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notizia del 03/11/2013 messa in rete alle 08:29:20
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Sandra Scicolone nuovo dirigente alla «Romagnoli»
Oltre il ruolo istituzionale ed il suo contegno professionale, si nasconde sempre l’uomo. Fortunati quelli che lo comprendono e mantengono il loro essere se stessi non facendosi sopraffare da quel che rappresentano.
i nuovi dirigenti scolastici la preside Sandra Scicolone (nella foto), da quest’anno alla guida dell’istituto comprensivo Ettore Romagnoli, sembra aver compreso questo concetto dilettandosi con i suoi insegnanti, tra una circolare e l’altra, a parlare di musica, a confrontarsi su quali canzoni abbiano fatto la storia e fatto sognare chissà quanti giovani.
La preside Scicolone, pazzamente innamorata del cantautore italiano Vinicio Capossela, si trova alla sua prima esperienza da dirigente dopo molti anni da docente di latino e greco al Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento, sua città natale.
«Sono stati e continuano ad essere frenetici, questi primi giorni di scuola – afferma il dirigente. Devo fare i conti con un mestiere diverso. E’ cambiato il mio punto di vista, non sono più l’insegnante che gestisce le ore d’aula ma sono la persona preposta alla gestione collettiva che riguarda non solo l’ammini-strazione ma soprattutto il personale che è molto vasto in questa scuola, raggiunge addirittura le cento unità».
Benché sia “fresca di studi”, così come lei stessa si definisce, nell’attimo in cui si arriva alla pratica ci si trova di fronte ad un momento esaltante perché si dà finalmente corpo ai propri sogni lavorativi, ma anche ad un momento in cui bisogna fare i conti con la realtà, con gli impegni di un dirigente scolastico che sembrano essere infiniti.
«Sebbene l’esperienza si misuri di solito sui primi cento giorni, sono molto contenta. Conservo ancora un entusiasmo enorme perché la scuola mi piace, ho un personale caratterizzato da docenti professionisti, un personale di amministrazione e collaborazione competente che ha incorporato e metabolizzato il senso del fare scuola. Ho lasciato che durante il primo mese non avessi orario di ricevimento, ma accogliessi continuamente i genitori per avere un confronto, per conoscersi meglio.
L’ho trovato indispensabile. Una cosa che ha un po’ scombussolato le abitudini di tutti è stata l’idea di pormi sin dall’inizio all’ingresso la mattina per accogliere gli studenti e impedire fisicamente che i genitori andassero nelle classi. Per la loro sicurezza volevo che ci fosse simbolicamente questo atto di consegna da parte dei genitori a noi scuola, agenzia formativa. Dopo un iniziale spaesamento è stato compreso il mio senso di sicurezza verso gli alunni, verso il personale per evitare che il loro lavoro si ingolfi».
Gli alunni, oltre che i genitori, cominciano ad apprezzare il loro dirigente facendosi trascinare volentieri in presidenza per coprire un’ora buca. «Ma il capo è sempre solo – afferma – e deve abituarsi a rimanere tale.
Da un punto di vista professionale mi auguro di crescere, maturare, di trasmettere agli altri la mia idea di scuola che deve essere giovane, aperta al confronto, inclusiva, motivo per cui sto cercando di fare il maggior numero possibile di convenzioni con l’Agenzia delle Entrate per educarli alla legalità, con centri di associazionismo e di volontariato, c’è una continua collaborazione con il Comune e contiamo di realizzare progetti di relazione con l’Unione Europea.
Da un punto vista personale – conclude la preside – è certamente una sfida, per me lo è ancora di più perché non sono di questa città e tutto è nuovo, tutto è da conoscere. E’ un confronto con me stessa, con la mia famiglia, con la consapevolezza che si potrà sbagliare moltissimo. D’altronde però noi non siamo perfetti, ma perfettibili. Perché preoccuparsi, allora? Possiamo sempre migliorarci, lavorando con passione ogni giorno».
Autore : Greta Smecca
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