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Corriere di Gela | Cronaca di vita quotidiana e di sogni (ahime!) infranti
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notizia del 01/06/2013 messa in rete alle 12:16:35
Cronaca di vita quotidiana e di sogni (ahime!) infranti

Come ogni mattina, esco dalla mia abitazione. Evito di prendere l’automobile, che durante la notte è parcheggiata nella grande autorimessa comunale sotterranea che il Comune ha costruito per garantire la mobilità urbana e supportare la zona pedonale. No, oggi mi sposterò con i mezzi pubblici, Mi avvio con calma alla fermata dell’autobus, consulto la tabella degli orari: il mezzo, che passa ogni quindici minuti, arriverà tra quattro minuti esatti. E infatti arriva, puntualissimo, e salgo insieme ad altre quindici persone che si affollano per timbrare il biglietto.

Scendo a Caposoprano, dopo qualche minuto, ma ricevo la telefonata di un amico che mi vuole incontrare per un caffè e per qualcosa che vuole dirmi. «Dove ti trovi?» – chiedo. «Al Villaggio Aldisio».

«Bene, allora ci vediamo a Macchitella. Dal Villaggio Aldisio puoi utilizzare la metropolitana leggera che in pochi minuti ti porterà a destinazione. A più tardi».

Dopo il caffè decido di tornare in centro utilizzando le biciclette a noleggio che l’amministrazione comunale ha disseminato in tutta la città per favorire la circolazione stradale.

Da Macchitella imbocco la pista ciclabile che costeggia il lungomare, e in pochi minuti sono in Piazza Padre Pio, dove deposito il velocipede e, grazie all’ascensore pubblico, in pochi secondi giungo al Municipio.

Una sigaretta ogni tanto può far piacere: la assaporo e la spengo poi negli appositi cestini che il Comune ha fatto installare dopo l’ordinanza sindacale che vieta, giustamente, di buttare le cicche per terra. Del resto, le strade cittadine sono perfettamente pulite: non un pezzo di carta per terra, non una buca nell’asfalto, i marciapiedi sono perfettamente lisci e senza avvallamenti. E’ un piacere passeggiare per le vie del centro, piene di gente ma allo stesso tempo silenziose: nessuno grida, nessuno parla a voce alta. E’ un piacere attraversare sulle strisce pedonali appena riverniciate, mentre gli automobilisti si fermano a distanza di sicurezza per farti passare.

E’ bello, in pochi minuti, potersi spostare da una parte all’altra della città. Andare agli uffici dell’Asp e sbrigare qualunque pratica in pochi minuti. Recarsi all’Agenzia delle Entrate e, quasi senza fila, ottenere subito la cancellazione del bollo auto già pagato, o l’annullamento della “cartella pazza” di normale consuetudine.

E’ una città che funziona alla perfezione, con l’acqua che esce a fiumi dai rubinetti, con l’aria sempre pulita e, direi, quasi profumata; con le scuole che funzionano a tempo pieno; col verde pubblico abbondante e sempre ben curato; è Gela, la “città più bella del mondo”, dove tutti lavorano e gli episodi criminali sono così rari da essere marginali, dove gli imprenditori di qualunque settore fanno a gara per lavorare per il Comune, perché il Comune li paga entro un mese dalla fine dei lavori.

Cos’è questo trillo fastidioso? Oddio, la sveglia! E’ l’ora di alzarsi per affrontare la dura realtà giornaliera.


Autore : Giulio Cordaro

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