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notizia del 08/02/2004 messa in rete alle 10:53:21
Ma finiamola una buona volta!
Sarebbe ora di finirla, una buona volta, di sentire parlare di critiche verso l’Amministrazione comunale di Gela, critiche avanzate, udite udite, dal Collegio dei Revisori! Ma stiamo scherzando? Veramente non c’è più religione! Questi tre loschi figuri, nominati alla carica prima del Rinascimento (quindi in pieno Medioevo), pagati profumatamente a danno delle casse comunali, si permettono anche il lusso di contestare non una ma ben cinquantasei delibere e determine per irregolarità presunte, rischiando di indurre all’infarto numerosi beneficiari di prebende, e quindi di intasare i limitati posti letto dell’unità coronarica gelese. Per non dire poi del danno di immagine alla città di Gela, ormai nota come la capitale della trasparenza, danno che ritengo incalcolabile e potrà essere quantificato solamente da un perito di altissimo livello nominato dal Tribunale.
E poi non si sa da sempre che non si deve disturbare il manovratore? Chissà perché mai si ostinano a contestare, invece di fare il loro lavoro con tranquillità, firmare le carte e ritirare l’onorario. E’ proprio vero che spesse volte la natura umana è incomprensibile.
A proposito di trasparenza, nei giorni scorsi è scoppiata una polemica tra un consigliere forzitaliota, la dott.ssa Pingo, e la redazione di Infocittà, rubrica cittadina di “comunicazione istituzionale” finanziata dall’Amministrazione comunale. Infocittà, secondo la Pingo, avrebbe mandato in onda una intervista “tagliando” un giudizio negativo sull’Amministrazione.
Io non so se ciò sia vero, ma conoscendo l’assoluta trasparenza ed imparzialità della redazione di Infocittà, proporrei alla dott.ssa Pingo di autoprescriversi una cura a base di fosforo, perché è evidente che la memoria le gioca brutti scherzi: come avrebbe mai potuto esprimere giudizi negativi su un’Amministrazione che, attraverso gli articoli di Liberazione e del Manifesto, esporta i suoi benefici effetti urbi et orbi? E poi via, tagliare una frase scomoda non rientra certo nei canoni di Infocittà, certe cose le fa solo Berlusconi, che diamine!
Se poi qualcuno, in modo interessato, pensa che Infocittà, voluta dall’Amministrazione e pagata dall’Amministrazione con i soldi dei cittadini, sia allineata con l’Amministrazione, allora veramente non ha capito niente. Non è neanche nel Medioevo, come i Revisori, ma è rimasto alla preistoria…
Autore : Giulio Cordaro
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