Corriere di Gela | Cervelli in una vasca (Putnam trova patria a Gela)

Cervelli in una vasca (Putnam trova patria a Gela)

Aeroporto, Gela provincia, Interporto, new look per lungomare e Via Venezia, piscina, nuovo stadio, serie B, turismo di massa, grandi eventi. Lette così queste grandi novità parrebbero gli enunciati per la trasformazione radicale di un tessuto infrastrutturale (e sociale) da fare invidia a realtà ben più evolute e consolidate della nostra. Ma queste cose, ed altre, le abbiamo sentite dire qui, dove ancora confondiamo la realtà virtuale con quella reale.
Ora, è bene ricordare che i gelesi sono stati abituati fin dai tempi di Mussolini a chiedere quello che ai più sembrava la luna. Esempio: Gela provincia e bacino montano! Poi anche il tribunale, l’unica conquista ancorché concessa grazie al “contributo” di un centinaio di omicidi che paradossalmente ebbero il grande effetto di porre il “caso Gela” all’attenzione dei governanti, tale da schiacciare le resistenze dei nisseni e dei loro proconsoli gelesi.
Realtà virtuale, ovvero l’abitudine – stando a quello che si legge sui giornali e si sente in televisione – di considerare come fatto un progetto appena abbozzato, frutto spesso dell’esasperata ricerca di un consenso elettorale. E i gelesi spesso ci cascano.
Qualche anno fa – ve lo ricordate! – titoli a tutta pagina: con i patti territoriali, legge 488 e contratto d’area, diecimila nuovi posti di lavoro. Li avete mai visti? E più recentemente: entro il prossimo gennaio il primo aereo decollerà dall’aeroporto Federico II di Gela. Librarsi in volo si sono visti solo insetti della più svariata specie. Sarebbe volato anche l’asino ma non un velivolo.
A richiamarmi queste considerazioni è stata una recente lezione di Filosofia del linguaggio tenuta dal dott. Marco Trainito al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Ad un certo punto Trainito (una pubblicazione su Wittgenstein alle spalle) ha parlato di “cervelli in una vasca” e – spiegando la teoria di Putnam – mi ha ricordato quel che succede a Gela da alcuni anni a questa parte e forse anche da più tempo.
Secondo il filosofo statunitense, tutto ciò che passa nella nostra mente non necessariamente ha un riferimento con la realtà, in quanto questo riferimento dipende dal contatto con la realtà, e non da quello che abbiamo in testa. Noi pensiamo una cosa senza mai averla vista; possiamo anche dire “vedo un aeroporto” senza che ne abbiamo mai visto uno ma crediamo di vederlo perché qualcuno, un dio maligno o uno scienziato pazzo, attraverso fili o semplici onde magnetiche ci trasmette impulsi che ci fanno credere di vedere quella determinata cosa. Ma Putnam, almeno, supera lo scetticismo cartesiano e sostiene che, se fossimo davvero cervelli in una vasca, proprio perché avremmo solo una visione immaginata della realtà cui riferirci, non potremmo neppure dire di essere realmente... cervelli in una vasca.
Che a Gela qualcuno cerchi di lanciare messaggi su realizzazioni virtuali facendoli passare per fatti attraverso l’immaginazione può anche far parte del gioco. Così facendo però tutti continueremo a credere di vivere in una città ideale, come quella rinascimentale di Leonardo o del Bramante.

Autore : Rocco Cerro

» Altri articoli di Rocco Cerro