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notizia del 26/04/2009 messa in rete alle 11:48:36
Tra i consiglieri comunali c’è chi tifa per Crocetta ma c’è anche chi lo critica
Crocetta l’ha spuntata. Sarà candidato alle elezioni europee. Ne era certissimo. A furor di popolo dei blog di Internet se ne esalta l’impegno antimafia e quanto da deputato europeo avrebbe potuto dare per l’Europa e per Gela.
Ma come i cittadini gelesi rispondono a questa sua scelta? E’ un tradimento verso i suoi elettori o un modo per ottenere che Gela cresca in termini di sviluppo, infrastrutture e in tutti vari campi dell’economia per cui è votata?
Le opinioni sono tra le più varie. Abbiamo ascoltato consiglieri di maggioranza e di opposizione. Ecco cosa hanno risposto:
Lucio Greco (Pdl):”Per me la scelta di Crocetta è un autentico abbandono ad amministrare questa città. Lo ritengo un tradimento nei confronti del centro sinistra che lo ha eletto ad amministrare Gela ed un tradimento nei confronti di tutta la città che lo ha votato in maniera plebiscitaria ed ora a distanza di quasi due anni dalla consigliatura, il sindaco evidentemente per fare un percorso politico di natura personale, ha ritenuto bontà sua di abbandonare la città per approdare verso lidi più importanti per la sua carriera politica”.
Carmelo Ferrara (Democrazia Cristiana). “Il mio giudizio non può che essere che positivo e ben augurato per la città di Gela. E’ la prima vera occasione in cui la città potrebbe essere rappresentata Strasburgo con tutte le cose positive che ne potranno derivare. Accolgo l’evento in con grande piacere e son contento per la città. Dal punto di vista egoistico dovremmo dire di no. Siccome noi siamo qui per servizio e non per motivi personali ed egoistici, accetto ben volentieri questa sua scelta”.
Antonino Biundo (Pd) “Egoisticamente parlando devo dire che sarà una brutta botta e una grande perdita per Gela lasciarsi scappare un sindaco dell’antimafia che ha fatto tanto per la città. Mi auguro che, una volta eletto, Crocetta andando a Strasburgo faccia conoscere la nostra città per far sì che Gela sia a livello nazionale che internazionale venga vista in modo positivo”.
Grazio Trufolo (Pli). “Gli faccio tanti auguri dal punto di vista personale. Sul piano politico non condivido questa sua scelta. Un cittadino che assume impegni pubblici con la collettività e poi dopo appena un anno e mezzo scappa per avere incarichi di prestigio personale per lui abbandonando il paese, certamente non può avere il mio consenso. Il mio giudizio è negativo perché lui, che ha chiesto un voto ai cittadini per continuare a fare la battaglia sulla legalità e contro la mafia, non può assolutamente abbandonare la prima linea. Lui sta scappando. Sta andando lontano dalla nostra terra abbandonando il suo esercito”.
Giovanna Cassarà (indipendente ex Pdci)
“Mi dispiace per la città, visto che lui aveva fatto un patto di fedeltà con Gela. Poiché questa città ha bisogno di antimafia, perde un pezzo importante e di riferimento per l’Amministrazione e per la nostra collettività. Anche se ha amministrato male, per l’antimafia e la legalità è sicuramente un elemento trainante”.
Crocifisso Napolitano (MpA): “Per me si tratta di una candidatura forzata. Gli auguro una buona fortuna. Mancherà sicuramente un punto di riferimento anche perché lui si era vantato che la città di Gela era una sua figlia che voleva cullare e portare avanti. Così, se lui dovesse essere eletto, dovrà dimettersi da sindaco e le sue creature si sentiranno abbandonate. Per me è un tradire la sua città”
Paolo Cafà (Democrazia e Socialismo): “Da cittadino la vicenda elettorale mi potrebbe lasciare del tutto indifferente, ma dal punto di vista politico, no. Io ritengo che all’interno del centro sinistra e nel Partito democratico, la sua candidatura sia stato un errore. Se questo candidato è anche sindaco, sai perfettamente che non porterà a compimento il mandato elettorale che doveva scadere nel 2012. Ciò vuol dire che molti dei problemi sul tappeto non potranno essere affrontati e meno che mai risolti. Il problema dell’acqua e dei rifiuti. Ne sono esterrefatto. Come cittadino credo che chi chiede il voto, deve mantenere il patto con i cittadini”.
Nicolò Gennuso (Democrazia e Socialismo):” Il mio giudizio è in sintonia con il pensiero del capogruppo di Democrazia e socialismo. Ho solo da aggiungere che il Pd si è orientato su una scelta dell’antimafia e credo che sia molto difficile che il primo cittadino venga eletto. Nell’ipotesi dovrebbe scattare un solo deputato europeo. Credo che avrebbe dovuto concludere il suo mandato”.
Peppe Robilatte (MpA). “Politicamente parlando ritengo che sia stata una scelta sbagliata. Dal punto di vista di cittadino è però un fatto positivo”.
Nuccio Cafà (Pd):”Il giudizio potrebbe essere positivo. Qualora fosse eletto potrebbe portare delle novità nel nostro territorio. E’ una figura molto tenace che è riuscita a far saltare quel regolamento imposto da Franceschini nel Pd. Personalmente gli auguro una buona fortuna”.
Paolo Muncivì (Pdl): “Credo che sia una grossa conquista per la città come rappresentante territoriale. Crocetta è un personaggio di grande spicco sia nell’ambito della lotta alla mafia e per la legalità. Però non dobbiamo dimenticare che Gela ha bisogno di ben altro. E’ dinanzi agli occhi di tutti come la città si trovi in grandi difficoltà. Bisogna pensare anche alla programmazione delle cose da fare in questo territorio. Si alle elezioni alle europee, ma dobbiamo pensare anche al nostro futuro”.
Totò Scuvera (Pdl): “Sulla candidatura del sindaco non ero e non sono d’accordo. Crocetta aveva preso degli impegni con la sua città e con tutti i suoi elettori. Aveva detto che avrebbe portato a compimento il suo mandato,anzi era andato anche al di là promettendo che si sarebbe candidato anche per la terza legislatura. Questa è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. Evidentemente lui pensa di andare a Bruxelles poco importandosene di Gela. Però ognuno decide di se stesso come meglio crede”.
Peppe Di Dio (Mpa, Presidente del Consiglio): “Crocetta aveva tutto il diritto di candidarsi. Credo che questo non attenga né ad un giudizio personale che ad un giudizio politico, perché in questo caso si stratta di scelte personali. Lui si è candidato ed è stato eletto a sindaco prendendo impegni per la città. E’ chiaro che ora chiederà i voti alla città e se la città si sentirà tradita non lo voterà. Se la città sposa un altro progetto lo voterà. Egli dovrà spiegare ai suoi elettori il perché di questa candidatura alle europee. Il mio giudizio può essere interessato, quindi non vale nulla. Intanto si interrompe una consigliatura e la città perde sicuramente per via di una gestione commissariale”.
Autore : Nello Lombardo
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