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Corriere di Gela | Deputato Cracolici, imputato di ignoranza
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notizia del 12/12/2011 messa in rete alle 12:17:27

Deputato Cracolici, imputato di ignoranza

Chi ci salverà dall’ignoranza di certi politici? La risposta al quesito la lascio ai lettori. Ma andiamo ai fatti. La Prima commissione (Affari Istituzionali) dell’Assemblea regionale siciliana, lo scorso 29 novembre, ha espresso parere negativo sul disegno di legge popolare per l’istituzione della provincia di Gela. A parte il fatto che la Commissione non aveva alcun titolo per esprimere il suddetto parere, dal momento che avrebbe dovuto farlo, a norma di legge, nei sei mesi intercorsi tra settembre 2010 e marzo 2011, e quindi tale parere è, oltre che “abusivo”, irregolare, è importante spiegare in che modo tale parere è stato espresso.

Va ricordato che i promotori del disegno di legge per la provincia di Gela erano stati invitati ad una audizione, proprio da quella commissione, per il 30 novembre, e con un fax avevano declinato l’invito, spiegando che l’iter procedurale seguito dall’Ars era illegittimo in quanto il disegno di legge già da otto mesi avrebbe dovuto essere inviato all’aula per la votazione. La stessa tesi è stata perorata da un membro di quella commissione, il deputato Speziale.

E veniamo all’ignoranza, che è riferita al deputato (non chiedetemi di chiamare “onorevoli” i deputati regionali…) Antonello Cracolici (nella foto), componente della Prima commissione e, tra l’altro, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale e, in quanto tale, destinatario della diffida inviata il 14 novembre al presidente Cascio e ai capigruppo affinchè entro trenta giorni il disegno di legge andasse in aula.

Il Cracolici, che nella scheda personale sul sito dell’Ars si dichiara “laureato in economia e management” (e quindi in teoria dovrebbe avere qualche cognizione) e che, essendo capogruppo del più grande partito della sinistra dovrebbe avere riconosciute doti di capacità e professionalità, si lancia invece in un discorso (visibile da chiunque sul sito ars.sicilia.it/commissioni parlamentari/prima commissione/seduta del 29 novembre 2011) che definire barzelletta è poco.

E dichiara che “a prescindere dalla mancata osservanza di apposite procedure prescritte dal legislatore regionale…”. Ma come, a prescindere? Tu, caro Cracolici, capogruppo parlamentare del Pd, baluardo della legalità e della buona amministrazione, ti prendi il lusso di “prescindere” dalle leggi regionali in vigore? Invece di farle osservare, di diventare paonazzo come una melanzana di fronte all’inosservanza di una norma, invece di strabuzzare gli occhi e alzarti il bavero della giacca per nascondere il viso per la vergogna, tu “prescindi”?. Ma Cracolici, dopo avere “prescisso” dalla legge, chiarisce di “non potersi esprimere (sulla legge), non avendone adeguata conoscenza. Siamo alle comiche: il deputato Cracolici ammette la sua ignoranza della legge che disciplina le proposte di legge popolari.

Riflettiamo, caro Cracolici. Tu sei all’Assemblea regionale dal 2001, quindi la norma che disciplina le proposte di legge popolari (che è del 2004) ti è passata davanti, forse l’hai discussa, probabilmente l’hai anche votata. Ma non te la ricordi. In qualità di capogruppo del Pd, il 14 novembre hai ricevuto una diffida in merito, e nei quindici giorni che sono trascorsi dal 14 al 29 novembre non hai trovato cinque minuti per rinfrescarti la memoria e fare una buona immersione nei ricordi sbaiditi? Non potevi incaricare qualche tuo collaboratore di informarti sulla materia? E non hai creduto neanche al tuo “compagno” Speziale, che cinque minuti prima ti aveva spiegato la norma? Con quale faccia riesci ancora a pretendere di fare il capogruppo del tuo partito, nel momento in cui ammetti la tua ignoranza, la tua impreparazione da scolaretto che meriterebbe di ripetere l’anno (e invece tu, magari, ripeterai la legislatura)?

Ma ecco il colpo finale. Dopo avere dichiarato la propria ignoranza della legge, Cracolici asserisce che l’istituzione della provincia di Gela è “improponibile”. Perché? Ma diamine, perché è in contrasto con gli obbiettivi che in questo momento si intendono perseguire, visto che è in corso “il dibattito a livello nazionale sulla proposta di soppressione degli enti intermedi”. Quindi, visto che in Italia si dibatte sulla soppressione delle province, e Dio solo sa quando questo dibattito avrà fine, non è il caso di parlare della provincia di Gela, il discorso è “improponibile”. Grande, fulgido esempio di democrazia, di senso delle istituzioni e di lungimiranza politica!

Da lì si è giunti al parere negativo della commissione, parere che comunque non inficia la possibile decisione dell’Assemblea Regionale. Augurandoci, tutti noi di Gela e del comprensorio, che all’Ars non vi siano tanti altri “onorevoli” della stessa pasta di Cracolici. Che, nel frattempo, speriamo abbia studiato un po’


Autore : Giulio Cordaro

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