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notizia del 11/03/2004 messa in rete alle 09:51:07
A tu per tu con i giovani
Un importante incontro che rientra nel programma dei numerosi appuntamenti organizzati in vista della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie si è svolto mercoledì scorso nell’Istituto Tecnico Commerciale “Sturzo”, dove don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione “Libera”, ha incontrato i rappresentanti di classe di tutte le scuole superiori della città. Ad aprire la conferenza è stato l’Assessore all’Istruzione Luciano Vullo.
“C’è una luce nuova a Gela – ha detto – una luce che è vita, libertà memoria ed impegno. L’associazione di don Ciotti fa tappa nella nostra città non per il mal di vivere che l’attanaglia, ma perché ospitale, capace di cantare le gesta di un mondo libero e di una città libera. Vi sono elementi positivi che solo chi vuole farci vivere la depressione sociale ci impedisce di vedere. Non bisogna vivere la condizione di dipendenza verso coloro i quali si adoperano a sfruttare la persona, ma vivere quel sentimento di appartenenza ad una città che non deve essere dimenticata, una Gela ricca e immane. Ringrazio don Ciotti per lo stesso fatto di esistere”.
Presente anche il Sindaco Rosario Crocetta, che ha risposto ad una delle domande avanzate dai giovani, ovvero: Cos’è la mafia? E la Politica interviene per fermarla?
“La mafia – ha risposto il sindaco – è il netto collegamento tra criminalità organizzata, politica e società civile, che impedisce la crescita economica; è il sistema di potere alternativo allo Stato, non rispetta le leggi e agisce attraverso gli atti legati all’illegalità. In Sicilia c’è una legge regionale sugli appalti, ma Cosa Nostra ne possiede il controllo. La mafia nega la libertà economica a chi per anni ha con sacrificio lavorato onestamente. Vi è un’economia controllata da pochi gruppi ma tanta gente si vede costretta a subire questa violenza. La mafia è la madre di tutte le battaglie e la Regione siciliana, la Politica non possono tollerare tutto ciò, devono intervenire su questa forma di anti-Stato. Se domani si potrà vivere e lavorare in una società libera dipende tutto da ciò che oggi facciamo. La politica deve diventare un terreno di confronto per la legalità”.
Don Luigi Ciotti ha voluto che il dibattito si aprisse con le domande degli studenti. Un giovane animatore salesiano ha chiesto come i futuri giovani possono capire di essere liberi in questa società; ed altri qual è il modo migliore per trasmettere la legalità, o più semplicemente cos’è l’associazione “Libera” e come si muove nel territorio.
A rompere il ghiaccio è stato un giovane studente di nome Scerra che ha chiesto quando fosse nata la mafia e Don Ciotti lo ha chiamato a sedergli accanto. Infine una testimonianza di Graziana Cannadoro, docente di diritto, che chiede di sapere come affrontare con concretezza il problema mafia e come spiegare ai ragazzi in termini concreti e non teorici cosa sia la legalità.
Don Ciotti ha risposto chiarendo i loro dubbi, appagando le loro curiosità attraverso il racconto dei fatti, dei disastri provocati dall’orrore della mafia con parole forti e con un immenso rispetto per le vittime. Poi un importante messaggio che ha commosso molti dei presenti: “Spesso il vero problema siamo noi, c’è una parte di responsabilità che ci appartiene. Faccio molta fatica quando vedo che vengono calpestati i contenuti dei valori. La questione più inquietante oggi, sia al Sud che al Nord, è la derisione della legalità. Ci sono leggi che proteggono i potenti, ma i furbi non devono esistere a scapito degli onesti. Stimo i giovani e credo in loro. Anche se a volte ci sentiamo piccoli e schiacciati, possiamo farcela! La mafia ha già fatto troppe vittime, i cui sogni, le cui vite è necessario qualcuno le impresti per loro. Vi prego, non scoraggiatevi, tutto ha significato perché ci siete voi!”.
Gli appuntamenti continuano Sabato 6 marzo a Palazzo Ducale con il concerto a cura dell’Associazione Agimus, e Domenica con la lezione-concerto di Cristiano Giardini.
Autore : Lorena Scimé
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