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notizia del 29/10/2011 messa in rete alle 10:26:56
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Aspettando la sentenza del Cga
Che fine ha fatto la sentenza con cui il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo doveva rispondere al ricorso di sette consiglieri comunali estromessi dalla sentenza del Tar nell’ottobre dello scorso anno? Il Cga doveva interpretare la norma regionale sull’attribuzione del premio di maggioranza, doveva in sostanza stabilire se nel conteggio delle percentuali occorreva tener conto anche delle liste che non avevano raggiunto il cinque per cento. L’organo di giustizia ha depositato il 9 giugno scorso la sentenza ma ancora non è dato sapere quale ne sia il contenuto. Se il verdetto è stato positivo dovremo attenderci una sorta di controribaltone e a lasciare liberi gli scranni saranno i consiglieri del Pd Rocco D’Assenza, Orazio Maganuco, Gioacchino Gradito e Fabio Collorà, quelli dell’ Mpa Nunzio Scudera, Giuseppe Verdone e Saverio Verderame.
La sentenza del Tar Sicilia di Palermo – lo ricordiamo – sull'assegnazione del premio di maggioranza nelle recenti elezioni amministrative, aveva sconvolto l'assetto del consiglio comunale uscito dalle urne del 30 e 31 maggio del 2010.
Si è appreso che gli avvocati chiederanno un incontro col presidente del Cga, qualora dovesse passare ottobre. «Per ora – dice l’avv. Girolamo Rubino di Palermo – il ritardo rientra nella normalità, ma se si dovesse andare oltre ottobre no.
Fcciamo un po’ di cronistoria.
La commissione elettorale circondariale, presieduta dal presidente del tribunale di Gela, Alberto Leone, dopo il primo turno di votazione, aveva scartato le liste che non avevano superato lo sbarramento del 5% e, ricalcolando i risultati in percentuale, aveva assegnato il premio di maggioranza a quelle che sostenevano il candidato a sindaco, Lillo Speziale (Democratici per Gela), perché risultavano avere superato il 50%. Ciò aveva indotto i consiglieri estromessi a ricorrere al Cga. Ed ora? Per saperne di più lo abbiamo chiesto a due dei consiglieri mandati a casa: Giuseppe Collura (nella foto con Nello Lombardo) della lista “Democratici per Gela” e Guido Siragusa dell’Udc. In entrambi riscontriamo molto riserbo e , pur nel rispetto delle decisioni dei due ordini di giudizio, affermano di essere fiduciosi che il risultato sarà sicuramente dalla loro parte anche perché è intervenuta la nuova legge regionale che ha fornito l’interpretazione autentica della precedente legge, correttamente applicata dal presidente Leone. Ma perché a distanza di quasi quattro mesi non si conosce ancora il contenuto della sentenza del Cga?
Sia Collura che Siragusa ritengono che sia nella normalità tale ritardo. Il loro avvocato ritiene fisiologico questo lasso di tempo in quanto i mesi di agosto e settembre sono coincisi con le ferie dell’organo e con altre sentenze che sono state depositate. La loro dichiarazione è probabile che sottenda molta prudenza, ma ci sono voci di maligni che attribuirebbero questo ritardo a presunte pressioni politiche che tenderebbero a fare slittare di mese in mese la pubblicazione di quella sentenza. Per i nostri interlocutori si tratta solo di illazioni e che di qui a qualche giorno si saprà tutto. A seguito della sentenza del Tar cui ricorse Gioacchino Pellitteri, rimasero fuori due consiglieri dei Democratici per Gela (Giuseppe Collura e Giovanna Cassarà), due Udc (Guido Siragusa e Giuseppe Morselli), uno dei DeS, Nicolò Gennuso (tutti difesi dall’avv. Calogero Rubino di Palermo) e due del gruppo Sicilia (Luigi Farruggia e Salvatore Cauchi), difesi dall’avv. Sirna.
“Credo che il presidente Leone sia una persona molto equilibrata – ci dichiara Giuseppe Collura – e che con il suo verdetto finale sulla base del suo convincimento e della propria esperienza, abbia applicato semplicemente la norma. Ricordo ancora che all’atto dell’insediamento, il dottore Leone richiamò la polemica che c’era stata durante la campagna elettorale nella fase finale, e disse a chiare lettere che il premio di maggioranza doveva essere a alla coalizione che sosteneva il candidato Speziale e non a quella di Fasulo”. Come è possibile che giudici diversi possa dare interpretazioni diverse e non univoche nell’applicazione della norma? Il motivo è semplice, secondo Collura, perché la legge originaria si prestava ad essere interpretata in maniera ambigua. Tant’è vero che la stessa Regione siciliana, dopo qualche mese sentì la necessità di avere a disposizione una norma interpretativa per fare chiarezza sulla questione che riguarda Gela e qualche altro Comune. La legge interpretativa adesso mette fine alle interpretazioni ambigue.
Come va letto questo ritardo sulla pubblicazione della sentenza del Cga? Lo abbiamo anche chiesto a Guido Siragusa cui abbiamo riferito circa presunte pressioni per ritardarne oltre i tempi la pubblicazione, ma lui senza per nulla scomporsi così ci ha risposto: “Io non faccio parte del partito dei complottisti. Non voglio escluderlo, ma soprattutto non voglio neppure pensarlo. Penso che il Cga stia valutando nei tempi il merito della questione che è sicuramente difficile. Questa sentenza, dobbiamo convincerci che diventa una questione di sistema. In questo caso essendoci in ballo una questione di natura interpretativa in cui ancora nel primo grado di giudizio si poteva dire che il legislatore non era stato chiaro nell’esplicitare il significato della norma. Adesso con la legge elettorale del 23 marzo scorso, è sopraggiunta la volontà chiarissima da parte del legislatore di dare quel tipo di interpretazione che ci riguarda direttamente. Io ritengo che sono ignoranti tutti coloro che si sono divertiti a dare delle sentenze e ad entrare nel merito della questione. Io non ci posso entrare nel merito. Io ritengo che i giudici danno sempre un giudizio secondo legge. Ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza – continua Siragusa – non vanno computati i voti delle liste che non hanno superato il 5%. Perché noi siamo usciti fuori? Perché il Tar aveva ritenuto che invece, ai fini del premio di maggioranza bisognava computare questi voti. Dopo il 2008, tutti i consigli comunali sono stati proclamati tali, secondo i dettami scaturiti dal “metodo” Leone. Noi siamo quei consiglieri comunali proclamati con quel metodo e poi divenuto l’unico consiglio comunale, dopo la sentenza del Tar, che perdura in maniera anomala. Aggiungo inoltre che a Vittoria è successo un caso come Gela, ma qui non si è fatto altro che applicare il “metodo” Leone. Qualcuno dice che la norma votata dall’assemblea regionale è incostituzionale. Ma devo ricordare che la Corte costituzionale riconosce l’incostituzionalità della legge quando essa è irragionevole. In questo caso è chiaro che non esiste irragionevolezza”.
A conclusione della nostra conversazione telefonica Siragusa ci chiede di volere aggiungere una sua opinione sugli effetti devastanti di quella sentenza del Tar. “Questa sentenza – aggiunge – non ha fatto solo uscire sette consiglieri comunali, ma ha stravolto le regole della democrazia. Il 64% dei cittadini oggi non sono rappresentati perché le liste di Fasulo allora presero il 34%, tutto il resto conseguirono 67% dei voti. Un ultima considerazione. Io non ho condiviso le esternazione del primo cittadino quando, in una intervista, ha definito questa legge una vergogna. Io sarei più attento nel fare tali valutazioni soprattutto quando si rivolge ad un parlamento regionale. Quindi una istituzione contro altra istituzione”.
Fin qui la questione Tar e Cga. Ma nel conversare con Giuseppe Collura apprendiamo che l’ex consigliere comunale si accinge a formalizzare l’abbandono del Pd per fare il suo ingresso politico nell’Mpa. “E’ un’idea che mi è maturata da tempo – precisa Collura – il motivo va ricercato nel fatto che non mi sentivo più a mio agio. Ritengo di avere dato tanto al partito democratico. Non ho fatto calcoli di interesse, tenendo conto che stando al mio posto ero il primo dei non eletti. Ormai ho maturato l’idea di accostarmi ad un percorso politico che mi vede vicino all’on. Pino Federico. Intanto sono un professionista che continua a studiare per svolgere al meglio la propria attività professionale e poi come impegno civico penso che bisogna trasferire le proprie esperienze nella politica per contribuire nel proprio piccolo a fare crescere la città. Lascio delle persone impegnate, un gruppo consiliare molto attento, colleghi ed amici con cui quotidianamente mi sento”. Un giudizio sul sindaco e la sua giunta? “Lo sforzo che occorrerebbe fare – risponde – è quello di una strategia complessiva e che riguarda lo sviluppo della città, partendo da ciò che il territorio ha a disposizione. Valorizzare i beni culturali, avere una visione complessiva, immaginare la città nei prossimi venti anni. Quanto sta succedendo in questi giorni è dovuto proprio all’assenza di questa strategia. Non è detto che tutto è possibile. Lo è ciò che coincide con l’idea di città futura. Non si può compromettere il futuro della città approvando varianti in luoghi con altre destinazioni. Così si continua ad alimentare il caos”.
Concludiamo la nostra conversazione con Giuseppe Collura con quella che sarebbe la sua idea di futuro per la nostra città. Pensa allo sviluppo dei beni culturali, l’ambiente, l’archeologia, il mare. Riguardo poi all’autorevolezza o meno del sindaco afferma che il sindaco è sindaco e deve essere autorevole. Riguardo allo staff assessoriale ritiene che ci vogliono migliori intelligenze per governare la città. Il sindaco dovrebbe scegliere persone di maggiore spessore politico e con maggiore professionalità
Autore : Nello Lombardo
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