Corriere di Gela | Ma è così difficile tenere pulita la città?

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notizia del 01/10/2007 messa in rete alle 09:51:37
Ma è così difficile tenere pulita la città?

Con il passar degli anni, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani nella nostra città ha vissuto diverse traversie e subìto parecchie trasformazioni, fino alla privatizzazione (risulta affidato, con regolare gara d’appalto, ad una società esterna ). La quale, purtroppo, per carenza di mezzi, fa quel che può. Anche per effetto della scarsa collaborazione dei cittadini-utenti.
Se, infatti, è vero che i cassonetti, ubicati in tutti i quartieri della città, spesso vengono lasciati vuoti dai cittadini (che preferiscono depositare i rifiuti nelle aree immediatamente più vicine ai suddetti cassonetti) un motivo c’è; ed è essenzialmente frutto di quella giusta e doverosa tutela della propria salute che ogni cittadino ha il diritto-dovere di preservare.
Cosa intendo dire? Che quella che altrove è considerata una normale operazione giornaliera, posta in essere dai cittadini, a Gela diventa una vera e propria avventura, peraltro di quelle più rischiose. A parte l’inadeguatezza dei cassonetti – in gran quantità rotti e fatiscenti – ci vuole un bel coraggio a mettervi le mani, per aprirne il coperchio e depositare al loro interno i sacchetti dei rifiuti. La sporcizia ed i grassi che colano da ogni parte, dimostrano che tali cassonetti non vengono sottoposti a periodica manutenzione, e soprattutto pulitura, con l’utilizzo di tutti quegli accorgimenti e le sostanze chimiche ed anti battereologiche – esistenti in commercio – per la loro disinfezione e disinfestazione.
Ma anche i cittadini, in molte circostanze, non rendono la giusta e doverosa collaborazione al mantenimento del decoro della città. In piazza San Francesco, dinanzi al Palazzo di Città, che, con l’opportuna collocazione di panchine in legno e vasi con belle piante, decisa dall’Amministrazione comunale, potrebbe essere il salotto cittadino, si vede di tutto: panchine danneggiate, spesso sporche – anche di escrementi di volatili – che non vengono adeguatamente attenzionate dal personale addetto alla manutenzione dell’arredo urbano; all’interno dei vasi giacciono per giorni (evidentemente perché qualche caiordu ve li ha gettate ) bottigliette di plastica, cartacce, cicche di sigarette in gran quantità. Tutto questo – e da qui nasce la mia indignazione – nonostante a pochi passi vi siano collocati i cestelli per i piccoli rifiuti.
E’ del tutto evidente che là dove non arriva il buon senso e la civiltà delle persone, deve provvedere chi ha, istituzionalmente, compiti di vigilanza e controllo. Come? Con salatissime sanzioni amministrative, che polizia, carabinieri, guardie di finanza, vigili urbani e sanitari possono comminare ai responsabili, previa emissione – se non esiste già – di apposita ordinanza di divieto. Altro deterrente? La denuncia, a carico dei responsabili, per violazione dell’art. 650 del Codice Penale (inosservanza di un provvedimento dell’Autorità).

Autore : Elio Cultraro

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I Vostri commenti

Avete dimenticato anche un'altro biglietto da visita della bella e ridente cittadina del Golfo. Unico caso in Italia e forse del Nord Africa, visto che Gela non può considerarsi città dell'Europa. Mi riferisco ai sacchetti della spazzatura appesi ad una corda che penzolano durante la notte nel quartiere Carrubazza in attesa che solerti netturbini raccolgano ad altezza naso i maleodoranti sacchetti di spazzatura. E' in caso continuare a commentare questa disdicevole malcostume?

Autore: netturbino solerte

data: 01/10/2007

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