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notizia del 12/12/2011 messa in rete alle 12:12:34
Convegno Psi sulla glocalizzazione
La glocalizzazione come strategia politica: le nuove sfide di rappresentanza, partecipazione e democrazia: questo il tema del convegno Psi dell’8 dicembre all’Hotel Sileno. Relatori di prestigio, Salvo Andò, presidente della fondazione “Nuovo Mezzogiorno”, il senatore Carlo Vizzini e Riccardo Nencini, segretario nazionale del partito. La macchina organizzatrice è stata del consigliere comunale Piero Lo Nigro.
Al tavolo di presidenza del convegno Psi anche gli assessori comunali avv. Marina La Boria (Psi) e Ugo Costa (Mpa) e il segretario cittadino Pd Carlo Romano. Inviti estesi anche al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali, a tutti i gruppi politici e alle segreterie dei sindacati.
Ad introdurre i lavori è stato il segretario cittadino del Psi Giovanbattista Mauro che ha tracciato il significato di glocalizzazione non perdendo di vista il contesto urbanistico e territoriale in cui si colloca e che è in antitesi con il concetto di globalizzazione. Ha annunciato un ritorno ai valori di democrazia e del sistema del controllo, elementi fondanti per una sana convivenza civile.
Una globalizzazione senza confronto e condivisione oggi non serve e pertanto vanno valorizzate le risorse territoriali perché specifiche di ogni area geografica. Ha citato infine come dalle nostre parti non è possibile un insediamento del Mac Donald perché i prodotti locali vincono su quelli globali. Lo stesso Mac Donald attraverso un suo studio di mercato si è guardato bene di insediarsi a Gela in quanto il suo prodotto sarebbe rimasto invenduto.
E’ stata data subito la parola al sindaco Angelo Fasulo che ha porto il benvenuto a tutti ringraziandoli per avere scelto Gela per affrontare un argomento così importante. Interessante ed applaudita la relazione di Marina La Boria, neo assessore all’Istruzione. Emozionata, a suo dire, ma decisa e convinta mentre parla di glocalizzazione, ed in proposito ricorda un episodio che si è ripetuto più volte nei due giorni precedenti il convegno. Alcuni suoi amici interessati al convegno le hanno raccomandato di apportare una correzione al manifesto in quanto era stato scritto, forse per una svista, la parola “glocalizzazione” anziché “globalizzazione”. Ha spiegato ai suoi interlocutori che non si trattava di una svista ma di un neologismo che si contrappone al concetto di globalizzazione.
Anche Piero Lo Nigro, Salvo Andò e in particolar modo Riccardo Nencini si sono soffermati su questo tema e come il futuro prossimo sarà caratterizzato da questa sfida, un modo nuovo ma che è anche un metodo che pone la centro l’uomo ed il contesto territoriale nel quale vive.
Mentre dal punto di vista linguistico-fonetico tra globalizzazione e glocalizzazione è insignificante – è stato spiegato – a livello logico – concettuale e, soprattutto a livello sociale e politico, la differenza è profonda e ha riflessi importanti sulla vita di ciascuno di noi. Nulla di più falso: i 6 miliardi di persone che compongono il mondo non sono globalizzati e in tutte le ere abbiamo assistito a fenomeni di globalizzazione. A dispetto dell’evidenza, il martellamento ossessivo non ci fa venire alcun dubbio sulla fondatezza della teoria della globalizzazione. Pochissimi invece scrivono o parlano di glocalizzazione.
La globalizzazione esprime la convinzione tutta nord-americana e occidentale che il libero mercato sia in grado di “omogeinizzare” il modo di pensare e di agire di tutte le persone a livello planetario, rendendole oltretutto migliori. La parola glocale è formata da due parole: locale e globale. Non si oppone direttamente alla globalizzazione che ritiene equivoca e contraddittoria. Nè tantomeno vuole avere un senso politico di opposizione alla globalizzazione.
La glocalizzazione ritiene che il fondamento della società in ogni epoca è stata ed è la comunità locale formata dall'individuo, dalla coppia, dalla coppia più i figli, dalla famiglia allargata, dal villaggio, dalla città, dalla Regione, dal Paese, dallo Stato. In una parola, dalla interazione degli individui organizzati in gruppi sempre più allargati presenti su un territorio. La glocalizzazione sa benissimo che comunità locali sane, giuste ed economicamente sviluppate sono la migliore garanzia per la pace e la giustizia universale.
Perché questo convegno a Gela e come nasce l’idea di parlare di glocalizzazione?
“Mi ero incontrato un mese e mezzo fa con Riccardo Nencini e Gianni Mauro a Caltagirone – ha detto Lo Nigro –. Ho chiesto a quest’ultimo se volesse venire a Gela per capire alcune cose della nostra città. Aderì all’invito dicendomi che sarebbe venuto per il giorno dell’Immacolata. Quest’idea nasce dal fatto che l’economia del territorio di Caltagirone è diversa dalla nostra economia anche se ci trovano a pochi chilometri di distanza. Tra questi due popoli non c’è stata un‘integrazione di processo economico. Di qui mi venne detto che avremmo potuto approfondire la questione parlando di glocal per spiegare certi processi che possono avvenire in rete. Non pensavo che l’argomento potesse interessare anche Salvo Andò e lo stesso Vizzini. Faremo nei prossimi mesi degli incontri tematici in materia di governo e sviluppo dei territori, nell’ottica di avviare uno scambio di esperienze e possibili rapporti di collaborazione economica con i territori a noi vicini. Tra febbraio e marzo contiamo di far venire a Gela Martin Schulz ed un altro economista europeo. Sono al limite dell’euforia per i risultati di questo convegno, ma riteniamo di dovere lavorare ancor di più per questo nostro territorio”.
Autore : Nello Lombardo
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