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notizia del 09/02/2005 messa in rete alle 12:23:37
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Giovanna Cassarà, l’assessore rivelazione
Qualcuno degli addetti ai lavori, quando il sindaco Crocetta decise di assegnare la delega dei Lavori pubblici all’avvocato Giovanna Cassarà (foto), rimase perplesso e soprattutto sorpreso come un assessorato di quel livello potesse essere assegnato ad una donna. Che cosa ne può capire una donna di lavori pubblici? Si disse. Però si dava anche un sospiro di sollievo per il semplice fatto che a dirigere il settore c’era l’ing. Nanni Costa, di provata professionalità ed esperienza.
A distanza di alcuni mesi quel qualcuno si è dovuto ricredere dopo avere constatato che l’assessore Giovanna Cassarà, pur essendo una donna, è una di quelle che sa il fatto suo. Sulle cose ci ragiona e non molto facilmente si convince o si fa convincere. E’ una professionista che ha maturato esperienze non solo nel settore giuridico, ma anche su altri fronti avendo svolto da decenni politica attiva nel suo partito (prima Rifondazione comunista e successivamente Pdci dopo la scissione).
Il settore dei lavori pubblici è un settore dove occorre realizzare un certo lavoro di squadra. Oltre che professionalità dal punto di vista giuridico amministrativo e tecnico professionale si richiede una profonda conoscenza delle leggi nazionali, regionali ed europee e tempestività nella elaborazione dei progetti perchè questi possano essere ammessi ai finanziamenti. Sono finiti i tempi delle sovvenzioni a pioggia dove il tal politico riusciva ad accaparrarsi grazie alla sua forza elettorale nel territorio dove è stato eletto. Nei più grossi centro d’Italia per non restare indietro i Comuni si dotano di staff tecnici che pagano a peso d’oro per star dietro a tutti i bandi in cui c’è da ottenere finanziamenti per realizzare progetti per il territorio.
Gela non è una città metropolitana e pertanto deve arrangiarsi puntando sulla professionalità e la capacità degli amministratori di organizzare progetti in tempi ragionevoli e ottenerne il finanziamento. Ai Lavori pubblici, come ci ri-ferisce nell’intervista l’assessore Giovanna Cassarà, si lavora sodo e se l’opposizione di centro destra accusa questa amministrazione di mancanza di progettualità, come è solita fare, lei la rispedisce al mittente perché in coscienza afferma che si fa tutto quanto è possibile fare. E ci racconta di quel progetto di riqualificazione del lungomare che a tempo di record è riuscita a realizzare presentandolo entro i tempi richiesti dall’assessorato regionale. Quando l’assessore Cassarà venne a conoscenza del bando regionale subito ne parlò col capo settore e con i suoi più stretti collaboratori ai quali aveva detto a chiare lettere che era sua intenzione partecipare. Nessuno manifestò entusiasmo alla sua idea e tra le righe le fecero capire che pur vo lendo a tappe forzate metter mano alla elaborazione di tutta la documentazione richiesta difficilmente Gela sarebbe stata scelta e ammessa a fruire dei finanziamenti.
Le lasciarono intendere che non è tanto la bontà di un progetto o il riuscire a presentarlo entro i termini a determinare l’acquisizione dei contributi, quanto le alleanze politiche ed altri strumenti di aggancio ai finanziamenti non meglio specificati. Ve lo immaginate voi che Gela, roccaforte del centro sinistra, riesca ad ottenere un finanziamento da una regione di chiaro colore politico di centro destra? Sono tutte domande e riflessioni che Giovanna Cassarà ha raccolte con discrezione, ma lei se n’è infischiata.
Per questa iniziativa del progetto di riqualificazione del lungomare ha avuto come alleato il presidente del consiglio comunale Pino Federico che sembra essersi recato a Palermo per perorare questa causa. Ma l’assessore Casarà non si accontenta del solo appoggio di Pino Federico, va oltre e lancia un appello a tutti i nostri rappresentanti politici che contano e cioè l’on. Giacomo Ventura, l’on. Salvatore Morinello e l’on. Lillo Speziale perché mettano tutti i loro auspici e interessamenti perché non solo questo progetto, ma tutte le iniziative che tendono a far divenire più bella e più a misura d’uomo la città, vengano realizzati. Anche qui quindi un lavoro di squadra e di camminare a braccetto perché non si tratta di perseguire un obiettivo personale, ma quello generale della città. E come si fa a dire di no a questo ambizioso disegno politico dell’assessore Cassarà?
Il Corriere era andato a trovarla presso il suo ufficio solo per chiedere che ne era stato del progetto di riqualificazione urbana Lungomare Federico II tratto compreso fra la Via Borsellino e il pontile sbarcatoio. Non solo abbiamo ottenuto risposte esaurienti, ma abbiamo saputo anche che entro l’anno dovrebbe essere pronto il carcere circondariale, che a breve riprendono i lavori del teatro Comunale dopo la nomina del nuovo direttore dei lavori, del trasferimento di molti uffici dalla Via Parioli ad altre strutture di proprietà comunale ecc.
– Assessore Cassarà è vero che dacchè lei si è insediata ha rivoluzionato il modo di progettare la città? Si dice che la parola d’ordine è che occorre studiare e progettare sempre indipendentemente dall’esistenza dei finanziamenti? Cosa significa?
“L’Amministrazione comunale deve essere sempre nelle condizioni di progettare più opere pubbliche predisponendo tutti gli atti tecnici ed amministrativi perché la progettazione sia pronta in qualsiasi momento dell’anno. Nella fattispecie io mi sono attivata attraverso dei canali con la regione siciliana per sapere quali sono i finanziamenti cui si può attingere per le opere pubbliche. Abbiamo subito operato delle scelte e ci siamo organizzati”.
– L’opposizione vi accusa di non avere idee progettuali. Cosa risponde lei?
“Si accusa spesso l’Amministrazione Crocetta in Consiglio comunale da parte dell’opposizione di centro destra e specialmente il mio settore, di mancare di progettualità in materia di opere pubbliche. Non è così perchè noi con un atto di giunta municipale datato 25 gennaio 2005 abbiamo dimostrato che non è assolutamente vero. Se problemi dovessero esserci non dipenderanno sicuramente dal nostro ufficio ma dall’organo regionale”.
– Qual’ è il progetto che avete presentato?
“Si tratta di un intervento previsto nell’ambito della programmazione del Por Sicilia 2006. Sono finanziamenti europei finalizzati ad obiettivi precisi volti al miglioramento della qualità urbana nei centri minori. Abbiamo predisposto tutti gli atti tecnico amministrativi riguardanti il progetto del lungomare Federico II limitatamente al tratto bretella Borsellino pontile sbarcatoio. E’ un progetto inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, e ciò costituisce requisito per la partecipazione al bando-concorso. L’ammontare del finanziamento è di circa 80 mila euro proveniente dalla delibera Cipe n. 20/ 2004 per le aree urbane. Il bando è stato pubblicato sulla gazzetta della regione il 22 dicembre scorso e chi intendeva partecipare lo avrebbe dovuto fare entro il 31 gennaio. Mi risulta che il bando pur essendo stato scritto che sarebbe stato pubblicizzato in un sito, in effetti a quella data non esisteva. Le lascio immaginare come erano stretti tempi per potere valutare la possibilità o meno di partecipare al bando. Quando ne ho parlato nel Settore ed ho pensato di utilizzare anche i contrattisti pur di accelerare i tempi, tutti mi scoraggiavano e mi dicevano che sarebbe stata una perdita di tempo. Sono riuscita a inculcare l’idea che occorreva partecipare dimostrando che l’Amministrazione lavora e opera al massimo utilizzando tutte le risorse per potere dare il meglio di sé nell’interesse della città. Io lancio una sfida ai nostri parlamentari perché siano con il Comune in questa battaglia”.
– C’era qualche altro progetto meno complesso di quello che avete presentato e che godeva della simpatia o comunque del consenso del settore lavori pubblici?
“Si c’era anche un progetto riguardante Via Venezia, Via Tucidide. Ma non c’erano i tempi tecnici per approntarlo anche si doveva elaborare un progetto di massima. Poi parlando col sindaco abbiamo visto che ne avevamo uno già pronto e riguardava proprio la riqualificazione del lungo mare, un progetto di massima dell’architetto Rino Anzaldi. Questo ci è sembrato interessante e gradevole per la città”.
– Dato che il progetto di massima era pronto, cosa avete dovuto approntare per essere ammessi al bando regionale?
“Prima di tutto abbiamo dovuto deliberare l’approvazione del progetto e contestualmente l’entità del cofinanziamento da parte del Comune. Noi abbiamo previsto il 10% di cofinanziamento e ciò ci avrebbe fatto attribuire un forte punteggio. La spesa complessiva del finanziamento è di euro 2 milioni 914 mila”.
Autore : Nello Lombardo
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