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Corriere di Gela | A Palermo si gioca con la potabilità dell’acqua e con la salute dei Gelesi
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notizia del 09/09/2007 messa in rete alle 11:30:09
A Palermo si gioca con la potabilità dell’acqua e con la salute dei Gelesi

Le proteste dei cittadini gelesi legate all’annoso problema della carente distribuzione idrica in città e alla qualità ed al costo dell’acqua sortiranno, forse, qualche positivo risultato nell’incontro che si terrà a Palermo giovedì prossimo. Il presidente della Regione Cuffaro, l’assessore all’Industria Candura, l’on. Lillo Speziale, rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Gela (esecutivo e Consiglio) ed i responsabili di Siciliacque e Caltaqua, si ritroveranno attorno ad un tavolo per tentare di trovare una soluzione definitiva.
Il nuovo incontro si è reso necessario a seguito delle diverse ed opposte posizioni emerse nell’incontro di mercoledì scorso a Palermo e che hanno visto da una parte le aziende di gestione e distribuzione sostenere – complice l’Asl – la potabilità dell’acqua e, quindi, il loro legittimo diritto a reclamarne il pagamento a prezzo intero; dall’altra i componenti della delegazione gelese, composta dal vice sindaco Miguel Donegani, dall’assessore Elisa Nuara e dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Dio (c’erano anche i consiglieri Cirignotta, Greco, Nastasi, Giordano, Nuccio Cafà e Trufolo), i quali, con la loro altrettanto rigida posizione, dettata dalla consapevolezza di essere nel giusto, hanno preteso il rinvio della discussione (per la controparte, invece, l’argomento si sarebbe dovuto considerare chiuso!), per poter dimostrare, con l’ausilio di prove ed elementi inconfutabili, il sacrosanto diritto dei cittadini gelesi di disporre di acqua potabile e/o in mancanza di tale requisito, di ottenere la riduzione del 50% del prezzo finora imposto loro. Altro argomento oggetto di discussione il reperimento di nuove fonti di approvvigionamento idrico, con la individuazione di soluzioni per consentire la definitiva soluzione di un problema che, per Gela, si trascina da oltre vent’anni.
In città, frattanto, la tensione cresce di giorno in giorno e si moltiplicano le iniziative di singoli cittadini e di associazioni dei consumatori contro tale scandalosa situazione, la cui gravità, a parere dello scrivente, avrebbe dovuto da tempo far scattare già iniziative giudiziarie (di natura penale), dal momento che i fatti (ampiamente noti anche agli organi di polizia giudiziaria) presentano gli indici sintomatici del reato, di cui all’art. 640 c.p. (truffa), con l’aggravante della continuazione.


Autore : Elio Cultraro

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