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notizia del 10/01/2006 messa in rete alle 11:39:05
Ghelas, il premio della discordia
Non riesco proprio a capire per quale motivo si agitino tanto i consiglieri comunali Cirignotta e Robilatte. Ma cosa vogliono? Cosa vanno cercando? Non sanno che è vietato disturbare il manovratore? Sì, perché negli ultimi giorni dell’anno i due hanno avviato una polemica sul premio “Ghelas”, promosso dal Sindaco per gratificare i “cittadini attivi” della nostra Gela.
Intanto è stata data la cittadinanza onoraria al Vescovo Pennisi e all’ex vicequestore Malafarina, ovvero gli esponenti di quella triade clerico-politico-istituzionale dalla quale ormai a Gela non si può prescindere. Poi sono stati premiati tanti validi cittadini che hanno operato nel territorio.
Qual è il problema? Che di alcuni dei premiati non si conoscono le ragioni? Che la maggior parte dei premiati risulta essere tra i sostenitori del Sindaco? Che con questo premio il Sindaco intende incrementare il consenso? Che i nomi dei premiati sono stati scelti dal primo cittadino e non dalla Giunta o dal Consiglio Comunale? Ma suvvia, Cirignotta e Robilatte, state buoni al vostro posto e non ponetevi domande strumentali, perché le risposte già le avete chiare. Non tentate di politicizzare il premio “Ghelas”, perché lo ha già politicizzato il Sindaco. E poi, perché non dovrebbe essere il Sindaco a scegliere i premiati? Dovrebbero forse sceglierli gli assessori, che dal Sindaco dipendono? O il Consiglio comunale, che non può capire certe cose?
Qualche cittadino ignorante si è poi lamentato perché la cerimonia di consegna dei premi si è svolta nella chiesa di S. Francesco e non all’Aula Magna del Comune o a Palazzo Ducale. Questi inutili contestatori non si sono accorti che da qualche tempo sono le parrocchie (specie quelle degli amici) ad essere il vero centro propulsore della politica cittadina. Il Municipio è il luogo fisico dove si svolge l’attività amministrativa, ma tutto il resto ruota attorno alle parrocchie, dove ci sono i fedeli e dove ci sono i voti e i consensi. Neanche la Dc degli anni ’60 era arrivata a tanto!
In attesa del prossimo premio da conferire agli amici e agli amici degli amici, godiamoci questa Gela di inizio anno, con le speranze di un anno migliore e con i soliti problemi irrisolti, dalla disoccupazione dilagante all’urbanistica (a proposito, dov’è il Piano Regolatore Generale?), dalla viabilità alla carenza di impianti sportivi, dal turismo con gli alberghi vuoti al commercio “paesano”, dalla piccola industria che non riesce a decollare all’agricoltura che nessuno difende con la necessaria forza. L’importante è non scoraggiarsi e lavorare per la soluzione dei problemi. In alternativa, non ci resta, visto l’andazzo, che entrare in qualche chiesa e pregare. Magari ci daranno anche un premio: se non in questa vita, forse nell’altra…
Autore : Giulio Cordaro
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