per oltre 150 milioni di euro”.

Ing. Ricci, Amministratore delegato Raffineria di Gela
“Al Ministro chiediamo di potere lavorare in sinergia, l’azienda, il Ministero dell’Ambiente e le autorità locali per potere garantire il rispetto dell’ambiente e sviluppo per potere fare industria in modo sostenibile”.

Ing. Tarabborrelli, direttore generale ex Agip Petroli
“Abbiamo forti programmi sulla raffineria di Gela in termini di investimenti per oltre cinquecento milioni di euro nei prossimi anni. Una grande opportunità per la Raffineria e per la città. L’obiettivo è quello del consolidamento della raffineria sul mercato per superare i momenti difficili che il mercato riserva molto spesso, senza trascurare il tema dell’ambiente. Siamo aperti ad un dialogo costruttivo verso le Istituzioni e la città di Gela”.


Autore : Nello Lombardo

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I Vostri commenti
innanzitutto, faccio i complimenti all'autore dell'articolo,perche mi a fatto avere un'illuminazione, sui tanti problemi che si trova la nostra gela,io non vivo piu' a gela da dieci anni, e mi dispiace molto il fatto che non possa fare quasi nulla,per gela,se non altro avere rispetto per il prossimo, e dire a testa alta che sono di gela.la cosa piu' brutta per gela ed oltre, che i governi passano, e rimangono solo le idee' l,illusione, per un popolo vittima dell'inquinamento,della falsa religione, e dalla cosidetta mafia, che alla fine e soltanto un,intreccio di potere politico, di gente disperata che non sà cosa portare a casa da mangiare, e di menti pervesse, che non anno rispetto per nessuno, neanche per se stessi,spero tanto che in tanti ritornassino nei lori passi, e che, invece di tramare, per l,ingiusto si dessero da fare, per gela, per un futuro migliore,io ci sto provando, e già qualcosa. spero che la visita di pecoraro scanio sia stato di buon auspicio, e che gela migliori in tutto. ancora complimenti alla direzione, e grazie per ciò che fate per gela

Autore: massimo selvaggio
data: 04/04/2007
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