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notizia del 01/06/2013 messa in rete alle 12:15:57
Il Consiglio comunale continua ad arrancare
«Via i mercanti dal tempio. Il consiglio comunale è riuscito finalmente a imporre un metodo, quello del sorteggio. Abbiamo lanciato un segnale a chi fa domanda per far parte di un organo pubblico, avendo la certezza di essere scelto con tutti i diritti ed i doveri che gli competono». Così il capogruppo Udc Guido Siragusa, a seguito dell’elezione della dott.ssa Maria Assunta Cattuto a sindaco revisore a completamento del collegio. La soddisfazione è stata generale anche se non è mancato qualche mugugno da parte del gruppo di consiglieri che aveva sostenuto la candidatura del dottor Gaetano Lorefice. Tra una sospensione e l’altra della seduta, un gruppo di consiglieri (Fava, Farruggia, Di Stefano, Fabrizio Cafà, Manfrè, Morselli, Pellitteri, Siragusa, Gennuso, Lo Nigro e Cirignotta) è riuscito a fare accettare il criterio della votazione con sorteggio, facendo così saltare un accordo precedentemente raggiunto (si parla di accordo Pino Federico-Renato Mauro) che prevedeva l’elezione a scrutinio segreto del dr. Lorefice, stimato professionista gelese. Il metodo di sorteggio applicato, ortodosso, ma l’unico sistema libero e trasparente – come ha affermato lo stesso Siragusa – è consistito nell’espressione del voto su un candidato sorteggiato da una lista, resa pubblica da diverso tempo, di aventi diritto che avevano fatto regolarmente domanda. L’esito della votazione è stato di 11 voti per la Cattuto e 9 per Lorefice.
Voti per Lorefice espressi dai consiglieri Verdone, Collura, Napolitano, Trainito, Cauchi, Pingo, Ventura, Mendola e Giocolano.
Dopo l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno (disciplina dei controlli interni e delle società partecipate e controllate) Fabrizio Cafà ha chiesto il prelievo del settimo punto (nomina nuovo componente collegio revisori), invitando ad adottare il metodo del sorteggio, sposato subito da un buon numero dei suoi colleghi. Ne è seguito un dibattito sereno anche se convulso col va e vieni dall’aula con lunghe e concitate telefonate ai cellulari. Da qualche parte si è ipocritamente affermata l’inopportunità di votare data la quasi totale assenza di consiglieri democratici, ma c’è stato qualche altro (Farruggia) che ha detto: «Chi se ne frega. Se il Pd è assente significa che non ha a cuore la cosa pubblica. Dovremmo essere noi a preoccuparcene?».
Anche Pellitteri con fare sommesso e nel personaggio della coscienza critica dell’organo consiliare, ha messo in guardia i colleghi che scegliendo di votare per il sindaco revisore, anche in assenza di una grossa componente del consiglio (il Pd), potrebbe dare alla gente l’impressione di un accordo sottobanco, se dopo il voto sarebbe venuto a mancare il numero legale. Certamente una scelta che puzza, poco apprezzabile perché mancante di una elaborazione politica. Allora, a suo avviso, bisognava esaurire tutto l’ordine del giorno. Subito dopo ha indicato un criterio di votazione che alla fine è stato condiviso da tanti altri.
Anche Enzo Cirignotta ha sostenuto la legittimità del voto per sorteggio, indicando la normativa regionale e sostenendo l’inapplicabilità della normativa nazionale in quanto essa non è stata recepita dalla regione siciliana.
«Il metodo del sorteggio – ha proseguito Cirignotta – l’ho sostenuto da tempo. Infatti mi ero fatto promotore col sindaco Fasulo di pubblicare un avviso pubblico per la presentazione delle domande. A questo avviso hanno risposto 25 professionisti sui quali dovremo applicare il sorteggio. Un complimento ed un ringraziamento ai consiglieri comunali che hanno condiviso questa scelta. Possiamo tranquillamente votare senza tema di opposizione e ricorsi da parte di chicchessia». Purtroppo, il consiglio comunale continua ad arrancare, seduta dopo seduta. La crisi politica all’interno del gruppo Pd, frantumato in diverse fazioni che premono sul sindaco Fasulo per l’azze-ramento della giunta, ha raggiunto ormai una fase di non ritorno.
Il primo cittadino sembra sordo anche agli inviti del segretario del Pd Carlo Romano e come impossibilitato a prendere una decisione. Qualche giorno addietro era apparso disponibile a qualche rimpastino, ma subito dopo ha fatto sapere che non si tocca nulla. Si va avanti di questo passo con un’assemblea civica paralizzata e con una serie nodi politico-amministrativi da affrontare, come alcune varianti urbanistiche al piano regolatore, il problema dell’acquisizione delle aree di edilizia economica e popolare, revisione del piano urbanistico commerciale, ecc. Tanta carne al fuoco che necessita di essere affrontata immediatamente.
Autore : Nello Lombardo
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