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notizia del 03/11/2013 messa in rete alle 08:15:27
Ci hanno fregato l’Asi
«Al ladro… al ladro. Ancora una volta Caltanissetta ci ha scippato operando una vera e propria truffa ai danni della nostra città. Uno scippo fatto ad arte facendo quadrare numeri e cifre per danneggiarci». In questi termini si potrebbe tradurre il grido di rabbia e di dolore del Consiglio comunale che in una seduta monotematica richiesta dal consigliere socialista Lo Nigro e sottoscritta anche da Di Stefano, Fava, Gallo, Giudice, Gulizzi, Napolitano, Siragusa, Nunzio Cafà, e condivisa con il sindaco Fasulo. La questione che penalizza il nostro territorio ha due date: il 6 marzo di quest’anno con la nascita dell’Irsap che sostituisce le Asi, le cosiddette zone industriali e il 19 giugno data della delibera commissariale che articola le nuove strutture con criteri che penalizzano il nostro territorio evidenziando errori macroscopici al punto da farci apparire una realtà industriale di minima rilevanza rapportata alla zona industriale di Caltanissetta.
Lo Nigro ha elaborato un documento di denuncia ben articolato e motivato da sottoporre all’attenzione del presidente della regione Crocetta. Il documento è stato discusso nel corso della seduta monotematica di lunedì 28 ottobre scorso, avente per oggetto: proposte ed osservazioni del Consiglio comunale di Gela sul progetto pianta organica dell’Irsap.
Un’iniziativa, quella di Lo Nigro, di grosso spessore, assunta in extremis, finalizzata a ridare giustizia al nostro territorio. Peccato che il documento non ha potuto ottenere l’imprimatur finale del voto di consiglio che sarebbe stato di unanimità. Sono stati lo stesso Lo Nigro ed il presidente del consiglio Fava a rinunciare alla deliberazione dell’atto perché in aula già mezz’ora dopo l’inizio della seduta da 25 consiglieri presenti si è passati a sole 11 presenze. (Lo Nigro, Nuccio Cafà, Cassarà, Cirignotta, Giudice, Farruggia, Gallo, Fava, Siragusa, Pellitteri, Collura, sindaco Fasulo). Che figuraccia! Sgomento e disappunto dei presenti. Allora che fare? Raccomandare al sindaco Fasulo, presente alla seduta, di far pervenire il documento di denuncia al tavolo della presidenza regionale, alle forze sociali, imprenditoriali e sindacali. A conclusione della seduta Lo Nigro di concerto col presidente Fava ed il sindaco Fasulo, hanno chiesto l’istituzione di un tavolo regionale presso cui si recherà una delegazione per chiedere un incontro al governatore Crocetta.
A supporto della relazione di Lo Nigro, il presidente Fava si è impegnato a convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo perché assieme alle rappresentanze sindacali si arrivi alla stesura di un documento da sottoporre all’attenzione delle Istituzioni in un tavolo di protesta. Si dovranno avviare azioni tese a porre l’attenzione che è Gela ed il suo territorio al centro della questione industriale e non Caltanissetta, al di là di ogni campanilismo. Se da un canto il documento Lo Nigro illustra molto bene sul piano tecnico amministrativo lo scippo che Gela subisce, le dichiarazioni di Guido Siragusa, capogruppo Udc al consiglio comunale di Gela, danno molto bene il senso di ciò che è accaduto e del danno che la città subisce.
«Con la nascita dell’Irsap – afferma Siragusa – che racchiude in sé tutte le funzioni delle Asi della Sicilia, praticamente Gela scompare, come entità industriale e come capacità nel territorio di potere essere front-office rispetto alle imprese. Sono stati stabiliti tre parametri secondo i quali Gela riesce ad essere ultima su tutto. Rimane dietro a Caltanissetta come numero di dipendenti che lavorano nell’industria, come metri quadrati di insediati e soprattutto come prodotto industriale ricavato. Ma che scherziamo? Rendiamoci conto che su Gela sta per essere perpetrata una vera e propria truffa. Probabilmente chi ha deciso e chi lo ha deciso è un nisseno, ha deciso bene, ma in favore della sua città. Per chiarezza voglio aggiungere quanto segue: sono stati usati parametri falsati, ossia nel computo delle aree non sono state considerate le aree industriali collegate alla raffineria e all’Enimed. Non viene considerato il prodotto economico ricavato da questi due grossi colossi industriali. Valga un dato per tutti: in provincia di Caltanissetta su 450 milioni di euro di prodotto industriale, 360 milioni provengono da Gela. Però questo dato scompare. Il Pil maggiore deriva da Gela.
Abbiamo un asse viario di tutto rispetto, siamo collegati con la Gela-Catania e la Gela-Vittoria, la nostra è un’area prevalentemente industriale. E allora? Io affermo che Caltanissetta ha operato una truffa. A Gela stiamo per perdere una grossa battaglia a meno che non ci adoperiamo tutti per portare la questione sul tavolo regionale».
Sulla questione Irsap e sul ridimensionamento del personale era già intervenuto di recente l’on. Arancio con una interrogazione con la quale sosteneva che “bisognerà restituire all’Irsap di Gela una adeguata dotazione di personale dal momento che la revisione delle piante organiche delle sedi siciliane, prevede per Gela appena 10 unità a fronte degli attuali 25 dipendenti. Il calcolo – aggiungeva Arancio – è errato ed è dovuto al fatto che nel prevedere le unità necessarie ad ogni territorio, il Petrolchimico è considerato come singola unità’, e oltretutto nel calcolo non viene considerato l’indotto».
Ma torniamo alla relazione del consigliere Lo Nigro, dove in sostanza si afferma che “i dati relativi alle dimensioni delle aree di insediamento industriale appaiono evidentemente incoerenti. Non risulta chiaro se, per confrontare le varie sedi, si sia tenuto conto delle superfici nette o di quelle lorde, se i ricavi siano al netto delle spese sostenute o meno. Infatti, sembrerebbe che il dato di Gela si riferisca esclusivamente alla superficie netta delle aree assegnate alle ditte insediate all’interno delle aree urbanizzate dall’Asi e non sembra tenere conto delle aziende insediate, comunque, all’interno del perimetro della piano regolatore Asi quali, ad esempio, quelle preesistenti alla redazione dello stesso Prt e tuttora attive, anche sotto una nuova denominazione (Smim, ex Cipolla, ex Agip Mineraria, ecc…) nonché dello stesso stabilimento petrolchimico (Ra.Ge.), 1.174 dipendenti, con tutte le aziende insediate all’interno del suo perimetro e quelle insediate all’esterno che rappresentano il suo indotto e del Nuovo Centro Raccolta Oli. L’Irsap – conclude Lo Nigro nel suo documento - non può non tenere conto della realtà industriale di Gela, con tutti i problemi inerenti l’ambiente e il ricollocamento del personale dell’indotto, che meriterebbero una maggiore attenzione anche partendo dalla previsione della pianta organica. Gela non può essere considerata la zona industriale cenerentola solo a seguito di valutazione di dati e criteri adottati ad hoc ricavati da dati statistici generici».
Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Farruggia, Siragusa, Giudice ed il sindaco Fasulo. Farruggia che ha letto con molta attenzione il decreto e gli atti commissariali, anche lui ha parlato di parametri creati e utilizzati in nostro sfavore. «C’è un motivo per cui ci hanno assegnato appena 6 milioni di euro. In conseguenza di quei parametri Gela risulta tra gli ultimi. Purtroppo noi abbiamo un’area industriale che non consente di ricevere più insediamenti produttivi. Il problema allora è di fare aumentare questi insediamenti per fare aumentare i parametri, chiedere l’ampliamento dei finanziamenti da fare inserire nel piano triennale».
Giudice, deluso come Siragusa per la poca partecipazione al dibattito, si chiede se «è normale che siamo presenti in 13? Non faccio neppure la proposta di votare la relazione, ma chiedo che il sindaco la faccia propria e la passi al presidente Crocetta».
Anche il sindaco Fasulo che ha assistito ininterrottamente alla seduta, ha detto di sentirsi in difficoltà ad intervenire su un problema così importante che non necessiterebbe neppure di essere discusso.
Autore : Nello Lombardo
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