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| notizia del 26/06/2004 messa in rete alle 11:04:14 Elezioni 3/Risultati e polemiche Abbiamo liquidato le elezioni europee e ci ritroviamo con il solito strascico di polemiche tra vincenti e perdenti. Hanno perso i candidati di Speziale (Marziano) e di Filippo Collura (Latteri), che non sono stati eletti. Ha perso l’ex senatore Salvatore Crocetta, che non ha raccolto quello che sperava (e l’avevamo previsto due mesi fa). Ha perso Forza Italia, che ha diminuito i propri consensi. Hanno perso i candidati locali Scrivano e Amato, che non sono riusciti a rendersi credibili nei confronti degli elettori. Ma allora chi ha vinto? Direi nessuno, considerato anche l’astensionismo di Gela, tra i più alti in Sicilia, segno della disaffezione verso una politica basata più sulle urla che sulla ragione. Nessun esponente politico può cantare vittoria, men che mai il Sindaco, che si troverà a gestire, pur se da posizioni di forza, le polemiche tra partiti, polemiche che potrebbero avere riflessi importanti in Giunta ed in Consiglio comunale. Ma voglio occuparmi questa settimana, visto anche il riferimento al Rettore dell’Università di Catania Latteri, passato repentinamente dal centro destra al centrosinistra e, nonostante la buona affermazione, bocciato nella corsa all’Europa, dei voltagabbana. Pare ormai cosa fatta il passaggio di tre consiglieri comunali diessini alla Sinistra Europea di Bertinotti. Sono da considerare dei voltagabbana? Non credo, perché da un partito di sinistra passano ad un altro schieramento di sinistra, anche se più radicale. Ma il dubbio che mi arrovella riguarda un altro consigliere, l’ex capogruppo dell’Udc Rosario Italiano, passato nel giro di qualche mese da destra e sinistra. Si può considerare un voltagabbana? Vediamo. Italiano, esponente del Psi della prima repubblica, si è accasato negli ultimi anni nell’Udc, partito di centro, cattolico, erede della grande tradizione centrista della Democrazia Cristiana. Di questo partito, che fa parte della Casa delle libertà, è stato negli ultimi due anni capogruppo al consiglio comunale, quindi esponente di spicco del centrodestra. Dall’alto di questa carica ha fatto, in consiglio comunale, lunghi, accorati e “politicamente corretti” interventi, sferzando partiti ed esponenti del centrosinistra e scagliandosi contro l’amministrazione Crocetta. Poi ha avuto una crisi di identità, si è sentito trascurato, poco considerato dal suo partito, e ciò lo ha portato alla determinazione di dichiararsi indipendente. Ma già era divorato dal tarlo del cambiamento, visto che si dichiarò indipendente “di centrosinistra”. Adesso ha fatto il grande passo, trasferendosi alla Sinistra Europea di Bertinotti, della quale accetterà, pare, il gravoso onere di diventare capogruppo. E’ un passaggio a 360 gradi, dai valori cattolici e democratici di De Gasperi, di Dossetti, di Moro, alla sinistra massimalista, “pura e cruda”, di Bertinotti, di Agnoletto, dei no-global e degli incappucciati. E’ comprensibile il grande sforzo, il grande travaglio mentale e politico subito da Italiano mentre si apprestava a fare tale scelta. Scelta che probabilmente lascerà di stucco i suoi elettori, quelli che lo hanno votato nella lista dell’Udc e se lo ritrovano a difendere gli incappucciati. Ma certo questo non è sufficiente a definirlo un voltagabbana. Lo ha spiegato lui stesso, affermando che non va nel centrosinistra, ma “a sinistra”. E va in un partito dove troverà “libertà e democrazia”. Ce lo auguriamo per lui, che ha saputo inaugurare un nuovo corso dell’appartenenza politica. In attesa del prossimo “travaglio culturale”. Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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