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Corriere di Gela | Servizi e lavoro, prende corpo l’idea di una «città normale»
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notizia del 01/06/2013 messa in rete alle 12:15:19

Servizi e lavoro, prende corpo l’idea di una «città normale»

Avevamo incontrato il sindaco Fasulo martedì sera, vigilia dell’attesa conferenza di servizi in programma a Palermo, in vista della chiusura della fase autorizzativa del progetto presentato dalla società gelese Agroverde. Un investimento di oltre 250 milioni di euro per realizzare il più grande parco agro-fotovoltaico d’Europa integrato da un impianto di cogenerazione.

Duecentocinquanta i posti di lavoro previsti una volta messo a regime l’impianto, mentre un migliaio saranno gli occupati nella fase di costruzione. All’incontro palermitano, cui ha partecipato lo stesso sindaco, c’erano il presidente della Regione Crocetta, l’assessore all’Ambiente, Mariella Lo Bello, e all’Energia, Nicolò Marino, i quali hanno espresso soddisfazione per avere incassato il via libera da parte di tutti gli enti autorizzativi interessati e invitati alla conferenza di servizi.

«Esprimo grande soddisfazione per un investimento che tiene conto del rispetto dell’ambiente – ha detto il governatore della Sicilia Crocetta –. Si tratta di una produzione agricola all’avanguardia e connessa alla produzione di energia rinnovabile».

Così il sindaco Fasulo: «Il progetto dell’Agroverde, che come amministrazione comunale abbiamo seguito passo passo sin dalla presentazione, costituisce il più grosso investimento, anche come impatto occupazionale, che si sia realizzato a Gela dopo l’insediamento dello stabilimento dell’Eni».

«Non ho mai detto di essere d’accordo per l’azzeramento della giunta, ma sono disponibile a discutere, con il mio e con i partiti alleati, su eventuali e giustificate ragioni per migliorarne la produttività».

Così il sindaco Angelo Fasulo alle prime battute di un’intervista – di consuntivo e di prospettive – a due anni dalla scadenza del suo primo mandato. Ci elenca le cose fatte e quelle da fare, a breve e medio termine. Delle prime ne va orgoglioso, per le altre, occorre aspettare i tempi tecnici previsti.

Ci fa notare che il problema del suo esecutivo, se così si può definire, è forse la percezione sbagliata che la gente ha del cambiamento. Snocciola quindi, uno ad uno, gli interventi nei vari settori dell’attività amministrativa, e alla fine si riconosce il lavoro fatto sin qui dalla sua giunta.

– Cominciamo dalla situazione politica. Alcuni esponenti del suo partito, il Pd, chiedono l’azzeramento dell’esecutivo. Qual è la sua posizione a riguardo?

«Nessuno mi ha detto che questo o quell’altro assessore non va bene, e neanche chi dovrei eventualmente mettere al posto di chi. La giunta sta lavorando credo bene. Personalmente non cambierei nessuno, ma se ci sono buone e giustificate ragioni per migliorare il rendimento di qualche settore, sono disposto a tenerne conto. Credo che i fermenti, specie nel mio partito, appartengano alle dinamiche tutte proprie del Consiglio comunale, non già alla politica seria, quella che guarda al bene della città».

– Lei ritiene, dunque, che la sua giunta abbia fatto fino in fondo il suo dovere, che abbia dato, cioè, il meglio di sè?

«Più che rispondere con un si o con un no, o anche con un forse, invito tutti a prendere coscienza delle cose che abbiamo fatto. Per dirne una, abbiamo migliorato la qualità della vita in taluni quartieri. A Macchitella, dove qualcuno si lamenta, abbiamo curato a tappeto il verde pubblico, abbiamo messo a norma il depuratore sul Gattano, chiesto ed ottenuto l’intervento dell’Eni per rendere fruibile il campo Mattei, recuperato il Palaccademy e il cinema, avviato con successo la raccolta differenziata, stiamo lavorando per realizzare piste ciclabili a Montelungo, favorito l’insediamento di lidi balneari, spiagge pulite e presto avremo anche il MacDonald”.

– E poi?

«E poi, nel settore dell’impiantistica sportiva, abbiamo fatto quello che non si era fatto nei trent’anni precedenti, a cominciare dall’adeguamento dello stadio Presti, il già citato Mattei di Macchitella, abbiamo riaperto i campetti di quartiere, adeguato tre palestre scolastiche, quanto prima affideremo la gestione del Palacossiga e presto sarà realizzato il project financing della piscina, con una spesa di 12 milioni di euro da parte di tre aziende private, una di Gela e due del nord Italia. Abbiamo anche inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche il progetto cosiddetto stadio-stadio, che prevede la costruzione da parte di privati di uno stadio con centro commerciale eventualmente annesso e la disponibilità di ottimizzare tutta o in parte l’area del vecchio stadio Presti. Vuole che continui?»

– Continuiamo, siamo qui per questo.

«Stiamo aspettando l’ok per poter spendere un milione di euro per ammodernare un primo tratto del vecchio lungomare che va dalla bretella Borsellino al pontile sbarcatoio. IL progetto è dell’arch. Rino Anzaldi e che prevede un nuovo arredo urbano e la realizzazione su due livelli di quel tratto di lungomare. E’ di questi giorni il placet del Genio Civile sull’Orto Pasqualello, che l’Urega dovrebbe appaltare nel giro di due mesi, con una spesa di 7 milioni di euro. Abbiamo realizzato 600 nuovi loculi al cimitero di Farello, per i quali sono già stati sottoscritti 150 contratti per cappelle e monumentini ed abbiamo assegnato aree a 15 confraternite».

– Parliamo del Piano regolatore generale.

«Siamo nelle mani dell’assessorato regionale al Territorio, da cui aspettiamo di sapere come dobbiamo comportarci a proposito della Vas. E questo riguarda anche il Puc. Al momento non possiamo muovere foglia. A proposito di quest’ultimo piano, ci piacerebbe sapere come mai a Marsala il commissario regionale ha potuto approvare il Puc in assenza di Vas, e noi invece siamo stati praticamente fermati. Abbiamo anche il progetto del porto all’esame del Ministero».

– Da vent’anni e forse più non si spende un soldo per rinnovare la segnaletica stradale verticale e mai che si sia pensato ad un nuovo piano di circolazione. Qui siamo fermi all’anno zero, non le pare?

«Beh, qui c’è stata probabilmente qualche trascuratezza, ma stiamo rimediando. Abbiamo in gara l’acquisto di nuova segnaletica, mentre per quanto riguarda lo studio di un nuovo piano di circolazione abbiamo quantomeno messo fine alle modifiche dei sensi di marcia su richiesta di amici e conoscenti. Non potendo investire risorse che non abbiamo avuto, siamo intervenuti laddove è stato possibile con un più serrato controllo sugli abusi. Sono scomparse le bancarelle di frutta e verdura dal corso e dalla piazza, creato appositi mercatini rionali, messo ordine sull’ambulantato. Restano da regolamentare la cartellonistica pubblicitaria e i chioschi».

– Sullo stato di salute degli edifici scolastici cosa può dire?

«Qui mi invita a nozze e lo faccio con piacere. Sette plessi scolastici della città sono stati sistemati con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; abbiamo realizzato senza traumi il dimensionamento per evitare la soppressione delle scuole, ed anche sul fronte della sicurezza ci sono stati interventi importanti, grazie al Pon cui sono stati interessati anche le varie forze dell’ordine».

– Per ultimo ma non ultimo, la questione lavoro.

«Come tutti i comuni italiani, non abbiamo potuto fare molto con le risorse pubbliche. Abbiamo però favorito ed incentivato le iniziative di privati, come la piscina di cui ho detto, i centri commerciali che dovrebbero sorgere, il MacDonald, gli investimenti chiesti ed ottenuti da parte dell’Eni, e per ultimo il progetto della società Agroverde, per il quale proprio mercoledì scorso abbiamo incassato il via libera da parte degli enti autorizzativi. Si tratta di 250 posti di lavoro a regime e di circa un migliaio nella fase di costruzione del più grande impianto agro-fotovoltaico d’Europa, con una spesa prevista di oltre 250 milioni di euro. Devo dare atto del forte impulso alla definizione dell’iter autorizzativo giunto da parte del governatore e nostro concittadino Crocetta e dei suoi uffici regionali. La conferenza di servizi di questa settimana ci ha lasciato tutti soddisfatti. Mi piace anche rilevare che siamo di fronte al più grosso investimento sul territorio dopo quelli dell’Eni, con la differenza che qui stiamo parlando di ricadute economiche ed occupazionali a impatto zero sull’ambiente. E questo non è un dettaglio da nulla».

– Nella nostra prima intervista dopo la sua elezione a sindaco si era imposto di fare di Gela una città normale. Pensa di esserci riuscito?

«Oddio, ancora no. Siamo comunque sulla buona strada. Credo che nonostante la crisi globale, la situazione sia migliorata. Resta ancora molto da fare. Sono convinto che con il dialogo e la partecipazione attiva dei cittadini le cose potranno andare ancora meglio. Sto da mattina a sera in mezzo alla gente per ascoltarne bisogni e suggerimenti. Non mi sono negato a nessuno e mai lo farò».


Autore : Rocco Cerro

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