|
notizia del 08/09/2008 messa in rete alle 11:46:20
Sulla sorte dell’ex Ospizio marino la politica ha le idee molto confuse
“La radioterapia potrebbe iniziare a funzionare già nel 2011 nella nostra città. Il condizionale è d’obbligo in quanto, perché questo strumento di fondamentale importanza per la cura dei tumori possa dirsi una realtà, dovrà seguire un percorso costellato di autorizzazioni, appalti ed altre pastoie. Il Consiglio comunale nella seduta del 12 maggio ha licenziato positivamente ed all’unanimità la variante di destinazione d’uso che consentirà di realizzare l’opera sull’area di sedime dove sorge l’ex Ospizio marino. Resta da vedere se alcuni canoni architettonici potranno essere salvati, così come raccomandato da un atto di indirizzo approvato dal Consiglio stesso e proposto dal consigliere Giuseppe Robilatte. Comunque è fatta. Massima soddisfazione da parte di tutte le forze politiche, del direttore generale dell’azienda ospedaliera dott. Ettore Costa, ma anche da parte del compianto Crocifisso Moscato che sedeva nella parte riservata al pubblico”.
Così scrivemmo sul Corriere a conclusione di un atto che avrebbe significato il punto di partenza di un percorso che avrebbe portato Gela ad avere un reparto di radioterapia.
In questi giorni si è innescato un dibattito di fine estate nella nostra città, dopo che un nostro concittadino, Enzo Miceli, un artista della musica trapiantato al nord, ma particolarmente attento a seguire le vicende della nostra città anche da fuori, ha lanciato un appello affinchè l’Ospizio marino dove sorgerà il centro di radioterapia non venga demolito, ma ristrutturato. Anzi, ha preannunciato la costituzione di un movimento cui hanno già dato la propria adesione ed approvazione alcuni cittadini e qualche politico come Grazio Trufolo, che preannuncia una sua interrogazione al sindaco perché intervenga presso l’azienda ospedaliera per indurla a mantenere integro il frontone di color rosso dell’ex ospizio senza che ciò costituisca intralcio all’avvio dei lavori di costruzione del centro di radioterapia. Intanto Enzo Miceli preannuncia la pubblicazione di una lettera aperta. Va dato atto al Consiglio comunale che il problema fu ampiamente dibattuto e in quella sede vennero ipotizzate altre possibilità di intervento. Solo che si era con l’acqua alla gola e no c’erano i tempi tecnici per permutare il sito dall’ex ospizio all’area sud dell’azienda ospedaliera di proprietà comunale.
Nonostante lo storico prof. Nuccio Mulè ha ritenuto di scarsa rilevanza archeologica ed architettonica quel che rimane di quel manufatto, tesi rafforzata dalla stessa Soprintendente Rosalba Panvini, pubblicamente il manager dell’azienda ospedaliera ebbe a dichiarare che un pezzo di memoria storica sarebbe stata preservata, cosa che a tutt’oggi viene ribadita dal dott. Ettore Costa.
Sulla questione che ha creato un po’ di fibrillazione in città allarmando da una parte coloro che vorrebbero preservare i nostri beni culturali e si dolgono che si possa perdere un pezzo di storia, dall’altra chi confida in una celere procedura che possa portare ad una rapida realizzazione del centro di radioterapia. Abbiamo pensato così di dare la parola ad alcuni rappresentanti politici della città ma anche al manager dell’azienda ospedaliera dott. Ettore Costa perché ci dicessero la loro opinione in merito.
Enzo Cirignotta (capogruppo consiliare Udc)
“Ricordo perfettamente il problema che fu ampiamente discusso in aula consiliare. L’atto fu votato all’unanimità anche in omaggio a Crocifisso Moscato che da anni a capo del movimento pro polo oncologico si batteva da anni per la realizzazione di questa struttura in città che avrebbe eliminato i cosiddetti viaggi della speranza. Ci venne pure spiegato che non c’erano i tempi tecnici per cambiare ubicazione. Si rischiava di perdere i finanziamenti. In questo momento non si può andare a disfare tutto per cambiare ubicazione. Ora come allora, al di fuori di ogni polemica che si volesse fare in un momento in cui siamo prossimi alla gara d’appalto, ribadisco la mia posizione favorevole alla realizzazione del centro presso l’Ospizio marino. D’altro canto un pezzo del muro a testimonianza dell’Ospizio è stato assicurato che verrà lasciato e restaurato”.
Antonio Rinciani (capogruppo consiliare Psi)
“Credo che vada ricordato il contesto in cui si votò quell’atto che fu contestuale ad un altro, ossia la demolizione del muro della vergogna che stava per essere costruito a ridosso di Palazzo Ducale che andava salvaguardato. Ricordo che era presente anche Crocifisso Moscato nonostante le sue gravi condizioni. Non saremmo stati sicuramente noi a votare contro. Mi trova perfettamente d’accordo se l’Amministrazione riprendendo un iter possa salvare capre e cavoli. Ci fu un consigliere comunale che in quella sede disse di preservare almeno una parte di quello che adesso un rudere. Io non voglio entrare in polemica con nessuno, anzi la polemica la voglio fare diversamente perché il polo oncologico è una cosa superata, nel senso che si tratta solo di una parte delle malattie di cui soffre questa città. Questa città deve avere il coraggio di chiedere cose più forti l’istituzione di realtà sanitarie che si occupino delle patologie da industrializzazione. Cito ad esempio 6 casi di diabete infantile registrati negli ultimi mesi. Ora dico in proposito del centro di radioterapia, che bisogna procedere celermente e che venga salvaguardata quella parte di muro rimasta a testimonianza di una struttura che ha avuto una sua storia. Infine dico che non si può continuare a prendere decisioni importanti sempre con l’acqua alla gola”.
Ettore Costa (manager Azienda Ospedaliera)
“Che facciano tutte le polemiche che vogliono. L’importante è che non mi blocchino l’attività. Ribadisco che manterremo la facciata così come è previsto nel progetto, per dire cosa c’era prima. Questo è un non problema creato e pilotato non so da chi. Che ci si svegli ora, è una storia quanto meno strana. Chi fa simili proposte come quella di permutare il luogo dell’Ospizio con quello a ridosso dell’ospedale, è in mala fede. Non hanno capito che si perde il finanziamento. Dico che a questo punto la radioterapia è a Gela e se i gelesi non la vogliono, a me non importa proprio nulla. Il 14 novembre ci sarà l’apertura delle buste. Abbiamo diciotto mesi di tempo per completare tutto, pena la perdita del finanziamento. Questa gente dove era prima? Io non ho mai nascosto il sito della radioterapia. Il Consiglio comunale ha deliberato, la Soprintendenza ha dato il parere favorevole ritenendo quel rudere di nessuna rilevanza architettonica. Gela è vostra non è mia. Vorrei capire cosa si vuole proteggere. C’è forse Michelangelo? Quello è un rudere. Ebbene, noi lo andremo ad imbrigliare e diremo: ecco cosa c’era. E’ un’operazione che ci costerà 20 mila euro. Io per ora sto lontano dalla polemica, però nel momento in cui dovesse esserci il blocco, so io con chi me la dovrò prendere. La vuol sapere l’ultima notizia? Tutti i finanziamenti adesso sono bloccati in attesa di essere rivisti e rimodulati, tranne lo stralcio di Gela della radioterapia per 6 milioni e duecentomila euro. Dovevamo avere altri 3 milioni e mezzo per la climatizzazione di un’ala dell’ospedale. Nulla da fare. Quelli sono stati bloccati perché non rientrano nella radioterapia. In Sicilia tutti i finanziamenti sono stati congelati. Sappi che questa direzione per procedere speditamente ci ha pensato prima a fare il capitolato altrimenti saremmo kaput”.
Giovanna Cassarà (capogruppo consiliare Pdci)
“Ricordo perfettamente che votammo all’unanimità. In quell’occasione abbiamo anche detto che non era l’ideale come sito. Purtroppo i tempi sono brevi e non vorremmo che nel tentativo di fare delle proposte per trovare un sito alternativo, nel frattempo si perdessero i finanziamenti. Io allora dissi che si poteva fare di meglio, ma siccome quelli erano locali dell’azienda non potevamo dire che lo andasse a fare altrove. Noi votammo favorevolmente per senso di responsabilità e ricordo che c’era presente in aula la buon’anima di Crocifisso Moscato che aveva dato l’anima a capo del suo movimento pro polo oncologico. A tutto questo si aggiunge il conforto del professore Mulè dell’Archeoclub oltre che della Soprintendenza, i quali ritengono che non possa trattarsi di un bene culturale. Secondo me in questo caso è prevalente il diritto alla salute”.
Carmelo Ferrara (consigliere Dc)
“Con tutto il rispetto dell’antichità, anche se di antichità non si tratta perché tutti abbiamo sentito Nuccio Mule e la dott.ssa Panvini che affermano che ci troviamo dinanzi ad un rudere di nessun valore architettonico, io dico: ma non lo sapevamo tutti che il centro di radioterapia doveva nascere all’Ospizio marino? Se ne parla da più di un anno. Bisognava avere il coraggio di dirlo prima che bisognava fermarsi. Riuniamoci e vediamo se ci sono condizioni diverse ed alternative senza che compromettano il finanziamento. Ora è troppo tardi. La gara è partita. Ma veramente non ci pensiamo ai malati che attendono di avere una struttura per curarsi sul posto?”
Nuccio Cafà (consigliere comunale Pd)
“Io sono d’accordo, come lo fui in Consiglio comunale, nel far diventare l’ex Ospizio marino il luogo dove dovrà sorgere la radioterapia. Come si fa a dire adesso, basta fermiamoci e salvaguardiamo un pezzo di muro rosso che non ha nessun valore storico e architettonico. Per me creare questa struttura è un fatto straordinario e importante per tanta gente che soffre. Io sono del parere di farla anche perché allora votai favorevolmente per la sua realizzazione. Se c’è la possibilità di salvare un pezzo di muro a testimonianza che lì c’era un ospizio, questo mi trova pure d’accordo. Quello che non mi vede d’accordo è la possibilità di bloccare i lavori dopo che siamo quasi arrivati all’appalto”.
Gaetano Trainito (capogruppo consiliare Pdl)
“Io non lo vedo proprio tutto questo interesse di salvaguardare un rudere di nessuna importanza. Come aveva detto l’assessore Gaetano Orlando, si conserva il prospetto esterno. E poi quando esiste un parere importante come quello della Soprintendente ai beni culturali e ambientali, dott.ssa Rosalba Panvini, che considera quel rudere di nessuna importanza storica, che motivo c’è di aprire polemiche e fare ripensamenti su una decisione ormai presa? Mi pare che ci sia qualche tentativo di strumentalizzazione”.
Autore : Nello Lombardo
» Altri articoli di Nello Lombardo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|