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notizia del 29/04/2004 messa in rete alle 09:29:49
I giovani protagonisti della crescita dell’Adas
Si dice, ed è luogo comune in questi tempi, che i giovani siano svogliati, superficiali, senza progetti, con in testa solo le motorette, i vestiti griffati e la spensieratezza leggera di chi è senza responsabilità, fragili nella loro insofferenza alle regole e legati ad un telefonino che sembra condizioni la loro giornata.
Ma se così fosse come si spiegano le 43 donazioni di sangue registrate nella mattinata del 20 Aprile tra gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale di Gela diretto dal prof. Serafino Gueli?
Cosa ha spinto ben 60 giovani a rimanere sino alle ore 14,00, a digiuno, nei locali dell’Istituto per donare il proprio sangue?
Non certo i predicozzi noiosi.
Quale messaggio hanno recepito per essere indotti a donare in massa il proprio sangue? Forse hanno compreso la ragione di quel gesto semplice che si traduce in un concreto aiuto per l’altro in difficoltà.
Forse hanno percepito la valenza del loro gesto di solidarietà. Forse…
Basta con le ipotesi annaspate e il tentativo di spiegazioni di comportamenti che non sono eccezionali nei giovani di oggi, i quali, giustamente stimolati, aprono con facilità i cassetti delle loro ani-me mostrando sentimenti profondi di solidarietà.
L’Adas, dunque con la sua operatività, convince i giovani che, in modo vulcanico, rispondono alle chiamate di pura solidarietà, a Gela come a Butera dove domenica 18 Aprile hanno contribuito alla raccolta di ben 34 sacche di sangue.
Autore : Graziana Cannadoro
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