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| notizia del 10/09/2006 messa in rete alle 11:13:00 Beppe Grillo a Gela, in cerca di sintonie scontate Beppe Grillo è sicuramente un grande. Riesce a farsi pagare profumatamente per dire in pubblico le stesse sciocchezze che ognuno di noi dice gratis giornalmente. Anch’io, mercoledì sera, ero in Piazza Umberto per ascoltare il “verbo” di questa specie di “santone” italiano, sicuramente bravo come comico ma assolutamente deludente per quanto riguarda i contenuti. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi, e idee sulle quali ci sarebbe molto da discutere. Qualche battuta su Berlusconi, molte frecciate a Prodi e all’attuale governo, e poi una serie di no. No al ponte sullo Stretto, “perché non serve a niente risparmiare venti minuti di traghetto”, no all’alta velocità (tanto al Nord ce l’hanno, e del Sud chi se ne frega?), no agli inceneritori (che oggi non sono più inquinanti, ma senza spiegare in quale altro modo si dovrebbero trattare i rifiuti). L’applauso si strappa comunicando alla gente che gli “onorevoli” parlamentari strapagati sono in verità dipendenti dei cittadini (ma il “cittadino” Bertuzzi, il primo ad avere obbligato i parlamentari a rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi, queste battaglie le aveva fatte già trent’anni fa), o proclamando, in una Gela assetata, che “l’acqua è un diritto primario e non va pagata”. E poi qualche simpatica battuta sul commercio internazionale e su alcune sue distorsioni, senza che però esistano alternative praticabili, e il deciso no ai container e ai porti per container, che per lui sono una grande presa in giro (ma le merci come le trasportiamo, a dorso di mulo?). Grillo, che è comunque un serio professionista, ha assunto informazioni su Gela, per non farsi trovare impreparato e per entrare in qualche modo in sintonia col pubblico. Da qui il riferimento alla crisi idrica e ai costi dell’acqua, quindi la sua verità: “Proteggete questo Sindaco, avete un Sindaco che forse non meritate”. Ed ecco (compreso nel prezzo?) il minicomizio di Crocetta, che nel bel mezzo dello spettacolo arringa il popolo bue parlando dei “signori delle acque”, responsabili della carenza di acqua a Gela, e del solito Di Vincenzo, “condannato per mafia”, che “gestisce quasi tutti i dissalatori siciliani”. Tra decine e decine di “vaffanculo” e altre originali parolacce, Grillo ha però commesso un errore, parlando dell’inquinamento ambientale e dei rischi che la popolazione corre per “questa merda di stabilimento” che abbiamo a Gela, e invitando il Sindaco a fare la guerra all’Eni sui temi ambientali. La faccia di Crocetta, pur nell’oscurità della sera, è diventata di mille colori. Povero Grillo, non lo avevano informato che Crocetta va a braccetto con l’Eni, che la Raffineria finanzia a Gela grandi opere (la fontana monumentale all’ingresso della città) ed eventi culturali (cinque spettacoli teatrali), e che addirittura, su segnalazione del Sindaco, assume qualche meritevole cittadino bisognoso. Qualche anno fa, quando era solo un consigliere comunale, Crocetta stampava volantini chiedendo all’Amministrazione comunale del tempo di chiedere all’Eni mille miliardi di risarcimento per i danni causati alla città. Oggi che è Sindaco la sua posizione è totalmente diversa, a dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che solo gli idioti non cambiano mai idea. Non so quanto sia costato lo spettacolo di Grillo, tra l’altro unica data siciliana. Si vocifera di quaranta o cinquantamila euro. Ma è sicuro che lo abbiamo pagato noi, cittadini di Gela. Ed è stato lo spettacolo di apertura della campagna elettorale di Crocetta. Attendo anch’io un ingaggio: per un’ora e un quarto di scemenze mi accontento di cinquemila euro… Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro I Vostri commenti
Caro Gulio Cordaro,
mi sento indignata di esser tua concittadina e spero che il posto che occupi non sia stato acquisito solo in merito alla tua in-capacità d'ascolto e visiva inerente la realtà circostante, ma sono certa sia una vana speranza. Per quanto mi riaguarda hai dimostrato di non aver mai reso la tua mente malleabile ed esser incatenato a tristi quanto sterili shemi epistemologici. Curiosità: hai mai letto un
Autore: vanadia
data: 17/09/2006
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